Come prevedibile ecco fiorire le prime assurdità intorno al fenomeno dell'eutanasia,
da qualche tempo ribattezzata: fine vita, materia su cui molte
istituzioni occidentali dall'alto della loro rappresentatività e
saggezza hanno deciso di legiferare, formalmente per soddisfare delle
'improrogabili necessità' socio-burocratico-legali-filantropiche, ma in
realtà - temiamo - per scopi di ingegneria sociale.
Il graduale ma deciso smantellamento del welfare attuato dalle odierne classi dirigenti mutanti, abbinato al graduale convogliamento della previdenza e della sanità verso un sistema privatistico, oltre a svuotare di senso il concetto di Stato democratico, sta per condurre all'innalzamento dell'età pensionistica, mossa che già di per se comporterà per ovvi motivi una cospicua riduzione del monte pensioni da erogare nel prossimo futuro.
La 'mission' portata avanti da questi osceni apparati collusivi è quella di massimizzare le 'entrate' rastrellando contributi e premi assicurativi, e al contempo minimizzare le 'uscite', sottraendo alla gran parte dei cittadini il diritto ad una tranquilla pensione dopo una vita di fatica ed accantonamenti previdenziali.
Il graduale ma deciso smantellamento del welfare attuato dalle odierne classi dirigenti mutanti, abbinato al graduale convogliamento della previdenza e della sanità verso un sistema privatistico, oltre a svuotare di senso il concetto di Stato democratico, sta per condurre all'innalzamento dell'età pensionistica, mossa che già di per se comporterà per ovvi motivi una cospicua riduzione del monte pensioni da erogare nel prossimo futuro.
La 'mission' portata avanti da questi osceni apparati collusivi è quella di massimizzare le 'entrate' rastrellando contributi e premi assicurativi, e al contempo minimizzare le 'uscite', sottraendo alla gran parte dei cittadini il diritto ad una tranquilla pensione dopo una vita di fatica ed accantonamenti previdenziali.
Ciò detto, è assai forte il sospetto che per abbattere (termine
appropriato) ulteriormente il numero dei futuri aventi diritto, ai piani
alti stiano adottando altri accorgimenti anche di ordine culturale e persuasivo, tra i quali - per l'appunto - la diffusione della cultura della eutanasia.
Stanchi di vivere
"Exit, centro mondiale di eutanasia, ha avviato la
realizzazione di un bel programmino: stecchire non solo coloro i quali
sono malati terminali, sofferenti e desiderosi di porre fine ai tormenti
terreni, ma anche gli anziani - diciamo pure vecchi - non più in grado per motivi ovviamente fisici di campare in modo soddisfacente." Fonte
Secondo quanto riportato sul suo sito (link): "Exit Svizzera Italiana
è un’associazione svizzera costituitasi nel 2012 a Berna con lo scopo
principale di poter assistere tutti i cittadini del Canton Ticino,
affetti da patologie gravi ed irreversibili per garantire loro tutte le
cure palliative necessarie ed eventualmente assisterli ed accompagnarli
alla Morte Volontaria Assistita secondo quanto dettano le norme vigenti
svizzere (Art. 115)."
Irreversibilità è una parola abusata dalla medicina mercantile. Come
la mettiamo con quelli che rivolgendosi altrove siano
'inaspettatamente' guariti dopo che gli scienziati li avevano bollati
come 'in fin di vita'? Sono tanti; basta cercare sul Web.
Non è tutto. Nell'assecondare questo loro irrefrenabile impeto compassionevole, "i
dirigenti di Exit hanno pensato di andare incontro alla domanda di
estinzione prematura estendendo a vecchi inconsolabili, incazzati o
stanchi di vivacchiare l'opportunità di schiattare, risparmiandosi il
percorso doloroso preteso da madre natura." Fonte
Quindi, amici anziani e (tra non molto) meno anziani, nel caso in cui
voleste risolvere definitivamente quel problema di unghia incarnita,
sapete dove rivolgervi.
Meglio non dirlo a nessuno.
"Un ex magistrato calabrese, Pietro D'Amico, di 62 anni, di Vibo
Valentia, è morto in una clinica di Basilea, in Svizzera, dove gli è
stato praticato il suicidio assistito. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Sud.
I familiari di D'Amico hanno ricevuto la notizia della morte del
congiunto, secondo quanto scrive il giornale, attraverso una telefonata
della direzione della struttura sanitaria elvetica." Fonte
La cosa più inquietante è che l'uomo avrebbe portato a compimento
l'intento suicida in totale riservatezza, senza avvertire i parenti, né
altri congiunti o conoscenti. "A riferirlo è il cugino dell'ex
magistrato: 'Non ci spieghiamo come sia stato possibile
che nessuno dalla clinica di Basilea ci abbia avvertito della volontà
di morire espressa da Pietro. Possibile che una semplice volontà di
morire possa fare scattare la procedura del suicidio assistito? Pensavamo che fosse partito per uno dei suoi soliti viaggi." Fonte
In altri termini non esistono leggi che obblighino simili strutture ad avvisare i congiunti del 'paziente' prima che
l'intento sia portato a termine. Una vera stranezza. Ci obbligano a
rinunciare alla nostra privacy in cambio della sicurezza, ma a quanto
pare il principio si applica a singhiozzo, dato che perde validità in
materia di eutanasia, dove la privacy torna ad essere 'sacra.'
L'augurio è che il legislatore si adoperi per correggere
al più presto questo lugubre bug nella giurisprudenza, che i soliti
complottisti malpensanti potrebbero interpretare come un indiretto nulla osta al suicidio da parte delle istituzioni.
A cura di Anticorpi.info
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