Se
dovessimo individuare l’emozione dominante nella società di oggi,
questa sarebbe la paura. Ovunque
la gente ha
paura di tutto,
o quasi. Ha paura della polizia. Ha paura dell’IRS,
l’ATF,
la TSA e
di qualsiasi altra sigla che corrisponda a un tipo di polizia. Ha
paura di perdere il lavoro. Ha paura di perdere la casa. Ha paura
dell’amministrazione pubblica della propria città o paese. Ma la
paura di tutte le paure è quella di non trovare più i soldi
sufficienti per sostenere l’attuale stile di vita (o per lo meno il
ricordo di quello di una decina di anni fa). La maggior parte delle
persone razionalizza queste paure come normali in quanto “paure di
tutti”.
Sin
da piccoli siamo abituati ad agire per paura. Abbiamo
paura dei rimproveri dalla maestra, quindi facciamo i compiti.
Abbiamo paura del prete, dato che lui deciderà se andremo in
Paradiso o all’Inferno, quindi da bravi credenti diciamo il Padre
Nostro. Abbiamo paura dei bulli della scuola, quindi gli giriamo a
largo. Più in là abbiamo paura della scocciatura di dover pagare
una multa, quindi ci allacciamo la cintura. Abbiamo paura di perdere
la casa, quindi facciamo un lavoro insignificante la cui unica
gratificazione che ne ricaviamo è quel giusto di soldi per non
rimanere con l’acqua alla gola.
Provate
questo esperimento: Fate l’elenco di tutti gli impegni – lavoro,
vita sociale, soldi – che avete nei prossimi 30 giorni, quindi fate
un asterisco accanto a quelli che vi mettono pensiero (paura). La
maggior parte di chi lo fa scopre che c’è ben più di un fattore
nell’immediato futuro che è motivo di paura. Oggi, nel 2012, ci
sono motivi a bizzeffe all’infuori della nostra vita quotidiana per
aver paura: il mondo finirà il 21 dicembre? Comincerà la Terza
Guerra Mondiale in Iraq? L’economia crollerà? I poli terrestri si
sposteranno? Il sole (o un altro paese) invierà un impulso
elettromagnetico che metterà fuori uso la rete elettrica? Verrà
istituita la legge marziale? Siamo stati così stupidi da conferire
così tanto potere al Presidente degli Stati Uniti che potrebbe
diventare un dittatore? Finiranno le riserve alimentari? Il clima
continuerà a presentare anomalie? Le scie chimiche finiranno per
avvelenarci? Le colture OGM sostituiranno tutte le altre. Già vi
state spaventando?
Molte
di queste paure sono costantemente alimentate ad arte da ciò che mi
piace chiamare “pop
culture”. La
televisione è la più grande fabbrica di paura grazie al senso di
inadeguatezza che elargisce.
Recentemente ho letto che l’Americano
medio guarda 34 ore e 39 minuti di TV a settimana. Un bel po’ di
più di quanto durerebbe un corso universitario. E
come in un corso universitario, si viene formati e istruiti dalla TV.
Il termine “programmazione televisiva” fu coniato da Eward
Bernays, e il fondamento logico dell’espressione non lascia spazio
a dubbi: la televisione è stata progettata per “programmarci” a
diventare felici consumatori. Da
felici consumatori veniamo motivati a comprare spazzatura da una
forza esterna che fa leva sul nostro senso di inadeguatezza.
Ad ogni pubblicità con il bello di turno seduto accanto ad una
ragazza mozzafiato nella sua auto nuova di zecca, dentro di noi ci
sentiamo inadeguati per non avere anche noi un’auto nuova. Questo
senso di inadeguatezza apre la strada alla paura, soprattutto quando
questi desideri non vengono soddisfatti da qualcosa di effettivo
valore.
