I
media indipendenti hanno pubblicato una serie di indizi relativi ai
lavori sulla base aerea di Mazah, a sud-est di Damasco, dove vi sono 22
elicotteri d’attacco SA-324 Gazelle appartenenti al 976.mo e
977.mo Squadrone dell’Esercito arabo siriano. Secondo fonti del posto,
decine di ufficiali russi sono stati trasferiti a Damasco per
sorvegliare l’ampliamento infrastrutturale della base aerea, per
renderla impenetrabile a qualsiasi mezzo aereo, terrestre o spaziale,
cioè con un sistema di comando automatico del tipo C4I, Comando,
Controllo, Comunicazioni, Computer, Informazioni e Interoperabilità, con
stazioni radar, comunicazioni aeree, terrestri e satellitari,
apparecchiature di disturbo e camuffamento dei complessi difensivi
antiaerei, ecc.
Ciò suggerisce l’apertura di una seconda base aerea
russa in Siria. Dal punto di vista del diritto internazionale, la Russia
ha avuto la richiesta dal governo legittimo della Siria d’intervenire e
può usare tutte le infrastrutture del Paese. In questo contesto
l’Aeronautica russa può utilizzare nuove basi aeree in Siria. Grandi
unità dell’Esercito e della Marina russi possono partecipare alle
operazioni a fianco dell’Esercito arabo siriano. A differenza della
Russia, gli Stati Uniti non hanno ricevuto richieste dalle autorità
siriane. Intervengono unicamente sulla base della legge del più forte,
come fanno in ogni parte del mondo. Ricognitori, bombardieri e aerei da
trasporto che inviano armi e munizioni ai ribelli islamici in Siria non
hanno mai chiesto il permesso di sorvolare lo Stato siriano.
Quali potrebbero essere le ragioni per cui la Russia avrebbe bisogno di
una seconda base aerea in Siria? Per capirlo dobbiamo analizzare il
lavoro dell’unica base aerea russa in Siria (Humaymim) e i piani futuri
delle offensive delle forze terrestri siriane. I russi subiscono un
certo ingombro nella base aerea di Humaymim, da cui operano 30
cacciabombardieri, 30 aerei da ricognizione e 24 elicotteri da trasporto
e attacco, cui va aggiunto il traffico dei grandi aerei da trasporto
An-124 per i giornalieri rifornimenti russi. La base aerea russa di
Humaymim, già sede di un’unità di elicotteri della Marina siriana, è
un’infrastruttura con poche piattaforme di parcheggio e zone speciali
per lo stoccaggio di munizioni per gli aeromobili.
Per garantire il
minimo indispensabile, i russi hanno chiuso una delle due piste della
base utilizzandola come area per armare, riparare e parcheggiare gli
aeromobili. Inoltre Humaymim è a 50 km a sud del confine turco-siriano e
120 km dalla città turca di Adana, dove vi è la base aera di Incirlik
che ospita F-16 turchi e statunitensi che entrano nello spazio aereo
siriano per attaccare bersagli del cosiddetto SIIL. Lo spazio aereo a
nord ed est della base di Humaymim è estremamente affollato. Sulle
operazioni dell’esercito siriano si può osservare che nei giorni scorsi i
cacciabombardieri russi hanno lanciato attacchi massicci sulla
periferia orientale di Damasco, occupata da gruppi ribelli. L’offensiva
di terra è difficile perché la zona è piena di tunnel attraverso cui gli
islamisti trasportano munizioni e combattenti dietro le unità
dell’Esercito arabi siriano, aprono il fuoco e scompaiono.
