La
prima visita ufficiale del presidente cinese Xi Jinping la prossima
settimana in Medio Oriente è un segnale della volontà di Pechino di
essere un attore importante nel Medio Oriente. Sullo sfondo di
estremamente intensi contatti internazionali dall’assunzione della
presidenza nel marzo 2013, il primo tour di Xi Jinping in Medio Oriente,
il 19 – 23 gennaio, comprenderà Arabia Saudita, Egitto e Iran. Il
leader cinese ha scelto il Medio Oriente come prima destinazione estera
del 2016, generalmente indicando la Cina concentrarsi su una particolare
regione o Paese.
I preparativi per la visita sono iniziati un anno
prima dello scontro Arabia Saudita-Iran, e molte cose sono successe da
allora. I colloqui sul nucleare iraniano hanno portato a un accordo, la
Russia ha lanciato le operazioni militari in Siria e la situazione di
stallo tra sunniti e sciiti si è aggravata. Fino a poco prima, la
politica in Medio Oriente della Cina si riduceva prevalentemente
all’acquisto di petrolio in cambio di investimenti. Senza una presenza
militare e coinvolgimento militare diretto, Pechino è diventato il
maggiore consumatore di idrocarburi. Ma il programma della prima visita
del leader cinese dall’inizio delle agitazioni regionali va ben oltre la
sicurezza energetica.
Ora Pechino viene ampiamente coinvolta nella
regione. La cooperazione economica, la crisi dei rifugiati e, in
particolare, il terrorismo sono i primi temi all’ordine del giorno del
viaggio. Poco prima del viaggio del Presidente Xi, la Cina ha pubblicato
il documento sulla politica araba,
ribadendo l’importanza strategica che Pechino attribuisce alla regione.
Afferma che la Cina s’impegna a consolidare e approfondire l’amicizia
tradizionale tra Cina e arabi. Il coinvolgimento della Cina negli affari
del Medio Oriente è un fattore per influenzare significativamente gli
eventi. Senza avere alcun Paese particolare come alleato, Pechino cerca
di creare un favorevole clima geopolitico, e questo è positivo. “Se può
fare la differenza in Medio Oriente, verrà considerato un grande Paese.
La Cina deve affrontare restrizioni in Medio Oriente, ma è pronta a
svolgere il suo ruolo”, ha detto Li Shaoxian, Vicepresidente
dell’Istituto di relazioni internazionali contemporanee, un think tank
governativo.
La visita di Xi Jinping in Egitto è prevista per il 20-22 gennaio, la prima visita di un leader cinese in 12 anni. Durante la visita del presidente egiziano Abdalfatah al-Sisi in Cina, alla fine del 2014, le due parti aggiornarono il loro rapporto in “partenariato strategico globale”. Gli accordi della visita, tra cui un progetto elettrico ferroviario e la costruzione di una nuova centrale elettrica a Suez, furono finalizzati quando il presidente egiziano presenziò alla parata militare per commemorare il 70° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. L’Egitto ha anche indicato che cercherà investimenti e la partecipazione cinese al progetto del Nuovo Canale di Suez. L’Egitto è vicino all’Arabia Saudita, ma non è parte della coalizione anti-Iran. Il presidente egiziano Abdalfatah Said Husayn Qalil al-Sisi è andato a Mosca e Pechino per partecipare ai V-Day. Il commercio tra Cina ed Europa attraversa il Canale di Suez egiziano. L’Iran è un caso speciale. Una visita in Iran era prevista da un anno. Xi Jinping sarà il primo leader cinese a visitare l’Iran da quando il Presidente Jiang Zemin vi effettuò una visita di Stato nel 2002.
Comprando petrolio dall’Iran, la
Cina fornisce armi, investimenti e tecnologia. Pechino partecipa alla
costruzione del gasdotto Iran-Pakistan di 2775 km di lunghezza, noto
anche come gasdotto della pace, per rifornire di gas il Pakistan. Per
l’Iran, la Cina è una fonte di investimenti cruciali, consumatrice
affidabile e Paese di grande importanza geopolitica. Con le sanzioni che
si prevede di togliere presto, l’Iran ha la prospettiva di una maggiore
cooperazione con Cina e Russia, Paesi con interessi simili in Iran.
