L’Unione
europea sta segretamente sviluppando un dispositivo di “arresto a
distanza” che venga obbligatoriamente montato su tutte le auto, e che
permetterebbe alla polizia di disabilitare i veicoli al con un semplice
‘click’ su di un interruttore da una sala di controllo.
Documenti
riservati provenienti da un comitato di alti funzionari di polizia
dell’UE, che tengono le loro riunioni in segreto, rivelano che quanto
stabilito in un piano intitolato “fermare a distanza i veicoli” come
parte delle misure di sorveglianza studiate dalla Unione Sovietica
Europea.
“Il progetto si
baserà su una soluzione tecnologica che può essere obbligatorio – come
le cinture ad esempio – per tutte le auto che entrano nel mercato
europeo”, si legge nel documento riservato
I dispositivi,
che potrebbero essere in tutte le automobili nuove entro la fine del
decennio, sarebbero attivati da un poliziotto che lavora da uno
schermo di computer in una sede centrale.
Una volta attivato, la fornitura di combustibile verrebbe tagliata e l’accensione spenta.
La proposta è
stata illustrata nell’ambito degli “obiettivi chiave” per la “Rete
europea delle tecnologie per le forze dell’ordine”, o Enlets, un segreto
“gruppo di lavoro” europeo volto a centralizzare le forze di polizia in
tutta l’UE. Una sorta di grande Stasi.
Statewatch,
organizzazione per le libertà civili in Europa ha scoperto e fatto
trapelare i documenti, per una tecnologia che pone una seria minaccia
alle libertà dei cittadini.
L’arresto
remoto e altri piani di sorveglianza sono stati concepiti dal comitato
permanente dell’UE per la cooperazione operativa in materia di sicurezza
interna, conosciuto come COSI.
COSI, che si
riunisce in segreto, è stato istituito dal Trattato di Lisbona nel 2010
per sviluppare e attuare ciò che è emerso come una politica di
sorveglianza interna europea, senza la supervisione e controllo
parlamentare dei paesi membri.
Il Grande Fratello è qui.
Fonte voxnews.info
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