mercoledì 27 novembre 2013

I russi sono soddisfatti della loro vita

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© Foto: SXC.hu


La maggioranza dei russi è pienamente felice e contenta della propria vita: a questa conclusione sono giunti i sociologi autori del progetto “La Russia sorprende: statistica e sociologia contro miti e falsità”. I dati del sondaggio, che testimoniano il fatto che il vivere in Russia è diventato “più lieto”, sono stati pubblicati sul sito www.russia-review.ru e ora se ne vuole trarre un libro.


Stipendi bassi secondo i criteri dei Paesi sviluppati e necessità di contare il singolo rublo: è di questo che si parla spesso sugli schermi e si scrive sui giornali, ma è solamente un mito fomentato dai mass media. I russi stessi, secondo il sondaggio, non considerano in maniera così pessimista la propria condizione materiale. Negli ultimi otto anni sono diminuiti di due volte gli scontenti del proprio salario, mentre il numero di quelli che ne sono soddisfatti è salito dal 62% nel 2005 all’80% nel 2013. Più o meno è questo il ritratto della felicità: oggi vi è il 76% dei cittadini felici contro il 44% degli anni ’90, come nota in un’intervista a “La Voce della Russia” il capo della Direzione di ricerche socio-politiche Stepan L’vov:

    Si tratta di un certo impulso per iniziare una riconsiderazione generale sul fatto in Russia non si sta poi così male. I mezzi di informazione di massa e Internet per qualche motivo si concentrano sulle cose negative, mentre quelle positive appaiono di rado. Questa ricerca è una “provocazione intelletuale” sui generis per iniziare a parlare del fatto che qui da noi non è tutto così malvagio.
I sociologi non temono alcun rimprovero: non disturba né i russi né il mondo venire a conoscenza di una fatto positivo, tenendo poi conto che i Centri di studio dell’opinione pubblica concentrano la loro attenzione sui problemi. Gli specialisti hanno deciso “di prendersi una pausa dallo scavare nei problemi e di indicare la luce in fondo al tunnel”, nota Stepan L’vov:
    Tra i russi è diffuso il cosiddetto comportamento “pattern”, limitante, cioè quando noi osserviamo una certa situazione e diciamo che il bicchiere è mezzo vuoto, anche se sarebbe meglio dire che è mezzo pieno.
Gli scienziati hanno deciso di “riempire i bicchieri” dei russi con delle prove oggettive. E allora: la quota delle famiglie che possiedono un’automobile è salita dal 2006 dal 37% al 48%, e su ciò non ha influito la crisi del 2009. Oggi una famiglia su due in Russia possiede un’auto, mentre cinque anni fa era appena una famiglia su tre. Fattori oggettivi sono rappresentati anche dalla somma dei risparmi dei cittadini russi. Stepan L’vov dice ritiene che:
    Dal 2005 la somma minima del denaro da cui, secondo la gente, può partire un risparmio, è aumentata quasi di due volte e mezzo. Se nel 2005 si trattava di quasi più di 3000 dollari, oggi questa cifra è salita a 8000 dollari. L’inflazione, dal canto suo, ha influito di un 20%.
Sette anni fa un russo su quattro era pronto a partecipare a una manifestazione. Oggi, l’attività di protesta è scesa al 17%. Quando gridiamo forte che da noi le cose vanno male,- ha sottolineato il capo della Direzione di ricerche socio-politiche, - sorgono delle domande: che cosa facciamo in questo Paese, perché lo amiamo e perché contiamo su un futuro migliore per noi e per i nostri figli. Se c’è una ragione per l’ottimismo, allora compare anche una ragione per un comportamento costruttivo.

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