Teheran ha il desiderio di aderire alla Shanghai Cooperation
Organization (SCO) e fare parte dell’alleanza politica ed economica
guidata da Russia e Cina. Con le sanzioni revocate, l’Iran può essere
invitato a far parte della SCO questa estate, divenendone membro a pieno
titolo dopo un anno.
Lo stesso vertice dovrebbe permettere la piena
adesione di India e Pakistan, creando così l’asse Mosca-Pechino-Delhi.
Il tour includerà il primo vertice Cina-Arabia Saudita dal 2009, da
quando Cina e Arabia Saudita allacciarono relazioni diplomatiche nel
1990. Tuttavia, da allora i legami si sono ampliati rapidamente dato che
la dipendenza della Cina dal petrolio estero è cresciuta. Nell’autunno
2013 la Cina ha superato gli Stati Uniti ufficialmente come maggiore
importatore netto di petrolio. In particolare, la Cina dovrebbe
diventare presto il primo importatore di petrolio dall’OPEC, con
conseguente maggior affidamento sulle nazioni dell’OPEC, tra cui
l’Arabia Saudita. Mentre la cooperazione energetica rimane un baluardo
delle relazioni Cina-Arabia Saudita, è chiaro che i due Paesi cercano di
espandere i rapporti.
I legami storici dell’Arabia Saudita con gli
Stati Uniti si sono sfilacciati negli ultimi anni, in parte per la
risposta degli Stati Uniti alla primavera araba e per il risultato
dell’accordo nucleare con l’Iran, a cui il Regno si opponeva. La
maggiore cooperazione Cina-Arabia Saudita ha senso per Pechino e Riyadh.
Mentre la dipendenza della Cina dal petrolio straniero cresce, Pechino
dovrà garantire buoni rapporti con i potenti Paesi produttori di
petrolio del Medio Oriente. L’Arabia Saudita è il più importante di
essi. Inoltre, un buon rapporto con Riyadh permetterebbe alla Cina non
solo di garantire le importazioni di petrolio di Riyadh, ma di creare
una partnership volta a “stabilizzare” la regione, permettendo
idealmente a tutto il petrolio del Medio Oriente di fluire senza
intoppi. Recentemente Riyadh ha compiuto numerose azioni per bilanciare
la politica estera, evitando un eccessivo affidamento sul sostegno dagli
Stati Uniti.
La Cina affianca la Russia sulle principali questioni del Medio Oriente, compreso il sostegno al governo di Bashar Assad in Siria. Se la pace sarà mai ripristinata, gli investimenti cinesi e russi giocheranno un ruolo importante nel recuperare il Paese. Iran, Russia e Cina sono nella stessa barca sull’Afghanistan. Pechino sa che il sogno della Nuova Via della Seta non potrà mai avverarsi senza una stabile Asia centrale e il Pakistan. Per Russia e Iran, la stabilità nella regione è questione di importanza vitale trovandosi ad affrontare ostilità in prossimità delle proprie frontiere. Il consenso tra Russia e Cina sembra consentire la ricerca di un ulteriore coordinamento delle azioni in Medio Oriente. Tale consenso comprende Siria, Iran, opposizione alla strategia del “cambio di regime” e delle “rivoluzioni colorate”.
Mosca e Pechino hanno
interesse comune nella lotta a terrorismo, estremismo e separatismo.
Gli estremisti musulmani in Russia e regione autonoma del Xinjiang
cinese ingrossano le fila dello Stato islamico e rappresentano una vera e
propria minaccia in caso tornassero a casa. Russia e Cina sono i
denominatori comuni nel mondo contemporaneo. Entrambe sono attrici
importanti nel processo di pace siriano. Il recente ritorno della Russia
in Medio Oriente e l’emergere della Cina come attivo attore in Medio
Oriente, sono un contrappeso all’influenza degli Stati Uniti nella
regione. Coordinandosi, entrambi i Paesi possano colmare il vuoto
lasciato dal recente fallimento della politica statunitense in Medio
Oriente e dare un contributo significativo nell’allontanare la regione
dal baratro del caos e dei conflitti permanenti.
Peter Korzun Strategic Culture Foundation 17/01/2016
Le relazioni della Cina con Medio Oriente e Paesi Arabi: Presidente Xi Jinping
Il
presidente cinese Xi Jinping visiterà Arabia Saudita, Egitto e Iran il
19-23 gennaio. Xi ha fatto una serie di osservazioni importanti sul
rapporto tra Cina e Medio Oriente e Paesi arabi, di grande importanza
nel promuovere il processo di pace in Medio Oriente e far avanzare le
relazioni della Cina con questi Paesi.
