Stiamo arrivando al dunque, le misure di austerity inaugurate su
impulso tedesco dall’iper-europeista ed illuminato Mario Monti stanno
finalmente dando gli amari frutti: a fronte di una domanda
persistentemente debole la crisi si sta avvitando, il debito statale
pure, chi può se ne scappa via mentre le grandi multinazionali
cinesizzano l’Italia (Electrolux), riducendo forzosamente la
disponibilità economica da lavoro dei residenti italiani. Insomma, un
paese che come da piani sta diventando serbatoio di manodopera a basso
costo. Continuando così saremo a breve come la Grecia. E, dico io, come
potrebbe essere altrimenti: l’eccesso di tasse ha azzoppato la ripresa,
le misure draconiane hanno tolto speranza nel futuro e la negazione dei
diritti acquisiti, ad es. esodati, hanno finanche innescato sfiducia
nelle istituzioni ed incertezza negli impegni che lo Stato aveva preso
con i cittadini, anche questi sono aggiustamenti economici. Ed infatti
la conseguenza è che i consumi non ci sono, la gente non spende per
paura del futuro. E l’economia si ferma.

Spiacente ma sono costretto ad affermare che le vere e pesanti
conseguenze – qui siamo solo agli inizi – non tarderanno a venire: in un
paese senza futuro l’immigrazione ha già rallentato, l’emigrazione ha
accelerato, la popolazione italiana scende…. E così il PIL, la vera base
imponibile, scende e scenderà costringendo il paese verso l’angolo
delle misure straordinarie che bisognerà avere il coraggio di attuare.
Su, diciamolo, è impossibile continuare ad aumentare le tasse, la
Bundesbank, la DIW, insomma la Germania predicano raziocinio chiedendo
una patrimoniale per i capitali privati. Se si continua a non fare nulla
prima o poi si arriverà lì, vero Letta? E quando dico patrimoniale
intendo un prelievo dai risparmi almeno dell’ordine del 10%, più
probabilmente del 15 o 20% del patrimonio finanziario disponibile delle
famiglie, mica bruscolini. E la nazionalizzazione dei fondi pensione
privati.