mercoledì 4 novembre 2015

Perché la Russia vuole una nuova base aerea a Damasco?

Mezzeh 
I media indipendenti hanno pubblicato una serie di indizi relativi ai lavori sulla base aerea di Mazah, a sud-est di Damasco, dove vi sono 22 elicotteri d’attacco SA-324 Gazelle appartenenti al 976.mo e 977.mo Squadrone dell’Esercito arabo siriano. Secondo fonti del posto, decine di ufficiali russi sono stati trasferiti a Damasco per sorvegliare l’ampliamento infrastrutturale della base aerea, per renderla impenetrabile a qualsiasi mezzo aereo, terrestre o spaziale, cioè con un sistema di comando automatico del tipo C4I, Comando, Controllo, Comunicazioni, Computer, Informazioni e Interoperabilità, con stazioni radar, comunicazioni aeree, terrestri e satellitari, apparecchiature di disturbo e camuffamento dei complessi difensivi antiaerei, ecc. 

Ciò suggerisce l’apertura di una seconda base aerea russa in Siria. Dal punto di vista del diritto internazionale, la Russia ha avuto la richiesta dal governo legittimo della Siria d’intervenire e può usare tutte le infrastrutture del Paese. In questo contesto l’Aeronautica russa può utilizzare nuove basi aeree in Siria. Grandi unità dell’Esercito e della Marina russi possono partecipare alle operazioni a fianco dell’Esercito arabo siriano. A differenza della Russia, gli Stati Uniti non hanno ricevuto richieste dalle autorità siriane. Intervengono unicamente sulla base della legge del più forte, come fanno in ogni parte del mondo. Ricognitori, bombardieri e aerei da trasporto che inviano armi e munizioni ai ribelli islamici in Siria non hanno mai chiesto il permesso di sorvolare lo Stato siriano.

Quali potrebbero essere le ragioni per cui la Russia avrebbe bisogno di una seconda base aerea in Siria? Per capirlo dobbiamo analizzare il lavoro dell’unica base aerea russa in Siria (Humaymim) e i piani futuri delle offensive delle forze terrestri siriane. I russi subiscono un certo ingombro nella base aerea di Humaymim, da cui operano 30 cacciabombardieri, 30 aerei da ricognizione e 24 elicotteri da trasporto e attacco, cui va aggiunto il traffico dei grandi aerei da trasporto An-124 per i giornalieri rifornimenti russi. La base aerea russa di Humaymim, già sede di un’unità di elicotteri della Marina siriana, è un’infrastruttura con poche piattaforme di parcheggio e zone speciali per lo stoccaggio di munizioni per gli aeromobili. 

Per garantire il minimo indispensabile, i russi hanno chiuso una delle due piste della base utilizzandola come area per armare, riparare e parcheggiare gli aeromobili. Inoltre Humaymim è a 50 km a sud del confine turco-siriano e 120 km dalla città turca di Adana, dove vi è la base aera di Incirlik che ospita F-16 turchi e statunitensi che entrano nello spazio aereo siriano per attaccare bersagli del cosiddetto SIIL. Lo spazio aereo a nord ed est della base di Humaymim è estremamente affollato. Sulle operazioni dell’esercito siriano si può osservare che nei giorni scorsi i cacciabombardieri russi hanno lanciato attacchi massicci sulla periferia orientale di Damasco, occupata da gruppi ribelli. L’offensiva di terra è difficile perché la zona è piena di tunnel attraverso cui gli islamisti trasportano munizioni e combattenti dietro le unità dell’Esercito arabi siriano, aprono il fuoco e scompaiono. 

