Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Public Library of Science One [PLOS One] ha scoperto che i livelli di vitamina B12 nel cervello sono notevolmente diminuiti negli anziani ma risultano precocemente molto più bassi nei soggetti affetti da autismo o da schizofrenia, rispetto ai loro coetanei.
Per esempio, i bambini affetti da autismo di età inferiore ai 10 anni presentano livelli di vitamina B12
del cervello tre volte più bassi rispetto ai loro coetanei, equivalenti
ai livelli rinvenuti in soggetti cinquantenni generalmente sani, a tal
punto da indicare una diminuzione prematura di vitamina B12.
Il team di ricerca internazionale guidato dal Prof. Richard Deth, Professore di Farmacologia presso la Nova Southeastern University [NSU],
ha analizzato tessuti sani provenienti da donatori deceduti
confrontandoli con altri tessuti ricevuti da donatori decuduti che erano
affetti da autismo o da schizofrenia.
ha affermato il Prof. DethQuesti risultati sono particolarmente significativi perché le differenze che abbiamo trovato nei livelli di vitamina B12 nel cervello invecchiato, con autismo e con schizofrenia, non si vedono normalmente nel sangue, dove i livelli di vitamina B12 sono solitamente ben calcolati.
Il grande deficit di vitamina B12 nel cervello di individui con autismo e schizofrenia potrebbe aiutare a spiegare perché i pazienti che soffrono di questi disturbi sperimentano sintomi neurologici e neuropsichiatrici.
Lo studio ha anche determinato che nella fascia di età tra 61 e 80 anni gli individui hanno livelli di vitamina B12
tre volte più bassi rispetto a gruppi più giovani, come risultato del
normale invecchiamento. Questa diminuzione normale può aiutare a
regolare il metabolismo del cervello per sostenere la sua funzione nel
corso della vita.
Una forma attiva di vitamina B12 chiamata methylcobalamina, o MB12, sostiene il normale sviluppo del cervello attraverso il controllo di un noto processo conosciuto come regolazione epigenetica dell’espressione genica. Sorprendentemente, il livello cerebrale di MB12
è risultato essere più di 10 volte inferiore nei soggetti anziani sani
rispetto a persone giovani sane. Un livello più basso di MB12
nel cervello può influire negativamente sul processo di neurosviluppo
in individui giovani a tal punto da disturbare le capacità di
apprendimento e di memoria anche nel corso della vita.
Sia l’autismo che la schizofrenia sono associati a stress ossidativo, e lo stress ossidativo può essere alla base della diminuzione dei livelli vitamina B12 cerebrale osservati in questo studio. I risultati suggeriscono la necessità di ulteriori ricerche per determinare se l’uso di MB12 supplementare e antiossidanti come il glutathione possono aiutare a prevenire lo stress ossidativo ed essere utili nel trattamento di queste condizioni croniche ed invalidanti.
Nell’autismo è presente un danneggiamento del ciclo di metilazione,
un meccanismo metabolico molto importante per il funzionamento del
nostro corpo, e a causa di questo problema i bambini sono predisposti ad
avere una bassa produzione di glutathione che gli impedisce di detossificarsi fisiologicamente.
Il methyl è come la moneta del corpo.
Viene scambiato per la realizzazione di particolari lavori e poi viene
riciclato. Questi lavori comprendono la sintesi delle proteine e la
metilazione del DNA e RNA. Il methyl inoltre attiva o disattiva geni, aiuta a formare i neurotrasmettitori e le membrane cellulari.
Sono questi compiti molto importanti. Aiuta anche a creare energia e
poi può essere riciclato per formare queste molecole chiamate glutathione.
I bambini autistici hanno blocchi in diverse aree del ciclo di metilazione. Il risultato finale è che loro non producono glutathione.
Se loro non lo riciclano, non mandano fuori il gruppo metilico per fare
ciò per cui è necessario. Ecco perchè, ancor prima che i ricercatori
comprendessero il motivo, avevano notato che un numero enorme di bambini
autistici migliorava quando gli venivano fornite le vitamine B6, iniezioni di MB12, Zinco, Selenio, o Magnesio. Questi sono tutti cofattori a sostegno di questo ciclo.
Infine, ricordo che il Professor Richard Deth
aveva illustrato anche con quale modalità le molecole di origine
ambientale possano impedire, nei bambini autistici, la trascrizione di
RNA messaggero da geni di per sé normalissimi. Tra questi fattori ambientali vi sono frazioni di DNA abbondantemente contenute nei vaccini anti-infettivi, sia come “avanzo” delle colture cellulari, sia perché i vaccini sono prodotti con tecnica a DNA ricombinante.
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