Bombardamenti sauditi sullo Yemen
SANA’A (IRIB) – Il portavoce dell’esercito yemenita, Sharaf Luqman, ha informato che oltre ai caccia sauditi, anche aerei da guerra di Stati Uniti, Israele e Gran Bretagna bombardano lo Yemen.
Il generale Luqman ha spiegato che i piloti sauditi non sono in grado di pilotare gli aerei all’avanguardia utilizzati per il bombardamento dello Yemen.
Secondo il portavoce, le forze rivoluzionarie yemenite alleate con l’esercito, hanno abbattuto finora 3 F-16, 10 elicotteri Apache e decine di droni. Anche per quanto riguarda i soldati, il generale yemenita ha spiegato che circa 400 mercenari stranieri, provenienti dall’Europa e dall’America Latina, sono stati assoldati dai sauditi per combattere contro lo Yemen.
Nel mese di Dicembre 2015, in effetti, 6 mercenari colombiani ed un australiano sono stati uccisi negli scontri a fuoco con i rivoluzionari yemeniti. Secondo il New York Times, gli Emirati Arabi Uniti, alleati dell’Arabia Saudita, hanno inviato in Yemen 450 mercenari provenienti da Colombia, Panama, El Salvador e Cile. E’ stato inoltre provato che gli Stati Uniti hanno contribuito all’aggressione saudita ai danni dello Yemen fornendo supporto logistico e dati di intelligence.
La sporca guerra dell’Arabia Saudita nello Yemen, un conflitto oscurato dai media occidentali
Sanà (Yemen)- A dieci mesi dall’inizio della guerra, con l’aggressione saudita sullo Yemen, il paese più povero del Medio Oriente, questo conflitto non solo continua a ridurre a brandelli il paese, ma anche a porre la maggioranza della popolazione in uno stato di miseria e disperazione.
L’Arabia Saudita continua la sua aggressione con bombardamenti indiscriminati sulle zone residenziali e trova l’appoggio degli alleati occidentali che stanno collaborando nel massacro pianificato della popolazione yemenita, colpevole di non voler sottostare alle dominio della Monarchia dei Saud.
Distruzione nello Yemen
Il costo umano della guerra finora è stato immenso e ha inflitto
orrende atrocità in tutto il paese. Il conflitto ha provocato oltre
32.000 vittime, con 5.700 persone uccise, tra cui 830 donne e bambini,
insieme ad un registrato aumento delle violazioni dei diritti umani,
stando all’ultimo rapporto delle Nazioni Unite. Sono stati bombardati
ospedali, scuole ed abitazioni civili e sono state utilizzate bombe a
grappolo ed a frammentazione, proibite dalle convenzioni internazionali.Dall’inizio della guerra i sauditi ed i loro alleati hanno attuato sullo Yemen un blocco totale dei rifornimenti. In un paese come lo Yemen che importa il 90% del suo cibo, carburante, medicinali e altri beni vitali da fornitori esteri, il blocco di tali importazioni è stato utilizzato come arma di guerra. Non è solo il blocco navale messo in atto dalla coalizione nei principali porti dello Yemen, ha lasciato l’80% della popolazione yemenita di fronte ad un disastro umanitario, ma i sauditi hanno anche fatto in modo che perfino gli aiuti umanitari giunti nel paese, non giungessero in quelle aree sotto controllo degli Houthi. La catastrofe umanitaria così scatenata, ha poi subito un peggioramento all’inizio di questo mese, quando due cicloni si sono abbattuti sulla costa meridionale dello Yemen, uccidendo 26 persone e colpendo migliaia di famiglie.
Alla luce della gravità dei bisogni, è emerso in questi mesi un fiorente mercato nero su tutte le materie prime che scarseggiano portando i prezzi alle stelle. L’utilizzo di carri trainati da asini per il trasporto e l’utilizzo dell’energia solare per compensare la scarsità di energia elettrica, sono diventate una forma di sopravvivenza e la nuova norma in Yemen, dove le persone sono intrappolate in un escalation del conflitto e la sperimentazione di metodi di vita alternativi.
Detto questo, ci si aspetterebbe il mondo e la comunità internazionale si mobiliti per aiutare gli yemeniti nel loro calvario, ma le loro grida sembrano invece cadere nel vuoto. Esistono essenzialmente due ragioni principali dietro questa indifferenza generale. La prima, è che la copertura mediatica del conflitto è fortemente dominata dai portavoce degli interessi internazionali (USA-Israele e Sauditi) e dalla manipolazione dei media occidentali. Si vuole dare così la falsa impressione che la guerra in Yemen sia una questione settaria e non di una vera e propria aggressione contro un paese sovrano.
La seconda, è che la guerra in Yemen è diventata un business redditizio per le grandi potenze. L’Arabia Saudita, il paese aggressore, è il principale cliente acquirente di armi del Regno Unito, mentre soldati (mercenari) provenienti da diversi paesi, come la Colombia e il Sudan, hanno trovato nel reclutamento in guerra nello Yemen, opportunità economiche. Molti sembrano trarre beneficio dalla guerra nello Yemen, ed essere interessati al proseguimento di questa guerra, per finalità geopolitiche, a scapito delle vite della popolazione yemenita.
Fonte: http://www.controinformazione.info/yemen-portavoce-esercito-ci-bombardano-anche-i-caccia-di-usa-israele-e-gb/
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