"Molte volte spendiamo dei soldi che non abbiamo, comprando cose
delle quali non abbiamo bisogno, per far bella figura con gente che non
se ne importa."
Queste parole, attribuite all'attore americano Will Smith,
caratterizzano la vita moderna. Siamo alla rincorsa costante dei soldi
per vivere e pagare "i nostri debiti". Dobbiamo restituire il mutuo in
banca, pagare le rate per i mobili di cucina, comprare libri e vestiti
per i figli, pagare le bollette, il canone, la benzina per la macchina …
mille cose e poi ancora alcune.
In un certo senso siamo diventati schiavi con le catene del debito.
Ma la colpa è anche nostra: Ci vogliono due per indebitarsi. La banca e
le finanziarie ci offrono del denaro a condizioni vantaggiose, almeno
così ci pare, ma non basta. Ci vuole anche la nostra volontà di
spendere...
Forse, prima di prendere un prestito che poi dobbiamo restituire con
tanto di interessi, è bene farsi due domande. Prima, la cosa che stiamo
per comprare è veramente necessaria? Se non è di prima necessità, si può
anche aspettare. A volte è meglio andare a piedi o con la bici
piuttosto che con la macchina, oppure di far senza la tv o di portare le
scarpe ancora un'altra estate. Non c'è nessuno che ci impone di
comprare quando non vogliamo. Possiamo anche pensare di far senza. La
decisione è sempre volontaria.
Se la spesa poi è veramente importante e urgente, ci dovremmo fare
una seconda domanda. Non c'è altro modo che indebitarsi con banca o
finanziaria per fare questo pagamento? Forse un parente ci potrebbe
aiutare. Meglio ancora, se ci pensiamo per tempo, potremmo organizzarci
in un circolo di credito. Alcune famiglie mettono del denaro in una
cassa comune e quando c'è bisogno si può prendere un prestito per poi
ripagarlo anche senza interessi.
Sono gli interessi che appesantiscono il tutto. Pensate solo al mutuo
della casa. Spesso, quando abbiamo finalmente pagato dopo 20 anni o
più, abbiamo speso il doppio del costo della casa. Gli interessi
appesantiscono il debito oltremisura. Questo è vero non solo per noi
personalmente. Anche lo stato paga gli interessi sul debito che fa. E
naturalmente ci deve tassare di più per far fronte a quella spesa.
Allora cosa possiamo fare?
Per cominciare, limitiamo le spese a quelle veramente necessarie. E
poi, cerchiamo di fare una spesa solamente quando abbiamo il denaro
disponibile. Ci possiamo aiutare gli uni con gli altri, o in famiglia
oppure in un circolo di credito dove prima diamo un aiuto agli altri e
poi, all'occorrenza anche noi possiamo attingere al fondo comune.
Un'altra cosa per dipendere meno dalle banche e dalle multinazionali:
mettiamoci a coltivare, a piantare alberi da frutta e produrre le
nostre verdure in giardino, sul terrazzo o in un posto che non viene
curato da nessuno. Fa bene alla salute mangiare frutta e verdura genuina
e pulita e potrebbe dare un notevole aiuto a risparmiare nella spesa.
Adottando uno stile di vita meno dispendioso e più autosufficiente,
possiamo anche pensare alle alternative per il denaro bancario.
La cosa più semplice è l'economia del dono. Diamoci una mano l'una con l'altro. Aiutiamo un amica senza ricompenso diretto.
Poi c'è il baratto, lo scambio diretto di quello che facciamo contro quello che ci serve.
Ci sarebbero anche le banche del tempo dove ognuno da del suo tempo e
riceve in credito delle ore … da spendere quando ha bisogno dell'aiuto
di qualcun altro.
E poi ci sono alcune iniziative più strutturate.
Lo SCEC è un buono sconto che si potrebbe anche utilizzare come
moneta. I membri dell'Arcipelago che accettano SCEC per le proprie
prestazioni o prodotti fissano una percentuale di abbuono (sconto) da
concedere contro gli SCEC, ma nulla vieta che si cominci ad accettare
SCEC al 100% ed ecco nasce una moneta complementare.
DROPIS è una iniziativa organizzata in rete con l'intenzione di promuovere lo scambio senza il denaro delle banche.
EuroBexB è una moneta complementare che cresce dal baratto diretto tra le ditte commerciali.
Il COMUNALE è una proposta di moneta locale che potrebbe essere gestita dai comuni.
Ancora siamo all'inizio, ma il trend è chiaro. Ci stiamo allontanando
sempre di più dalle banche e stiamo cominciando ad interagire
direttamente con altri.
Mentre l'Euro è utile, è anche scarso. La Costituzione italiana non
parla di denaro, mentre attribuisce la sovranità al popolo. Così le
banche non hanno nessun monopolio sul denaro. Chissà, forse in futuro
avremo una moneta locale o nazionale che ci permetterà di fare senza
quel macigno degli interessi bancari e di usare l'Euro appena per scambi
con l'estero.
Certamente la crisi preme e la parola d'ordine è di non indebitarsi
se non è assolutamente necessario. Poi se si ha un debito, è bene
ripagarlo il più presto possibile. Cerchiamo di uscire dalla schiavitù
del denaro bancario...
La vita in debito
Sepp Hasslberger
fonte: http://www.laleva.org/it/2013/09/la_vita_in_debito_e_le_monete_locali.html
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