Chiunque - come me - abbia iniziato a navigare in Internet all'inizio
del millennio, si sarà certamente imbattuto in qualche articolo di
Giuseppe Cosco. Chi invece è arrivato in rete più tardi, molto
probabilmente non conosce nemmeno il suo nome, perché nel frattempo il
suo lavoro è stato superato e soppiantato da quello di molti altri
ricercatori.
Ma Giuseppe Cosco rimane un antesignano in senso assoluto. In rete è stato il primo, ad esempio, a parlare dei Templari oppure dei Rosacroce, di rituali satanici, di Skull&Bones e di NWO, oppure di pedofilia.
Oggi chiunque si metta navigare in rete scopre, entro 20 minuti al
massimo, il simbolismo esoterico che si cela nell'occhio incastonato
nella piramide che compare sul dollaro americano. Ma il primo a parlarne fu proprio Giuseppe Cosco, quasi 20 anni fa.
Cosco era anche interessato al campo della medicina alternativa. I suoi articoli spaziavano da "La medicina a misura d'uomo di Paracelso" fino a "Tutto quello che non vi hanno detto sull'AIDS", dai rapporti fra "Stress e cancro" fino alla (oggi ben nota) terapia anticancro a base di ascorbato di potassio del dottor Pantellini.
Giuseppe
Cosco fu anche il primo in assoluto ad intervistare e mettere in rete
le informazioni su un oncologo molto particolare, che sosteneva di poter
curare il cancro con il bicarbonato di sodio: tale Tullio Simoncini.
Ho fatto due chiacchiere su Giuseppe Cosco sia con il figlio Alfredo,
sia con Paolo Franceschetti, che naturalmente è un ottimo conoscitore
del lavoro di Cosco.
"A quel che mi risulta - dice Franceschetti - Cosco fu il primo a
suggerire uno scenario con sfondo rituale per il grande mistero del Mostro di Firenze.
Lui si è occupato di moltissimi argomenti dei quali oggi mi occupo io, e
aveva già presentato, a livello intuitivo, molti collegamenti oscuri
che oggi possono essere supportati da una ricerca ben documentata".
Ed è proprio su questo argomento che ho posto al figlio la domanda:
"Ma come faceva tuo padre a mettere insieme i vari pezzi di questo
puzzle, quando ancora in rete non esisteva praticamente nulla al
riguardo, ed era impossibile fare delle ricerche in merito?"
"Mio padre lavorava in modo intuitivo - ha risposto Alfredo - e aveva
la grande capacità di ricordare e di mettere insieme dei particolari
apparentemente insignificanti, che trovava nei posti più disparati. Ad
esempio, gli capitava di leggere una notizia su un quotidiano, e
riusciva a ricollegarla a qualcosa che magari aveva letto in un libro,
oppure ascoltato in una trasmissione televisiva, cinque anni prima".
Infatti, se gli articoli di Cosco hanno una caratteristica in comune,
è proprio quella di fare affermazioni che non sono quasi mai supportate
da riferimenti verificabili: questo proprio perché la rete, come la
intendiamo noi oggi, in quegli anni non esisteva ancora. Ed è questo che
rende ancora più interessante il suo lavoro, a conferma che spesso
l'intuizione è proprio la qualità principale che ci permette di giungere
a conclusioni apparentemente irrazionali.
Giuseppe Cosco era anche un esperto di grafologia, e come tale
collaborava spesso con la magistratura di Catanzaro (la città in cui
viveva), fornendo un importante contributo nelle varie indagini
criminali.
Ed è proprio in un tribunale di Catanzaro, durante un'udienza dove
stava presentando una perizia grafologica, che Giuseppe Cosco si è
improvvisamente accasciato, in un giorno del 2002, apparentemente
colpito da un infarto.
Paolo Franceschetti ha avanzato dei dubbi su questa morte improvvisa,
che egli ha definito "quantomeno sospetta". Lo stesso figlio di Cosco,
Alfredo, dice che le cause della morte sono state stabilite in modo
superficiale e generico, anche se non ritiene che esistano elementi
sufficienti per parlare con certezza di una eliminazione intenzionale.
"Al giorno d'oggi - dice Franceschetti - sarebbe perfettamente
inutile eliminare un personaggio del genere, che dice cose che sono
comunque conosciute e diffuse dappertutto. Ma 15 anni fa Giuseppe Cosco
era l'unico a sostenere queste tesi, ed è quindi assolutamente
plausibile che qualcuno abbia voluto levarlo di mezzo, prima che
arrivasse a rivelare i veri segreti della casta degli intoccabili".
Di certo possiamo dire una cosa: che Giuseppe Cosco sia morto per
cause naturali, oppure che sia stato eliminato, nessuno potrà mai
cancellare il percorso e la memoria di un uomo che ha aperto per tutti
noi un sentiero completamente nuovo: quello della ricerca e
dell'indagine indipendente sulla rete.
Un sentiero che oggi, grazie anche al contributo di personaggi come
Giuseppe Cosco, sta diventando una vera e propria autostrada.
Massimo Mazzucco
Il sito di Giuseppe Cosco
fonte e discussione: http://www.luogocomune.net/LC/index.php/32-le-grandi-cospirazioni/4327-un-ricordo-di-giuseppe-cosco
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