martedì 26 gennaio 2016

Cosa si cela dietro alla prossima crisi globale

ESCLUSIVO: cosa si cela dietro alla prossima crisi globale

Il Forum Economico Mondiale a Davos è sommerso da uno tsunami di smentite, e anche di smentite che non smentiscono, che sostengono che non ci sarà il seguito della Crisi del 2008.

Invece ci sarà. E il palcoscenico è già pronto.
Selezionati operatori finanziari del Golfo Persico, inclusi gli occidentali che lavorano nel Golfo, confermano che l’Arabia Saudita sta scaricando almeno 1 trilione di dollari in titoli e sta facendo a pezzi i mercati globali su ordine dei Padroni dell’Universo – quelli a capo della presidenza zoppa di Barack Obama.
Un tempo la Casa dei Saud rischiava di vedere tutti i propri asset bloccati. Ma ora obbediscono ad ordini esterni. E succederà dell’altro. Secondo gli operatori finanziari del Golfo Persico, gli investimenti dei sauditi in titoli occidentali potrebbero aumentare fino a 8 trilioni di dollari, e quelli di Abu Dhabi fino a 4 trilioni.

Ad Abu Dhabi, tutto è stato diviso in compartimenti, così che nessuno possa capirne qualcosa, ad eccezione dei broker e degli operatori finanziari, che dovrebbero conoscere ogni supervisore di un compartimento. E per la Casa di Saud, com’è prevedibile, la smentita è una regola ferrea.

Questa immensa vendita di titoli è apparsa raramente sui media corporativi, e le cifre sono esageratamente sottovalutate. Semplicemente, l’informazione completa non passerà, perché i Padroni dell’Universo hanno posto il veto.

C’è stato un enorme aumento delle vendite saudite e di Abu Dhabi fin dall’inizio del 2016. Una fonte del Golfo Persico dice che la strategia saudita “distruggerà i mercati”. Un’altra ha fatto riferimento a “vermi che mangiano una carcassa nell’oscurità”. È sufficiente guardare al disastro a Wall Street, all’Europa, ad Hong Kong e Tokyo mercoledì.
Dunque, sta già accadendo. E una decisiva vicenda secondaria potrebbe essere, a breve e medio termine, nient’altro che il crollo dell’eurozona.

La Crisi del 2016?
Quindi, ci sono buone ragioni per cui una casa di Saud in preda al panico venga strumentalizzata per distruggere una buona parte dell’economia globale. Cui bono?

Mosca e Teheran sono parecchio coinvolte. La logica dietro alla distruzione dei mercati, che crea una recessione e una depressione – dal punto di vista dei Padroni dell’Universo che stanno al di sopra dell’anatra zoppa che è il presidente degli Stati Uniti – è di progettare un serio rallentamento, bloccare gli acquisti, diminuire il consumo di petrolio e gas naturale, e mandare la Russia in rovina. Inoltre, il prezzo del petrolio incredibilmente basso si traduce in una sorta di sanzione surrogata per l’Iran.

In ogni caso il petrolio iraniano che sta per raggiungere il mercato sarà intorno ai 500,000 barili in più al giorno prima della metà dell’anno, oltre ad una quantità extra conservata nelle petroliere del Golfo Persico. 

Questo petrolio può essere e sarà assorbito, visto che la domanda sta aumentando (negli USA, per esempio, fino a 1.9 milioni di barili al giorno nel 2015), mentre l’offerta è in calo.

L’impennata della domanda e il calo della produzione invertiranno la crisi del petrolio entro luglio. Inoltre, l’importazione di petrolio da parte della Cina di recente è aumentata del 9.3%, a 7.85 milioni di barili al giorno, screditando la narrazione egemone circa un collasso dell’economia cinese – o sulla Cina come responsabile delle attuali depressioni del mercato.

Dunque, come avevo delineato qui, il petrolio dovrebbe fare marcia indietro presto. Goldman Sachs concorda. Questo dà ai Padroni dell’Universo poco tempo per cogliere l’opportunità di consentire ai sauditi di gettare immensi quantitativi di titoli nel mercato.

