1) LA VITA
Il corpo umano
cerca di vivere sempre in costante condizione di equilibrio, mantenuto
soprattutto dall’energia elettromagnetica, prodotta dalle cellule del
nostro organismo. Essa è necessaria per far funzionare bene le varie
parti della cellula, le cellule di uno stesso organo e quindi i vari
organi di uno stesso sistema vivente. Le cellule di uno stesso organo,
avendo identica composizione molecolare, comunicano ed interagiscono,
utilizzando tutte uno stesso segnale elettromagnetico, che si propaga
facendole “vibrare” con lo stesso tipo di frequenza che le fa entrare in
risonanza tra loro. Le conoscenze del codice genetico e della scienza
chimica classica non sono sufficienti per rendere chiara la complessità
dei processi metabolici.
Infatti, il nostro organismo è in grado di
equilibrare, con stupefacente precisione, la varietà dell’offerta di
nutrimento messa a disposizione e scegliere o trasformare proprio quelle
sostanze di cui ha bisogno per rimpiazzare le cellule morte. Come
coordinano le cellule la loro attività allo scopo di mantenere l’intero
organismo, considerando il variare degli influssi esterni? Come può
accadere che in ogni cellula abbiano luogo ogni secondo centomila
processi chimici, esattamente coordinati tra loro e attraverso i quali,
tra l’altro, vengono create nel nostro corpo giornalmente centinaia di
miliardi di nuove cellule?
Anche se siamo ancora molto lontani dal
capire quest’enorme miracolo, possiamo dare per scontato che affinché
esso avvenga, sia necessaria una rete di informazioni che funzioni con
assoluta precisione. Le scoperte del biofisico tedesco Fritz Albert Popp
cambiano anche il nostro punto di vista attuale riguardo ai generi
alimentari, dato che alla fin fine noi esseri umani non saremmo né
vegetariani, né carnivori, né onnivori, bensì esseri che assorbono luce.
Secondo Popp, l’energia che noi otteniamo dall’alimentazione è proprio
quella della luce del sole, immagazzinata dalle piante e dagli animali.
2) IL BENESSERE
Per le cellule non è
possibile alcuna vita senza luce. Nel corpo, in ogni minuto, muoiono e
nascono 100 milioni di cellule. La comunicazione non conosce alcuna
interruzione: ogni cellula riceve migliaia di messaggi al secondo.
L’informazione si espande ad altissima velocità. Sappiamo che queste
informazioni hanno la forma della luce e nelle nostre cellule vengono
ricevute ed inviate da “un’antenna”, che è rappresentata dal DNA. La sua
doppia struttura ad elica lo rende un’antenna per tutte le direzioni:
in qualsiasi posizione si trovi, l’irradiamento dei fotoni cade in modo
ottimale. Per molti motivi già citati, siamo sottoposti tuttavia
continuamente ad attacchi elettromagnetici, che non sono di natura
fisiologica. Come conseguenza, alcune delle nostre “antenne” non sono
più in grado di ricevere interamente le informazioni, che garantiscono
nella loro totalità il lavoro armonico del meraviglioso sistema
precedentemente descritto. Se si trasmette luce a queste cellule deboli,
esse vengono stimolate alla rigenerazione.
L’arricchimento e la qualità
(frequenza) attraverso i fotoni sono quindi essenzialmente decisivi per
far sì che una cellula e/o un insieme di cellule/organismo possa
adempiere i propri compiti. Diventa importante, allora, inviare alle
cellule “messaggi di salute”, “ricordare” alle cellule il loro
linguaggio, per poter riattivare il loro metabolismo e le emissioni che
esse sono capaci di produrre in uno stato di salute e di equilibrio. Si
possono perciò inviare all’organismo queste “informazioni guida”, sotto
forma di quanti di energia, luce-fotoni, in modo che esso raggiunga di
nuovo il suo equilibrio: in questo modo a tutte le cellule viene
restituita la possibilità di soddisfare in, modo ottimale, i compiti
loro assegnati. Grazie allo studio dei biofotoni si sono potute
verificare antiche tecniche di guarigione; altre, come per esempio
l’agopuntura, si potranno verificare in futuro. Si è visto, infatti, che
i punti cutanei corrispondenti ai punti di agopuntura hanno una
resistività elettrica inferiore rispetto alle altre porzioni della
pelle, cioè ostacolano meno il passaggio di correnti elettriche.
Gli
stessi punti sono stati studiati contando i biofotoni e si è constatato che l’emissione di biofotoni
è maggiore proprio in corrispondenza dei punti di agopuntura. Un fotone
singolo può teoricamente regolare tutto il cambio di materia di una
cellula, supposto che agisca sempre nel momento giusto e al posto giusto
e che la cellula abbia ancora sufficienti recettori per l’auto-cura. La
teoria dei biofotoni dà il via alla soluzione di tanti quesiti,
ai quali finora la Biochimica medica non aveva saputo dar risposta ed
apre la strada alla prospettiva di utilizzare terapie diverse da quelle
usate dalla medicina ufficiale (allopatica).
3) LA MALATTIA
Tutti gli organismi
viventi irradiano un debole, ma permanente, flusso di luce, la cui
intensità spazia dalla luce visibile all'ultravioletto. L'emissione di
questi biofotoni è correlata a tutte le funzioni fisiologiche. Le
cellule sane emettono oscillazioni ordinate di luce, mentre quelle
malate producono oscillazioni non ordinate. Maggiore è il disturbo,
tanto più caotica è l’emissione di luce. Oscillazioni caotiche di luce
non trasmettono più informazioni corrette alle cellule vicine in quel
momento, così allo stesso modo anche le reazioni biochimiche non
funzionano più. Perciò si possono sviluppare sintomi di malattia.
Quest’ultima appare sempre di più come un’interruzione (operata da
batteri, virus, funghi, parassiti, sostanze inquinanti o tossiche, che
nel loro complesso vengono chiamate "tossine") delle linee di
comunicazione dei biofotoni che sono all'interno dell'organismo.
Bisogna notare che tali comunicazioni possiedono una grande velocità,
consentendo un coordinamento praticamente istantaneo fra le varie parti
dell'organismo. Le tossine, interrompendo le linee di comunicazione,
impediscono lo scambio di informazioni del tutto o in parte; ciò conduce
dapprima ad un'alterazione elettrica della cellula (ogni cellula del
corpo possiede un potenziale di membrana attorno ai 90 mV) che si può
rilevare con i metodi bioelettronici; successivamente si produce
un'alterazione chimica, che si può rivelare con l'esame del sangue e
delle urine; e infine compaiono i sintomi della malattia.
Qualsiasi
disordine, disturbo o rottura nel flusso di energia, causato attraverso
un trauma fisico o psichico, porta alla perdita o ad una progressiva
modifica dell’informazione ai recettori delle cellule e questo è il
primo stadio della malattia. Gli impulsi di comando non arrivano più
corretti e con forza sufficiente alle cellule, agli organi e ai sistemi.
Le difese immunitarie vengono indebolite. La battaglia interna contro i
batteri, i virus e i parassiti non avviene più in modo ottimale.
Fonte: http://metodorqi.blogspot.it/2015/06/la-vita-il-benessere-e-la-malattia.html
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