Per sigillare
il perimetro della città e dirigersi verso la roccaforte dello SIIL in
Siria orientale, l’Esercito arabo siriano deve continuare l’offensiva ad
est di Damasco, ripulire l’area delimitata dalla linea Adra (a nord est
di Damasco) – Aeroporto Internazionale di Damasco – base militare sul
monte Sahia (a sud di Damasco). Il rilevamento dei commando islamisti
richiede la presenza permanente nello spazio aereo sull’est di Damasco
di circa 10 droni da ricognizione russi. Ci potrebbe essere un UAV ad
alta quota Dozor 600 che può volare per 24 ore, ma ideale sarebbero
velivoli Orlan 10 che volano a quote d 2500-3600 m. Questi droni sono
dotati di rilevatori di movimento agli infrarossi, consentendogli di
rilevare combattenti anche isolati, di giorno e notte. Lo svantaggio è
che il raggio d’azione di questi droni è di soli 40-60 km intorno alla
base di Humaymim da dove decollano. Humaymim si trova a 120 chilometri
da Damasco.
Fino a una settimana fa, i cacciabombardieri russi Su-24M e Su-34 erano impegnati, in molti casi, in attacchi contro obiettivi fissi degli islamisti, principalmente depositi di armi, munizioni e impianti per la produzione di esplosivi (obiettivo: limitare la potenza di fuoco dei terroristi), depositi di carburante e parcheggi degli autoveicoli (obiettivo: ridurre la manovrabilità dei terroristi) di centri di addestramento, comando e comunicazione (obiettivo: ridurre il coordinamento delle azioni dei terroristi). In misura minore, gli aerei Su-25SM hanno colpito blindati, artiglieria e camion armati in movimento.
La maggior parte delle missioni di supporto ravvicinato
contro le postazioni dei gruppi ribelli, attuate in anticipo contro i
carri armati, era eseguita da elicotteri d’attacco russi Mi-24V. Questi
elicotteri sostengono le forze di terra siriane nell’offensiva nei
governatorati di Lataqia e Hama, cioè a 100 km dalla base aerea russa di
Humaymim. La velocità di crociera operativa dell’elicottero Mi-24V è
260-295 km/h. Un’operazione di questo elicottero decollando da Humaymim
per missioni a oriente di Damasco, significherebbe che, tra il momento
in cui un gruppo di islamisti viene avvistato e l’attacco su
quest’ultimo, passerebbero circa 25 minuti, durante i quali i ribelli
potrebbero attaccare e scomparire attraverso i tunnel.
Decollando dalla
base aerea di Mazah a Damasco, il tempo di risposta dei Mi-24V sarà di
3-5 minuti. Per snellire i bombardamenti aerei nella zona di Damasco, la
Russia sarà costretta a cambiare operatività dei bombardieri, ma
soprattutto degli elicotteri d’attacco Mi-24V. Ricordiamo che il Mi-24
utilizza 6 lanciarazzi UB-32 per razzi a testata esplosiva S-5M, e un
cannone di bordo. Ciò richiede, oltre ai ricognitori, la creazione di
punti speciali di orientamento e designazione degli obiettivi per gli
elicotteri d’attacco.
Questi punti speciali sono disposti su blindati
dotati di antenne e stazioni radio in contatto con le forze di terra
siriane e l’aeronautica russa, e posti in prima linea, laddove, sulla
base di coordinate GPS del bersaglio fornite dai droni da ricognizione,
seguono i movimenti degli islamisti fino all’arrivo di aerei o
elicotteri d’attacco russi che li bombardano. Questi sono anche i punti
di guida e designazione degli obiettivi che approvano gli attacchi dei
cacciabombardieri e degli elicotteri Mi-24V, controllando che non vi
siano civili nel raggio d’azione delle munizioni. Aprendo una seconda
base aerea, i russi dovrebbero inviarvi altri aerei (20-30) ed
elicotteri d’attacco (10-20). Lo spazio aereo siriano si articolerà
così: Zona Ovest, Nord e Centro, saranno responsabilità della base aerea
di Humaymim, mentre Sud ed Est saranno coperti dalla base aera di Mazah
a Damasco.
Valentin Vasilescu, Ziarul de Garda – Reseau International 2 novembre 2015
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/11/02/perche-la-russia-vuole-una-nuova-base-aerea-a-damasco/
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