venerdì 13 giugno 2014

Ankara-Mosca: prova di resistenza per le loro relazioni economiche e commerciali

Ankara-Mosca: prova di resistenza  per le loro relazioni  economiche e commerciali

Il Primo Ministro bulgaro Plamen Vasilev Oresharski ha dichiarato che la Bulgaria ha fermato i lavori preparatori per la costruzione del gasdotto "South Stream" con la scusa che la Commissione Europea sospetta che il progetto non ha gli standard antitrust dell'UE.
 
Questa affermazione il Primo Ministro bulgaro l'ha fatta dopo un incontro con un gruppo di senatori americani. Secondo Oresharski, il futuro del progetto sarà determinato da una consultazione con Bruxelles.

Tuttavia, il Ministero dell'Energia della Federazione Russa ha riferito di non avere ancora ricevuto notifica formale dalla Bulgaria della avvenuta sospensione dei lavori. La Bulgaria, come è accaduto più di una volta, è possibile che ancora cambi la sua posizione e sostenga il progetto nonostante la pressione degli Stati Uniti. Anche perché in caso di interruzione del transito del gas attraverso l'Ucraina, la Bulgaria sarà la prima a soffrire.

Secondo fatto. Gli Stati Uniti e i suoi partner occidentali stanno cercando di "congelare" qualsiasi fornitura di gas russo verso l'Europa che non passi per l'Ucraina per preservare la dipendenza delle importazioni di gas europei nel tradizionale rapporto fra Mosca e Kiev. Lo stesso Yatsenyuk ha annunciato la ristrutturazione di Naftogaz Ucraina, con conseguente attività della società ad "abbracciare gli Stati Uniti e l'Unione Europea". Cioè, i gasdotti in Ucraina sono sotto il controllo di aziende americane ed europee. Nel caso della realizzazione del "South Stream", il valore di tali attività sarà ridotta a zero.

Bisogna ricordare che gli eventi in corso vennero previsti dalla Turchia. In passato Ankara offrì, al fine di evitare eventuali rischi di transito, di far transitare il South Stream sul suo territorio e non attraverso la Bulgaria. Questa possibile soluzione è stata menzionata dal Presidente russo Vladimir Putin, spiegando che se Bruxelles continuerà a "mettere i bastoni tra le ruote" al progetto, la Russia prenderà in considerazione altre opzioni con transito del gasdotto in stati che non sono inclusi nell'Unione Europea, facendo riferimento alla Turchia. A sua volta, Ankara, con il suo Ministro dell'Energia e delle Risorse Naturali Taner Yildiz ha fatto sapere che è "pronta a discutere di questa opzione se arrivasse una richiesta dalla Russia". L'unico dubbio è se la Turchia saprà resistere alla pressione degli Stati Uniti.

Una nota a proposito è necessaria. La Turchia ha espresso il desiderio di aumentare il volume degli acquisti di gas dalla Russia attraverso il "Blue Stream" che fornisce gas naturale russo alla Turchia attraverso il Mar Nero bypassando paesi terzi. Importante è capirne il motivo e la spiegazione é che per la Turchia non ci sono alternative al gas russo nei prossimi anni.

Ci sono anche altre ragioni importanti per cui il governo turco cerca di rafforzare la cooperazione con la Russia. Alla Turchia l'accesso alla UE è meno probabile per una serie di motivi perfino per un suo presunto ruolo, secondo Bruxelles, negli eventi in Ucraina. Alla Turchia, così come successo alla Bulgaria, può essere amplificata la pressione degli Stati Uniti e dai suoi alleati per obbligarla ad imporre sanzioni antirusse, ma Ankara resiste. Molti esperti turchi affermano che qualunque strada politica intrapprenda la Turchia le sanzioni da Ankara verso la Russia non verranno mai prese in consideratzione, a meno che non si offra in scambio qualcosa di molto "grande e importante".

Così, per Mosca e Ankara arriva il momento della verità dei loro decennali rapporti bilaterali commerciali ed economici . Un modo di dire russo afferma in questi casi che "è necessario controllare sette volte prima di eliminare qualcosa", perchè ognuno avrebbe qualcosa da perdere.
 



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