La
paura è la scatola degli attrezzi delle “Podestà Che Sono”, le
autorità superiori. La paura è la più bassa vibrazione che l’uomo
possa percepire o emettere. È l’ostacolo nel cammino verso più
alti livelli (vibratori) di coscienza e ascesa come esseri umani. Chi
vive in un costante stato di paura è più che mai manipolabile. Le
“autorità superiori” sanno che se inculcano la paura nelle
persone, le possono indurre a fare qualsiasi cosa. É la paura –
paura manipolata – che ci fa mettere in coda come pecore
accondiscendenti all’imbarco di un volo, nonostante nessun
complotto terroristico sia mai stato scoperto, né tantomeno sventato
in questo modo! Sebbene chi si mostra insofferente al servilismo
reagisca con ira verso le “autorità superiori”, la vera
motivazione alla base dell'accondiscendenza è la paura. Oggi le
“autorità superiori” si compiacciono del fatto che la maggior
parte di noi cadrà nella loro trappola, senza doversi nemmeno
preoccupare di ingannarci.
Come
superare questa paura che ci attanaglia? Da
piccolo avevo paura dei lampi e dei tuoni. Mia madre allora prese
l’enciclopedia e scoprimmo come il lampo è lontano più di un
chilometro e mezzo ad ogni 5 secondi trascorsi prima del tuono. Da
allora non ho più avuto paura dei temporali. Guardate
la realtà dei fatti di ciò che ci fa paura. Dobbiamo aver paura
di Al-Qaeda per
via dell’11 Settembre al punto da aver paura di tutti i musulmani?
Non sono stati loro a pianificarlo, ma dei tirapiedi che si sono
macchiati di un gesto atroce ai danni di 3000 americani innocenti, un
gesto che in essenza è servito come pretesto per privare gli
americani della propria libertà. Dopo 11 anni, quell’evento
raccapricciante non è stato seguito da nessun altro attentato. Se ci
avessero voluto distruggere, perché non ci hanno attaccato mentre
ancora eravamo in ginocchio? Dobbiamo avere paura del vicino di casa
che discute animatamente al telefono in un centro commerciale da
dover chiamare i reparti speciali della polizia? No, se solo
facessimo il minimo sforzo di bussare alla porta del vicino,
presentarci e farci un’idea di chi si tratta.
Dobbiamo aver paura
dell’ottantenne che prende l’aereo per andare a visitare i nipoti
da doverla umiliare all’imbarco del volo? O delle urla di spavento
di un bambino di 4 anni? O di un uomo d’affari? O di TE? Di
cosa avranno paura gli amministratori della sicurezza dei trasporti
quando ti afferrano i genitali, ovunque si prendono la briga di
umiliarti? La verità è che non hanno paura di te. Hanno paura che
fin troppi di noi si possano svegliare, comincino a pensare con le
proprie teste e sostituiscano l’autodeterminazione alla paura. Le
“autorità superiori” hanno paura di chiunque rivendichi il
proprio diritto di nascita a vivere la vita che vuole senza
danneggiare il prossimo, senza paura. Hanno bisogno che tu abbia
paura di loro, altrimenti il loro piano fallirebbe. Non
si può controllare 7 milioni di persone con la frusta, ma sì che le
si può controllare con la paura. Funziona
dai tempi di Nimrod, che convinse la sua gente a custodire tutto il
loro grano nel suo granaio per proteggerlo dagli attacchi di
immaginari predatori in agguato fuori le mura cittadine.
Scrollatevi
la paura di dosso.
Siate gentili l’uno con l’altro. Aiutatevi.
Amatevi. In
questo modo sarà sempre più difficile che la paura si insinui in
voi. Se questo concetto vi è nuovo, cominciate dalle piccole cose.
Cominciate con la vostra famiglia, poi con i vostri colleghi, e
infine con gli sconosciuti. Una
volta sperimentato il piacere di vivere senza paura, potrebbe
diventare un’abitudine.
Non sarebbe un bello smacco per i loro piani?
TRADOTTO E
RIELABORATO PER ECV DA ALESSANDRO MAMMOLITI
TRADOTTO E RIELABORATO PER ECV DA ALESSANDRO MAMMOLITI
DI DAN E SHEILA GENDRON link
Nessun commento:
Posta un commento