Barack Obama sarà in Europa il 3 settembre prossimo, ed è la seconda volta in tre mesi, fatto che non promette nulla di buono.
Motivo del viaggio è la riunione del vertice della Nato, in Galles, proprio tra due giorni, vertice nel quale Obama - filtrano indiscrezioni - vuole imporre agli alleati europei, italiani inclusi ovviamente, un suo personale "piano militare".
Secondo fonti dell'Amministrazione, è lo Stato islamico iracheno il principale bersaglio del piano di guerra, perché di questo si tratterebbe, che Obama vuole sia attuato coinvolgendo la Nato in prima persona.
Preoccupazione ulteriore della Casa Bianca è la comprovata impreparazione dell'Europa nei confronti della minaccia dei jihadisti con passaporto europeo che sono andati in Iraq a combattere per l'Isis, ma che possono in qualsiasi momento tornare negli stati europei di provenienza e sviluppare attacchi terroristici anche di vasta scala.
Il segretario di Stato USA John Kerry segretamente avrebbe già avviato da tempo consultazioni per dare corpo ad una alleanza militare occidentale (ovviamente con Paesi Nato) che vada quanto prima a combattere in Iraq e Siria.
Heather Conley, a capo del Centro Studi Strategici e Internazionali di Washington, al riguardo ha dichiarato: “Penso che a breve termine vedremo una coalizione dei volenterosi, paesi membri della Nato, che vogliono sostenere militarmente i curdi e forse anche partecipare a futuri attacchi aerei sull’Iraq e probabilmente in Siria. Non la vedo come un’azione della Nato, ma penso che l’Alleanza atlantica sia consapevole della minaccia”.
Ma nell'agenda di Obama c'è anche la questione russa. Il presidente Usa in questo caso dovrà confrontarsi con l'imbarazzo - a dire poco - di molti stati europei, primo dei quali la Germania che nella Russia vede il principale mercato per il proprio export, e anche con le grandi difficoltà di approvvigionamento di energia dell'Europa, che non può fare a meno del gas russo.
In questo senso, Obama prima del vertice Nato in Galles sarà in Estonia per “affermare" che gli americani sono schierati con Kiev contro la parte ribelle dell'Ucraina che vuole l'indipendenza.
Secondo Simona Kordosova del Consiglio atlantico “Obama dovrebbe rivedere la strategia su come scoraggiare con più forza il presidente Putin dall’intraprendere ulteriori azioni in Ucraina. Una strategia che potrebbe significare anche un’assistenza militare a Kiev o un aiuto finanziario per consentire all’Ucraina di acquistare armi più avanzate”. Ovviamente, un'azione del genere equivarrebbe a una dichiarazione di guerra della Nato alla Russia, e quindi sarà molto difficile che Obama la intraprenda.
Ma la notizia principale rimane l'obbiettivo di Obama: organizzare con Stati europei membri Nato una coalizione militare come quella che Bush padre e figlio misero in piedi per distruggere l'iraq di Saddam.
Venti di guerra mondiale soffiano fortissimi.
Autore: Max Parisi
Fonte: ilnord.it
http://www.ecplanet.com/node/4365
Motivo del viaggio è la riunione del vertice della Nato, in Galles, proprio tra due giorni, vertice nel quale Obama - filtrano indiscrezioni - vuole imporre agli alleati europei, italiani inclusi ovviamente, un suo personale "piano militare".
Secondo fonti dell'Amministrazione, è lo Stato islamico iracheno il principale bersaglio del piano di guerra, perché di questo si tratterebbe, che Obama vuole sia attuato coinvolgendo la Nato in prima persona.
Preoccupazione ulteriore della Casa Bianca è la comprovata impreparazione dell'Europa nei confronti della minaccia dei jihadisti con passaporto europeo che sono andati in Iraq a combattere per l'Isis, ma che possono in qualsiasi momento tornare negli stati europei di provenienza e sviluppare attacchi terroristici anche di vasta scala.
Il segretario di Stato USA John Kerry segretamente avrebbe già avviato da tempo consultazioni per dare corpo ad una alleanza militare occidentale (ovviamente con Paesi Nato) che vada quanto prima a combattere in Iraq e Siria.
Heather Conley, a capo del Centro Studi Strategici e Internazionali di Washington, al riguardo ha dichiarato: “Penso che a breve termine vedremo una coalizione dei volenterosi, paesi membri della Nato, che vogliono sostenere militarmente i curdi e forse anche partecipare a futuri attacchi aerei sull’Iraq e probabilmente in Siria. Non la vedo come un’azione della Nato, ma penso che l’Alleanza atlantica sia consapevole della minaccia”.
Ma nell'agenda di Obama c'è anche la questione russa. Il presidente Usa in questo caso dovrà confrontarsi con l'imbarazzo - a dire poco - di molti stati europei, primo dei quali la Germania che nella Russia vede il principale mercato per il proprio export, e anche con le grandi difficoltà di approvvigionamento di energia dell'Europa, che non può fare a meno del gas russo.
In questo senso, Obama prima del vertice Nato in Galles sarà in Estonia per “affermare" che gli americani sono schierati con Kiev contro la parte ribelle dell'Ucraina che vuole l'indipendenza.
Secondo Simona Kordosova del Consiglio atlantico “Obama dovrebbe rivedere la strategia su come scoraggiare con più forza il presidente Putin dall’intraprendere ulteriori azioni in Ucraina. Una strategia che potrebbe significare anche un’assistenza militare a Kiev o un aiuto finanziario per consentire all’Ucraina di acquistare armi più avanzate”. Ovviamente, un'azione del genere equivarrebbe a una dichiarazione di guerra della Nato alla Russia, e quindi sarà molto difficile che Obama la intraprenda.
Ma la notizia principale rimane l'obbiettivo di Obama: organizzare con Stati europei membri Nato una coalizione militare come quella che Bush padre e figlio misero in piedi per distruggere l'iraq di Saddam.
Venti di guerra mondiale soffiano fortissimi.
Autore: Max Parisi
Fonte: ilnord.it
http://www.ecplanet.com/node/4365
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