lunedì 27 gennaio 2014

Terminator

Gli alimenti OGM ed i prodotti chimici a loro associati per l’agricoltura, sono pericolosi per il genere umano. Questa è la lapidaria conclusione a cui giungono alcuni scienziati di vari istituti di ricerca seri ed indipendenti. Le sementi modificate in particolare si indirizzano verso l’annichilimento delle capacità riproduttive umane. Una riflessione: in questi tempi ultimi, sono decine i  programmi a base culinaria, propinati in TV a vario titolo. Possibile che in nessuno di essi si faccia riferimento all’origine dei cibi, alla loro genuinità, alla loro qualità intrinseca? Si cucina e si mangia di tutto senza prestare attenzione al fatto che la materia prima sia biologica oppure no, che sia contaminata o meno o peggio manipolata dalle ferali ed oscure industrie delle biotecnologie deleterie.
 

Il messaggio che emerge è quindi quello di ingurgitare cibo senza posa, con chiarissima finalità oppiacea, senza fare attenzione all’origine dei prodotti utilizzati.
 
Una domanda di respiro ancora più largo verrebbe spontanea, osservando le operazioni di inquinamento dei mari di apparente genesi diversa che premono in contemporanea sul nostro pianeta: perdita d’Olio greggio nel Golfo del Messico, riversamento Radioattivo nel Pacifico e per ultima l’incredibile operazione di denaturazione delle armi chimiche siriane (?) che porterà probabilmente alla contaminazione definitiva del Mar Mediterraneo, già inficiato dagli affondamenti delle navi dei veleni al largo delle coste calabre ad opera di una malavita probabilmente attiva nelle vesti di braccio armato di poteri alti e forse vicini o coincidenti all’ufficialità.
 
Le basi biologiche terrestri sono evidentemente sotto attacco ed il continuum elettrochimico donatoci dall’insieme degli apparati di ricetrasmissione dati e dalle scie chimiche sono evidentemente un tassello essenziale dell’insieme. L’ibridazione orrifica della nostra biologia con apparati tecnologici rappresenterà l’unica via di fuga proposta nell’immediato futuro al fine di conservare una qual forma di vita ‘umana’ in una sorta però di animazione sospesa, di morte differita, di acuminato languore.
 
Se la crisi finanziaria è stata architettata e diretta per annichilire il possibile sollevamento delle masse contro l’imposizione reale di cupi scenari simili a quelli descritti dalla serie cinematograficaTerminator’, essa ha avuto successo. La  California, con il suo Presidente 'Terminator', è guarda caso la nazione più colpita da queste deleterie operazioni di rimodellazione. La ‘seduzione della macchina’ influisce a livello subliminale in una tensione mirata alla propria dissoluzione, ben fomentata dalle bassissime lusinghe dalla propaganda POP. Spegnere il sacro fuoco della vita umana sembra essere la conclusione desiderata dagli artefici del nulla. Ma nel passato a noi recente un altro gruppo di esseri anelava a tale obiettivo. L’occasione del diluvio universale per spazzare via il genere umano era un’occasione ghiotta da non perdere. Poi vennero guerre e carestie, pestilenze e siccità. Oggi piombano su di noi  droni (visibili ed invisibili) pronti a compiere il loro dovere: sostituire il genere umano con una  razza robotizzata muta ed obbediente verso una sostituzione futura forse ancora più estesa. Vi sembra difficile da accettare? Ma è nella vita di tutti i giorni che possiamo osservare l’asservimento a voleri superiori ed estranei dal genere umano. Ridotti in cubetti di latta fumanti, raggiungiamo il nostro posto di lavoro forzato per finalità che non ci appartengono, spendendo poi tutto il ricavato proprio per finanziare il sistema che ci tiene prigionieri. Niente male, nevvero?
 
Dobbiamo pagare per le mense OGM? Per il ferale  Wi-Fi anche nel cesso? Per una televisione pubblica assente e menzognera? Per strapagare i kapò fetenti che ci impongono scenari fatui e demenziali? Purtroppo si. Cerchiamo almeno di renderci il più possibile indipendenti dalle lusinghe delle tecnologie deleterie e di alimentare al minimo possibile la macchina della manipolazione  programmata. Essa si spegnerà, immagino io, quando ognuno di noi si renderà consapevole di quello che ci sta franando addosso, letteralmente e metaforicamente, e quando ci lasceremo guidare dalle nostre più profonde e pure pulsioni che la psicologia d’accatto ci ha lasciato immaginare solo come innominabili barbarie. Non siamo né il  Dr Jekill né Mister Hyde. Siamo qualcosa di più elevato e molto più complesso: una sublime unità perduta da ricostruire con pazienza ed amore.


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