SOIA OGM LEGATA A DANNO DELLA SALUTE NEI SUINI – UN DOSSIER DANESE
Il dossier appena pubblicato dalla Ong “GMfree Cymru” presenta il
caso dell’allevatore danese Borup Pedersen che, nell’Aprile dello scorso
anno, decise di cambiare la dieta dei suoi maiali passando da mangimi a base di soia geneticamente modificata ad alimenti Ogm-free, annotando i cambiamenti osservati nella salute degli animali.
L’allevatore racconta di aver sostituito i mangimi a base di soia
OGM con farina di pesce e soia convenzionale e di aver notato da subito
notevoli miglioramenti di salute: le crisi di dissenteria che in passato
avevano provocato fino al 30% delle morti si erano ridotte notevolmente
fino a scomparire, mentre le scrofe non si ammalavano più di ulcere o
di altre patologie del tratto gastrointestinale, mangiavano di più e
producevano più latte, riuscendo a partorire una media di 12 maialini.
Il miglioramento del loro stato di salute aveva influito anche sui
maialini stessi: ne morivano meno alla nascita e quelli svezzati
crescevano sani e forti.La scelta OGM-free ha inoltre garantito
all’allevatore profitti elevati: il maggior costo del mangime è stato di
fatto compensato da una riduzione della spesa sanitaria (circa la
metà), mentre le ore di lavoro mensili nelle stalle e il numero delle
scrofe morte per patologie gastriche si sono notevolmente ridotti. Due
grafici contenuti nel dossier mostrano inoltre come, convertendo la
dieta, i trattamenti di antibiotici si siano ridotti del 50% rispetto
alla media nazionale e regionale nell’arco di due anni.
Petersen si dichiara convinto che le malattie dei suini, le morti premature e persino i casi di malformazioni siano connessi alla soia transgenica e all’erbicida a base di glifosato usato per coltivarla, i cui residui nei mangimi sono stati misurati a livelli di 17 ppm. L’allevatore pone dunque la questione della valutazione del rischio da parte delle autorità, visto che la Danimarca è famosa per la produzione di suini e considerando che la sua non è un’esperienza isolata nel Paese.
Nel rapporto della GM-Free Cymru si riporta inoltre la notizia
dell’approvazione, da parte del Centro di ricerca danese sui suini
(VSP), di un progetto di ricerca teso a investigare gli effetti della
soia OGM sullo stomaco dei maiali. Lo studio comparativo verrà
effettuato su 100 suini nutriti con soia e mais OGM trattati con
glifosato e 100 nutriti con soia e cereali non-OGM esenti da glifosato,
da quando pesano 30 chili a quando raggiungono il peso di 110, momento
in cui vengono macellati.
Gli autori del dossier fanno notare però che
l’indagine tralascia il periodo più “critico” nel ciclo di vita
dell’animale, quello che va dalla nascita allo svezzamento (quando il
peso è da 7 a 30 kg), nel quale è più probabile una dieta a base di OGM.
In questo modo la validità scientifica dei risultati rischia di essere
compromessa.
La vicenda di Borup Pedersen è stata pubblicata anche da una rivista del settore, Effektivt Landbrug, il 13 Aprile scorso, perché fosse di dominio pubblico.
Studio pubblicato congiuntamente su GM Watch e Sustainable Pulse.
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