Dopo 400 anni, la Chiesa si è ufficialmente pentita di aver ucciso Giordano Bruno. Dopo 64 anni, il governo USA ha chiesto scusa
per gli esperimenti sulla sifilide fatti in Guatemala a partire dal
1946. Dopo settant’anni, sempre il governo USA ha ammesso che si sapeva
dell’attacco a Pearl Harbour già da un paio di giorni prima che
avvenisse. Dopo 46 anni siamo venuti a sapere
che nel 1967 l’aviazione americana aveva incrementato la potenza dei
monsoni per far piovere sulla giungla nordvietnamita. Fra poco verrà
ammesso pubblicamente che l’abbattimento delle Torri Gemelle è stato in
realtà una demolizione controllata e non ci sarà bisogno di aspettare i
prossimi settant’anni, cioè la durata della vita media umana. Forse ci
verrà elargita anche la disclosure che tanti ufologi stanno
aspettando, sull’esistenza di razze aliene sulla Terra. Io che amo
portarmi avanti col lavoro, azzardo l’ipotesi che i cicloni devastanti
di questi giorni (Filippine, Midwest americano e Sardegna) sono il risultato di strumenti bellici capaci di rafforzare la forza degli eventi atmosferici.
Non ho la prova per confermare quanto sto dicendo, ma siccome siamo in una situazione di “work in progress”, magari, con diligente costanza e un pizzico di fortuna, le prove prima o poi salteranno fuori.
Stiamo parlando di esperimenti
militari segreti, che oltretutto provocano la morte di migliaia di
persone e danni incalcolabili alle infrastrutture e se i colpevoli
dovessero palesarsi, non basterebbero tutte le sedie elettriche degli
Stati Uniti per friggere i vigliacchi criminali che stanno giocando con
la vita della gente.
Non sarà facile scovare una “gola
profonda” che confessi le malefatte dei suoi colleghi, perché se
qualcuno dovesse spifferare le nefandezze compiute vigliaccamente,
potrebbe essere ucciso, lui e la sua famiglia, secondo il più classico
dei comportamenti mafiosi.
Quindi non ci resta, per il momento,
che avanzare ipotesi e tracciare un quadro della realtà che più cupo di
così non sarebbe possibile.
In base alla metodologia di indagine poliziesca, c’è bisogno dell’arma del delitto, del cadavere e del movente.
L’arma del delitto
sono le armi scalari o elettromagnetiche che io non ho mai visto ma di
cui ho spesso sentito parlare. L’unica arma “strana” è quella specie di
camion con un misterioso macchinario montato sopra, il cui nome dovrebbe
essere “Pamir”.
Sembra sia di fabbricazione russa, ma poi si dice sia stata venduta
agli americani. Se siamo venuti a saperlo è perché è diventata obsoleta
(come il computer che stiamo usando) e loro, russi o americani è
indifferente, hanno ora strumenti bellici moderni che noi ignoriamo.
Il movente, secondo
logica, è la ricostruzione, fattore che nel 2001 è stato utile al signor
Silverman che aveva bisogno di demolire i tre grattacieli di New York
in quanto pieni di amianto, servendosi quindi, su indicazione dei suoi
complici Cheney e Rumsfield, di un finto attentato da parte di
inesistenti terroristi islamici.
Nel
nostro caso, una grandiosa devastazione di case, strade e macchine (le
vite umane per gli alieni che prendono questo tipo di decisioni contano
meno delle cacche di mosca) rappresenta un buon volano per l’economia,
come disse il socialista De Michelis quando scoppiò la prima guerra del
Golfo.
Un volano economico per le fabbriche
d’auto, per la mafia del cemento e del tondino, come nel caso della
nostrana Val di Susa, e per tutto l’indotto che gira attorno alla
ricostruzione. Gira attorno in cerchio come gli avvoltoi sui cieli
dell’Iraq, dell’Afghanistan e, non bastando più quei due scenari di
guerra, ora anche sui cieli delle Filippine, del Midwest
americano e della nostra povera Sardegna, in cui i cicloni tropicali non
si erano mai visti a memoria d’uomo. E tralasciamo Fukushima.
Nei giorni immediatamente seguenti al
disastro delle Filippine, con venti – mai visti – di 315 Km all’ora, era
apparsa su Facebook una finestrella che invitava a mandare un
contributo all’UNICEF di uno o due euro. Ora è stata rimossa. Per
inciso, anche in Croazia la Bora ha spirato a 220 Km all’ora e anche
quella è una cosa che non si era mai vista prima d’ora. Cosa vogliono
farci credere? Che l’aumento di CO2 provoca tutto questo sfacelo? E
sarebbe colpa nostra che respiriamo? O delle mucche che scoreggiano?
Ma come pretendono di essere credibili?
L’Italia, l’Europa e il mondo intero sono sotto attacco, checché ne dicano i debunkers
(lasciamoli dire!). Se posso essere profeta di sventure, il mio Friuli
sarà presto “punito” con un terremoto, piuttosto che con un ciclone,
perché è una terra sismica che ne ha già avuti due, naturali o
artificiali che fossero non saprei dire, nel 1976, in maggio e in
settembre. Ora i tempi sono maturi.
Aspetto con rassegnazione quel momento
e spero che la fortuna mi sia benigna, perché i maledetti militari e i
loro amici alieni non lo saranno di sicuro.
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