Per sigillare il perimetro della città e dirigersi verso la roccaforte dello SIIL in Siria orientale, l’Esercito arabo siriano deve continuare l’offensiva ad est di Damasco, ripulire l’area delimitata dalla linea Adra (a nord est di Damasco) – Aeroporto Internazionale di Damasco – base militare sul monte Sahia (a sud di Damasco). Il rilevamento dei commando islamisti richiede la presenza permanente nello spazio aereo sull’est di Damasco di circa 10 droni da ricognizione russi. Ci potrebbe essere un UAV ad alta quota Dozor 600 che può volare per 24 ore, ma ideale sarebbero velivoli Orlan 10 che volano a quote d 2500-3600 m. Questi droni sono dotati di rilevatori di movimento agli infrarossi, consentendogli di rilevare combattenti anche isolati, di giorno e notte. Lo svantaggio è che il raggio d’azione di questi droni è di soli 40-60 km intorno alla base di Humaymim da dove decollano. Humaymim si trova a 120 chilometri da Damasco.

Fino a una settimana fa, i cacciabombardieri russi Su-24M e Su-34 erano impegnati, in molti casi, in attacchi contro obiettivi fissi degli islamisti, principalmente depositi di armi, munizioni e impianti per la produzione di esplosivi (obiettivo: limitare la potenza di fuoco dei terroristi), depositi di carburante e parcheggi degli autoveicoli (obiettivo: ridurre la manovrabilità dei terroristi) di centri di addestramento, comando e comunicazione (obiettivo: ridurre il coordinamento delle azioni dei terroristi). In misura minore, gli aerei Su-25SM hanno colpito blindati, artiglieria e camion armati in movimento. 

La maggior parte delle missioni di supporto ravvicinato contro le postazioni dei gruppi ribelli, attuate in anticipo contro i carri armati, era eseguita da elicotteri d’attacco russi Mi-24V. Questi elicotteri sostengono le forze di terra siriane nell’offensiva nei governatorati di Lataqia e Hama, cioè a 100 km dalla base aerea russa di Humaymim. La velocità di crociera operativa dell’elicottero Mi-24V è 260-295 km/h. Un’operazione di questo elicottero decollando da Humaymim per missioni a oriente di Damasco, significherebbe che, tra il momento in cui un gruppo di islamisti viene avvistato e l’attacco su quest’ultimo, passerebbero circa 25 minuti, durante i quali i ribelli potrebbero attaccare e scomparire attraverso i tunnel. 

Decollando dalla base aerea di Mazah a Damasco, il tempo di risposta dei Mi-24V sarà di 3-5 minuti. Per snellire i bombardamenti aerei nella zona di Damasco, la Russia sarà costretta a cambiare operatività dei bombardieri, ma soprattutto degli elicotteri d’attacco Mi-24V. Ricordiamo che il Mi-24 utilizza 6 lanciarazzi UB-32 per razzi a testata esplosiva S-5M, e un cannone di bordo. Ciò richiede, oltre ai ricognitori, la creazione di punti speciali di orientamento e designazione degli obiettivi per gli elicotteri d’attacco. 

Questi punti speciali sono disposti su blindati dotati di antenne e stazioni radio in contatto con le forze di terra siriane e l’aeronautica russa, e posti in prima linea, laddove, sulla base di coordinate GPS del bersaglio fornite dai droni da ricognizione, seguono i movimenti degli islamisti fino all’arrivo di aerei o elicotteri d’attacco russi che li bombardano. Questi sono anche i punti di guida e designazione degli obiettivi che approvano gli attacchi dei cacciabombardieri e degli elicotteri Mi-24V, controllando che non vi siano civili nel raggio d’azione delle munizioni. Aprendo una seconda base aerea, i russi dovrebbero inviarvi altri aerei (20-30) ed elicotteri d’attacco (10-20). Lo spazio aereo siriano si articolerà così: Zona Ovest, Nord e Centro, saranno responsabilità della base aerea di Humaymim, mentre Sud ed Est saranno coperti dalla base aera di Mazah a Damasco.


Valentin Vasilescu, Ziarul de GardaReseau International 2 novembre 2015

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Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/11/02/perche-la-russia-vuole-una-nuova-base-aerea-a-damasco/ 

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