1. Tutte le nazioni in Medio Oriente hanno uguale diritto a vita e sviluppo.
Il Medio Oriente è assediato dalla guerra e da disordini sociali, ormai. Pace, stabilità e sviluppo sono aspirazioni comuni dei Paesi del Medio Oriente. Risolvere le controversie con mezzi politici è una scelta strategica nell’interesse di tutte le parti. Tutte le nazioni in Medio Oriente, incluso Israele, hanno ugualmente diritto a vita e sviluppo. Solo quando i legittimi diritti di tutti i Paesi sono garantiti, e tutti i Paesi rispetteranno le reciproche preoccupazioni, ci potrà essere pace duratura e stabilità nella regione. Ha detto Xi incontrando il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Pechino, il 9 maggio 2013.
2. La Cina sostiene un Golfo denuclearizzato.
La regione del Golfo e la situazione in Medio Oriente hanno influenza globale e tutti i membri hanno responsabilità regionali sulla salvaguardia di sicurezza e stabilità del Golfo. La Cina ha sempre sostenuto la giusta causa del popolo palestinese e continuerà ad agevolare i colloqui di pace. La Cina sostiene un Golfo denuclearizzato e continuerà a promuovere a lungo termine, la soluzione completa e adeguata alla questione nucleare iraniana. Aveva detto Xi incontrando il principe ereditario saudita Salman bin Abdulaziz al-Saud, vicepremier e ministro della difesa, a Pechino il 13 marzo 2014.
3. La Cina e gli Stati arabi devono portare avanti lo spirito della Via della Seta.
Per migliaia di anni, la Via della Seta portava lo spirito di pace e cooperazione, di apertura e inclusività, imparando gli uni dagli altri i vantaggi e risultati reciproci, trasmessi di generazione in generazione. I popoli della Cina e del mondo arabo si sostengono a vicenda nella battaglia a difesa della dignità e della sovranità nazionali, si aiutano a vicenda per ringiovanire le nazioni, imparano gli uni dagli altri approfondendo gli scambi culturali e promuovendo la prosperità delle culture nazionali. Portare avanti lo spirito della Seta agevolando la comprensione reciproca tra le civiltà. Portare avanti lo spirito della Via della Seta aderendo a una cooperazione vantaggiosa per tutti. Portare avanti lo spirito della Via della Seta sostenendo il dialogo e la pace. Aveva detto Xi all’apertura della sesta Conferenza ministeriale del Forum di cooperazione degli Stati arabi-Cina a Pechino il 5 giugno 2014.
4. Cina e Stati arabi dovrebbero compiere
sforzi congiunti nella costruzione della Cintura economica della Via
della Seta e della Via della Seta marittima del 21° secolo.
La Cina e gli Stati arabi riconoscono e sono amici attraverso la Via della Seta, che li rende partner naturali nella costruzione della Cintura economica Via della Seta e della Via della Seta Marittima del 21° secolo. Nella costruzione della “One Belt and One Road”, Cina e Stati arabi devono rispettare il principio della costruzione congiunta attraverso la consultazione per soddisfare gli interessi di tutti. Cina e Stati arabi devono essere al tempo stesso ambiziosi e con i piedi per terra. Cina e Stati arabi devono poter contare su e promuovere la loro tradizionale amicizia. Aveva detto Xi alla cerimonia di apertura della sesta Conferenza ministeriale del Forum di cooperazione Cina- Stati arabi a Pechino, il 5 giugno 2014.
5. La Cina si oppone a qualsiasi discriminazione e pregiudizio di uno specifico gruppo etnico o religioso.
Alcuna civiltà umana è superiore alle altre. Pari scambi rendono la civiltà umana ricca e colorata, proprio come l’abbinamento di colori diversi porta a maggiore bellezza e la combinazione di strumenti musicali differenti crea armonia e pace. La Cina sostiene fermamente i Paesi arabi nel mantenere proprie culture e tradizioni nazionali, e si oppone a qualsiasi discriminazione e pregiudizio verso uno specifico gruppo etnico o religioso. Dobbiamo fare sforzi congiunti nel chiedere civiltà e tolleranza, impedendo a forze e pensieri estremisti di creare una frattura tra civiltà diverse. Aveva detto Xi alla cerimonia di apertura della sesta Conferenza ministeriale del Forum di cooperazione Cina-Stati arabi a Pechino, il 5 giugno 2014.
