Gli alimenti OGM ed i prodotti chimici a loro associati per
l’agricoltura, sono pericolosi per il genere
umano. Questa è la lapidaria conclusione a cui giungono alcuni scienziati di vari istituti di ricerca seri ed indipendenti. Le sementi modificate in particolare si
indirizzano verso l’annichilimento delle capacità riproduttive umane. Una riflessione: in questi tempi ultimi, sono decine
i programmi a base
culinaria, propinati in TV a vario titolo. Possibile che in nessuno di essi si faccia riferimento all’origine dei cibi, alla
loro genuinità, alla loro qualità intrinseca? Si cucina e si mangia di tutto senza prestare attenzione al fatto che la materia prima sia biologica oppure no, che sia
contaminata o meno o peggio manipolata dalle ferali ed oscure industrie delle biotecnologie deleterie.
Il messaggio che emerge è quindi quello di ingurgitare cibo senza posa,
con chiarissima finalità oppiacea, senza fare attenzione all’origine dei prodotti utilizzati.
Una domanda di respiro ancora più largo verrebbe spontanea, osservando le operazioni di
inquinamento dei mari di apparente genesi diversa che premono in contemporanea sul nostro pianeta: perdita d’Olio greggio nel Golfo del
Messico, riversamento Radioattivo nel Pacifico e per ultima l’incredibile operazione di denaturazione delle armi chimiche
siriane (?) che porterà probabilmente alla contaminazione definitiva del Mar Mediterraneo,
già inficiato dagli affondamenti delle navi dei
veleni al largo delle coste calabre ad opera di una malavita
probabilmente attiva nelle vesti di braccio armato di poteri alti e
forse vicini o coincidenti all’ufficialità.
Le basi biologiche terrestri sono evidentemente sotto attacco
ed il continuum
elettrochimico donatoci dall’insieme degli apparati di
ricetrasmissione dati e dalle scie chimiche sono evidentemente un
tassello essenziale dell’insieme. L’ibridazione orrifica della
nostra biologia con apparati tecnologici rappresenterà l’unica via di fuga proposta nell’immediato futuro al fine di conservare una qual forma di vita ‘umana’ in una sorta però di
animazione sospesa, di morte differita, di acuminato languore.
Se la crisi finanziaria è stata architettata e diretta per annichilire il possibile sollevamento delle masse
contro l’imposizione reale di cupi scenari simili a quelli descritti dalla serie cinematografica ‘Terminator’, essa ha avuto successo. La
California,
con il suo
Presidente 'Terminator', è guarda caso la nazione più colpita da
queste deleterie operazioni di rimodellazione. La ‘seduzione della
macchina’ influisce a livello subliminale in una tensione
mirata alla propria dissoluzione,
ben fomentata dalle bassissime lusinghe dalla propaganda POP. Spegnere
il sacro fuoco della vita
umana sembra essere la conclusione desiderata dagli artefici del
nulla. Ma nel passato a noi recente un altro gruppo di esseri anelava a
tale obiettivo. L’occasione del diluvio universale per
spazzare via il genere umano era un’occasione ghiotta da non
perdere. Poi vennero guerre e carestie, pestilenze e siccità. Oggi
piombano su di noi droni (visibili ed invisibili) pronti a compiere il loro dovere: sostituire il genere
umano con una razza robotizzata muta ed
obbediente verso una sostituzione futura forse ancora più estesa. Vi sembra difficile da accettare? Ma è nella vita di tutti i giorni che possiamo osservare
l’asservimento a voleri superiori ed estranei dal genere umano. Ridotti in cubetti di latta fumanti, raggiungiamo il nostro posto di lavoro forzato per finalità che non ci
appartengono, spendendo poi tutto il ricavato proprio per finanziare il sistema che ci tiene prigionieri. Niente male, nevvero?
Dobbiamo pagare per le mense OGM? Per il ferale Wi-Fi
anche nel cesso?
Per una televisione pubblica assente e menzognera? Per strapagare i
kapò fetenti che ci impongono scenari fatui e demenziali? Purtroppo si.
Cerchiamo almeno di renderci il più possibile
indipendenti dalle lusinghe delle tecnologie deleterie e di
alimentare al minimo possibile la macchina della manipolazione
programmata. Essa si spegnerà, immagino io, quando
ognuno di noi si renderà consapevole di quello che ci sta franando
addosso, letteralmente e metaforicamente, e quando ci lasceremo
guidare dalle nostre più profonde e pure pulsioni che la psicologia
d’accatto ci ha lasciato immaginare solo come innominabili barbarie. Non
siamo né il Dr Jekill
né Mister Hyde. Siamo qualcosa di più elevato e molto più complesso: una sublime unità perduta da ricostruire con pazienza ed amore.
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