La Casa dei Saud potrebbe avere un impellente bisogno di denaro, considerando che il loro budget è in allarme rosso. Tuttavia, liberarsi dei titoli in loro possesso è comunque una mossa autodistruttiva. 

Semplicemente, non possono vendere 8 bilioni di dollari. La Casa dei Saud sta in realtà distruggendo l’equilibrio della sua ricchezza. Per quanto l’agiografia occidentale tenti di raffigurare Riyadh come un attore responsabile, il fatto è che dozzine di principi sauditi sono inorriditi dalla distruzione della ricchezza del regno attraverso questo harakiri al rallentatore.
Ci sarà un piano B? Sì. Il principe guerriero Mohammed bin Sultan – che al momento sta conducendo i giochi a Riyadh – dovrebbe essere sul primo volo per Mosca per lavorare ad una strategia comune. Ma non succederà.
E, per quanto riguarda la Cina – il primo importatore di petrolio dell’Arabia Saudita – Xi Jinping è appena stato a Riyadh. Aramco e Sinopec hanno firmato un accordo strategico; ma la partnership strategica che ha davvero importanza, considerando il futuro della “One Belt, One Road” è in realtà quella tra Pechino e Teheran.

L’enorme vendita di titoli saudita è connesso alla guerra saudita per il prezzo del petrolio. Nell’attuale, estremamente volatile, situazione, il prezzo del petrolio è in calo, le azioni sono in calo e così le azioni petrolifere. Purtuttavia, la Casa di Saud non ha capito che i Padroni dell’Universo gli stanno facendo distruggere loro stessi più e più volte, tra cui l’inondare il mercato del petrolio con tutta la propria capacità di produzione disponibile. E tutto ciò per ferire a morte la Russia, l’Iran e… L’Arabia Saudita stessa.

Solo una pedina nel loro gioco
Intanto, a Riyadh si è diffusa la voce che ci sarà un golpe contro il re Salman – praticamente pazzo e confinato in una stanza nel suo palazzo a Riyadh. In gioco ci sono due possibili scenari:
1) Re Salman, ottantenne, abdica in favore del figlio, un famigerato scapestrato arrogante/ignorante, il principe guerriero Mohamed bin Salman, trentenne, al momento Vice Principe della Corona e ministro della Difesa, secondo nella linea di successione ma de facto colui che sta conducendo i giochi a Riyadh. Questo potrebbe succedere da un momento all’altro. Come bonus extra, l’attuale ministro del Petrolio Ali-al-Naimi, non della famiglia reale, sarebbe rimpiazzato con Abdulaziz bin Salman, un altro figlio del re.
2) Un Colpo di Stato. Salman – e il suo figlio scapestrato – escono di scena, sostituiti da Ahmed bin Abdulaziz (che è stato ministro dell’Interno), o dal principe Mohammed bin Nayef (l’attuale ministro dell’Interno e Principe della Corona).
Qualunque scenario avrà la meglio, l’MI6 inglese è strettamente al corrente di tutta la pantomima. E il BND tedesco potrebbe esserlo. Tutti si ricordano della nota del BND alla fine del 2015, che raffigurava il Vice Principe della Corona Mohammed bin Salman come un “giocatore d’azzardo politico” che sta destabilizzando il mondo arabo attraverso guerre per procura in Yemen e Siria. 
 
Fonti saudite – che per ovvie ragioni insistono nel restare anonime – sottolineano che fino all’80% della Casa dei Saud è favorevole a un Colpo di Stato.

Però la questione è se una riorganizzazione della Casa possa cambiare il loro harakiri al rallentatore. 

L’imperativo categorico rimane; i Padroni dell’Universo sono pronti a portare alla rovina il mondo intero, in una grave recessione, fondamentalmente per strangolare la Russia. La Casa dei Saud è solo una pedina in questo gioco crudele.

 *****

Articolo di Pepe Escobar apparso su Sputnik il 21 Gennaio 2016
Traduzione in italiano di Paola per SakerItalia.it

Nessun commento:

Posta un commento