6. La Cina insiste sulle “quattro aderenze”.
La Cina apprezza i rapporti con gli Stati arabi e ha sempre considerato le relazioni Cina-Stati arabi da una prospettiva strategica di lungo periodo. Presso i nostri amici arabi, insistiamo sulle “quattro aderenze”. La prima è l’adesione al sostegno ai processi di pace in Medio Oriente e alla tutela dei diritti e legittimi interessi dei popoli arabi. La seconda è l’adesione all’agevolazione della soluzione politica e promozione di pace e stabilità nella regione. La terza è l’adesione all’idea di sostenere i Paesi arabi nell’esplorare il modello di sviluppo indipendente ed aiutarli. La quarta è l’adesione al valori perseguiti promuovendo il dialogo tra le civiltà e sostenendo un nuovo ordine civile. Siamo disposti a camminare mano nella mano con i Paesi arabi sulla via della rispettiva rivitalizzazione nazionale. Aveva detto Xi incontrando i capi delle delegazioni arabe alla sesta Conferenza ministeriale del Forum di cooperazione Cina-Stati arabi a Pechino, il 5 giugno 2014.
7. Il processo di pace in Medio Oriente ha bisogno di saggezza e sforzi di tutte le parti.
Le questioni Palestina-Israele, Siria e Iraq si sono intrecciate e s’influenzano. “La violenza contro la violenza” non può risolvere il problema israelo-palestinese. Per promuovere il processo di pace in Medio Oriente c’è bisogno della saggezza e degli sforzi di tutte le parti. La Cina continuerà a sostenere gli sforzi per la conciliazione delle Nazioni Unite e del Segretario generale, promuovendo tutte le parti in Siria trovando la “giusta via”. Aveva detto Xi incontrando il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon il 16 agosto 2014.
8. La Cina ha, come sempre, visto le relazioni Cina-Stati arabi nella prospettiva strategica di lungo periodo.
Allo stato attuale, le relazioni Cina-Stati arabi sono in corso volgendosi verso un nuovo inizio di pace e cooperazione, apertura e inclusività, reciproca comprensione, vantaggi e risultati reciproci. Da grande attenzione allo sviluppo delle relazioni Cina-Stati arabi. La Cina ha, come sempre, visto le relazioni Cina-Stati arabi nella prospettiva strategica di lungo periodo, ed è pronta a collaborare con gli Stati arabi elevando al massimo le relazioni di cooperazione strategica tra Cina e Paesi arabi caratterizzando a tutto tondo la cooperazione e lo sviluppo comune. Aveva detto Xi nella lettera di congratulazioni per l’anno dell’amicizia Cina-Paesi arabi e al 3° Festival delle arti arabe il 10 settembre 2014.
9. La comunità internazionale dovrebbe
sostenere i popoli del Medio Oriente nel cercare la via giusta in
conformità alle proprie condizioni nazionali.
Ci sono molti problemi e contraddizioni complesse in Medio Oriente. Una soluzione politica è l’unico modo realistico per risolvere le controversie nella regione. Non importa quanto sia difficile, dobbiamo avere la massima pazienza e fornire il massimo spazio a una soluzione politica. Paesi e popoli della regione hanno la maggiore voce in capitolo sulle vie allo sviluppo che dovrebbero seguire. La comunità internazionale dovrebbe sostenerne gli sforzi cercando la via giusta in conformità alle proprie condizioni nazionali. Aveva detto Xi incontrando shayq Tamim bin Hamad al-Thani, emiro del Qatar, a Pechino nel novembre 3,2014.
10. Cina e Stati arabi sono amici fiduciosi e partner che camminano mano nella mano.
Cina e Stati arabi sono amici dalla fiducia reciproca e stretti partner nella realizzazione dello sviluppo reciproco. La Cina, aderendo ai risultati della Via della Seta dello spirito di pace e della cooperazione, dell’apertura e dell’inclusività, della reciproca comprensione e del mutuo vantaggio, collaborerà con tutti i Paesi del mondo, anche arabi, facilitandone lo sviluppo reciproco e migliorando il benessere dei popoli di tutti i Paesi del mondo. Aveva detto Xi in una lettera di congratulazioni all’Expo Cina-Stati arabi del 10 settembre 2015.
Quotidiano del Popolo, Global Research, 18 gennaio 2016
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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