Dalle coste occidentali degli Stati Uniti è possibile osservare
fenomeni anomali che coinvolgono la fauna marina. Centinaia di delfini e balene sono state osservate insieme a pelo d’acqua da numerosi testimoni in circostanze e numero
totalmente inusuali. Le stelle marine sono ormai sull’orlo dell’estinzione: ne sono state trovate a migliaia morte o gravemente malate e
malformate. Oltre a ciò, una vasta zona di costa in Alaska è interessata dall’ormai annoso e tristissimo fenomeno delle morti di volatili in quota, rinvenuti privi di vita nelle
acque prossime alla terraferma.
Alcuni ricercatori puntano il dito sulla fuoriuscita di materiale
radioattivo proveniente dalla centrale atomica di Fukushima,
come la probabile causa scatenante questa incredibile variazione di
comportamenti nella fauna marina. Il Pacifico,
semplicemente lo specchio d’acqua più grande ed importante del
pianeta, sta subendo dei danni indicibili dalla reversibilità incerta.
Dalla centrale di Fukushima fuoriescono sostanze non
monitorabili se non a distanza e dopo un cospicuo lasso di tempo.
Le conseguenze di questo tragico evento sono state già calcolate come 100 volte più dannose di quelle conseguenti la
fuoriuscita di materiale radioattivo dalla centrale di Chernobyl. Nessuno può affermare con certezza come se ne possa uscire da questa situazione e neppure in quanto tempo sarà possibile
annullarne i danni o perlomeno contenerne le conseguenze. Il rischio principale è che si inneschi una catena distruttiva ad andamento
esponenziale che coinvolga la fauna marina, quella
delle coste ed in fondo l’uomo, che per ora osserva questa distruzione
attonito senza possibilità di intervento.
Mentre i nostri simpatici compatrioti vengono irretiti dalla bassissime lusinghe ipnotiche della
disinformazione generalizzata, dividendosi artatamente sulle vicende fumettistiche del Cavaliere Nero, la natura viene trasformata
silenziosamente. Di questo stravolgimento biologico di cui noi siamo parte (è bene ricordarlo) se ne odono solo distratti echi lontani. La prospettiva di un Pacifico
silente perché privo totalmente di vita non è affatto scongiurata. Resta da capire chi possa beneficiarne nell’ipotesi che l’incidente alla centrale (e le sue ben calcolate conseguenze)
sia stato provocato da armi esotiche. Forse esseri cresciuti in un pianeta privo di vegetazione?
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