L'allarme
è stato lanciato da diverso tempo: secondo Pattie Brassard la Terra
rischia di essere al centro di un allarme apocalisse a seguito
dell'arrivo di un secondo sole che sta entrando nel nostro sistema
solare. Allarmismo o verità?
-G.B.- Pattie Brassard ne
è convinta: un secondo sole starebbe entrando all'interno del nostro
sistema solare e nel suo viaggio di avvicinamento alla Terra darebbe
luogo a una sorta di apocalisse. Una prova concreta, sempre secondo la
donna, sarebbe da ritrovare nello tsunami di Fukushima che, a sua detta,
“è stato un
evento naturale, ma non dimentichiamo che questo evento cataclismatico è
avvenuto a causa dell'allineamento naturale del secondo Sole, che
entrando nel sistema solare, ora può essere visto da tutti”.
Le sue ipotesi sono state riportate da media internazionali e italiani, dando luogo a una sorta di teoria del complotto secondo
cui tutta una serie di indizi parrebbero portare direzione
dell'imminente pericolo: a partire dall'invio di sonde su Marte, alla
realizzazione di potenti telescopi ad Atacama e nell'Antartide, ma anche
a quello del Vaticano, nonché all'aumento del numero di corpi celesti
che arrivano in direzione della Terra.
Secondo la Brassard, diverse nazioni starebbero dando vita a città sotterranee in
cui vengono stoccati generi alimentari per la sopravvivenze di
cittadini prescelti -una scena che potrebbe ricordare alcune immagini di
Deep Impact per intenderci- che porterebbero avanti la razza umana
qualora quelli in superficie -eventualità molto probabile- non potessero
sopravvivere alle nuove e pesanti condizioni climatiche, capaci di
uccidere miliardi di persone.
Il secondo sole avrebbe
una massa di dimensioni pari a un decimo di quelle della nostra stella;
intorno a lui orbiterebbero diversi pianeti tra i quali uno di
dimensioni quattro volte superiori a Giove e che sembrerebbe essere
chiaramente ispirato a Blu Kachima, il corpo celeste previsto nella
profezia indiana degli Hopi che preannuncerebbe gli sconvolgimenti che
porterebbero a una fine della vita così come la conosciamo.
Certamente non serve molta fantasia a
capire gli effetti dirompenti che una seconda stella avrebbe nei
confronti degli attuali equilibri in gioco nel sistema solare, con nuove
forze gravitazionali potenti e con una situazione di incastri anomala.
Dopotutto l'universo cela
ancora molteplici segreti tutti da scoprire e che qualche corpo sia
presente oltre Plutone è ben possibile, come dimostrano le ripetute
ricerche di quello che una volta era chiamato il decimo pianeta ma che,
secondo la comunità scientifica, alla fin fine non esisterebbe. Non
almeno all'interno del nostro sistema solare.
Ma quanta verità c'è nelle parole di Pattie Brassard?
“La stella più vicina è a quattro anni
luce. Se quella stella potesse viaggiare in una direzione precisa, e tra
tutte le possibili proprio verso il Sole, viaggiando a una velocità
pari a quella della luce, che chiede energia infinita, impiegherebbe
quattro anni a raggiungere la Terra” ci spiega il dottor Silvano Fineschi, astronomo presso l'Osservatorio di Torino. “Se
ci deve essere qualche cosa che nei prossimi anni dovesse arrivare
nelle vicinanze del Sistema Solare sarebbe all'interno di questa sfera
di quattro anni luce. Quindi più vicina della stella più vicina e
sarebbe visibilissima. Si immagini solo Venere, che è un pianeta
minuscolo e che riflette la luce dal nostro Sole: è l'astro più lucente
nel cielo serale o mattutino. Sarebbe [questa eventuale stella], quindi,
visibile a tutti e a occhio nudo”.
Scientificamente sembra dunque che si possa escludere questa eventualità: nessuna stella starebbe entrando all'interno del Sistema Solare.
Almeno a detta del dottor Fineschi che, però, lavora per un'ente
statale e quindi potrebbe, come ammette lui stesso prendendo in
considerazione una possibile teoria del complotto, sentirsi ribattere
che anche lui fa parte di quelle persone che negano un fatto
dimostrabile e reale, nascondendo la verità alle masse.
“Anche volendo escludere gli astronomi
professionisti finanziati da governi che vorrebbero coprire, come mi
sembra di capire, questo evento” ci spiega ipotizzando una possibile teoria del complotto “uno
o chiunque potrebbe osservare un fenomeno del genere a occhio nudo. E
anche se non si potesse osservare a occhio nudo, ci sono così tanti
astronomi non governativi che avrebbero potuto già esaminare questo
fenomeno e darne pubblicità. Mentre ciò non è avvenuto”.
Anche perché in tutto questo sembrano mancare delle prove oggettive molte
semplici: le indicazioni utili a individuare questo corpo celeste, a
puntare un telescopio qualsiasi e osservarlo direttamente. E infatti il
dottor Fineschi continua “Non ha dato informazioni, da quello che ho
visto. Ha detto che le informazioni vengono tenute coperte da enti
governativi. Questo è un classico schema di queste teorie della
cospirazione, dove il dovere di fornire una prova è ributtata verso chi
invece dovrebbe riceverla. In genere il pubblico o chi si cerca di
convincere”. Anche perché “Viene richiesto a chi dovrebbe
ricevere prove di fornire delle prove e se non le forniscono o si
rifiutano di indagare vengono accusati di pregiudizi, rinforzando la
teoria della cospirazione secondo cui i media e il governo non vogliono
prendere in considerazione la questione. Una conferma che c'è in atto
una copertura, così si innesca questo circolo vizioso per cui la teoria
della cospirazione si alimenta”. Insomma, come ribadisce, “Il carico della prova non viene assunto da chi fa l'affermazione, ma ribaltato verso chi le dovrebbe ricevere”.
Le soluzioni per risolvere il mistero sono due: o l'interessato “non
le cerca [le informazioni], e allora dimostra di non essere interessato
a raccogliere prove e quindi ha dei pregiudizi, oppure lo fa da
specialisti che essendo statali sono finanziati dal governo, e questo
potrà essere usato per confermare la teoria che i governi stanno
cercando di coprire il tutto”.
Insomma, per Fineschi “E' molto
interessante l'aspetto sociologico e antropologico, e il fatto che sono
schemi abbastanza noti. Infatti questa intervista con il sottoscritto,
che ha dato informazioni più scientifico-tecniche, verrà utilizzata per
rinforzare la teoria che il personale governativo non sta divulgando
queste informazioni, ma le sta minimizzando. Se lei non avesse fatto
questa intervista, l'accusa sarebbe stata di non averla nemmeno presa in
considerazione per pregiudizi. Chi viene tacciato di atteggiamento poco
scientifico è la comunità scientifica e quella dei media.”.
In pratica una sorta di vicolo cieco: “Se
non si fa l'intervista è pregiudizio, se si fa e si ottengono
informazioni, rinforza il fatto che i governi mondiali stiano coprendo
la storia. Secondo la teoria della cospirazione, comunque si muove,
l'interlocutore perde”.
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