venerdì 17 gennaio 2014

Caso mai non vi rivedessi...

Stati "0, 1 e 0, 1". Quale concretezza può avere lo stato "0 e1"? Beh... ci siamo letteralmente sopra!
Abbiamo visto negli articoli degli ultimi due giorni (Link1, Link2), che esiste un “terzo stato”, nel quale ci si può trovare “fisicamente” (ossia, ad un livello di concretezza che va al di là della semplice “filosofia”, di qualsiasi tipo). 
Un esempio frattale è il livello "fisico" nel quale si può trovare l’acqua (quando precipita dal cielo, come oggi guarda caso), in funzione della temperatura (livello gerarchico di “non appartenenza”, all’interno di una struttura multi livello ordinata gerarchicamente, in funzione di “unità di misura” locali e/o non locali):
  1. temperatura +1 = pioggia
  2. temperatura   0 = pioggia mista a neve
  3. temperatura -1  = neve.

Ciò è valido per condizioni ambientali standard, al livello del mare (comportamento medio, che va al di là dell’eccezione che conferma la regola, della biodiversità, della diversità, del contributo d’ogni tipo d'essenza di origine umana e/o extra umana). Ok?

Le condizioni fisiche, dunque, sono tre:
  • 1 pioggia
  • 1 e 0 neve e pioggia
  • 0 neve.
Questo è un “dato di fatto” – fisico/concreto/reale 3d – che testimonia frattalmente che... “si è smarrita la facoltà di ritenere un livello del possibile come assolutamente reale e ricombinante gli altri due (la polarità) in un unico strato di potenziale, che li (ri)assume allo stesso Tempo”.
Ora, nelle attuali 3d, il paradigma convince sempre di “operare/scegliere/funzionare”, eseguendo una distinzione netta, in termini di "opzioni", tra “destra e sinistra, su e giù, largo e stretto, alto e basso, etc.”:
la scelta è sempre tra due “possibilità/stati”.
 


Invece, il fatto che esista un terzo stato non più osservato/praticato… è perlomeno “strano”. Strano che:
  • non sia più praticato
  • non sia più tenuto in considerazione
  • non sia più ricordato
  • non sia più tramandato
  • non sia più… osservato.
Perché? Sai… sarò fissato ma, all’equazione manca sempre un “pezzo”, ossia: ciò che non appare ma che c'è.
L’esistenza concreta e tangibile del Nucleo Primo. Lo ricordo, da Tempo, ogni giorno in cui mi è dato di “respirare”…
È come quando, nel  passato, si calcolò – ancora prima di scoprirne l’esistenza fisica – che doveva matematicamente esistere un Pianeta, in una esatta posizione del Sistema Solare, per via di “certi accadimenti indiretti, che si avveravano nel dettaglio e nel complesso della danza planetaria”.
Quando una legge è giusta, essa può essere usata per trovarne un'altra. Se noi abbiamo fiducia in una legge, e qualcosa sembra essere sbagliato, essa può suggerirci un altro fenomeno... 
Giove, Saturno e Urano erano i più grandi pianeti allora conosciuti, e fu calcolata la piccola differenza dell'orbita reale dell'ellisse perfetta di Keplero, causata dall'attrazione degli altri pianeti. Alla fine dei calcoli e delle osservazioni fu notato che Giove e Saturno si muovevano secondo le previsioni, mentre Urano faceva qualcosa di bizzarro
Un'altra occasione in cui le leggi di Newton avrebbero potuto esser colte in fallo; ma coraggio! Due astronomi, Adams e Leverrier, che fecero questi calcoli indipendentemente e quasi esattamente nello stesso tempo, suggerirono che il moto di Urano fosse dovuto a un pianeta non ancora visto, e scrissero lettere ai rispettivi Osservatori dicendo: 
Puntate il vostro telescopio, guardate là e troverete un pianeta”. 
Disse uno degli Osservatori: 
Assurdo, questo tipo se ne sta lì con carta e matita e viene a dirci dove trovare un pianeta nuovo”. 
L'altro Osservatorio era più... beh, l'amministrazione era diversa, e trovarono Nettuno!…

Nettuno è stato matematicamente individuato prima di essere direttamente osservato. Utilizzando i calcoli di Urbain Le Verrier, le osservazioni con il telescopio che confermavano l'esistenza di un pianeta maggiore furono effettuate nella notte del 23 settembre 1846, fino al primo mattino del 24, all'osservatorio di Berlino dall'astronomo Johann Gottfried Galle (assistito da Heinrich Louis d'Arrest). Fu un momento straordinario per la scienza del IXX secolo e rappresentò la spettacolare conferma della teoria gravitazionale newtoniana. Nelle appropriate parole di François Arago, Le Verrier aveva scoperto un pianeta "con la punta della sua penna".

Dopo la scoperta, in retrospettiva risultò che era stato osservato ma non riconosciuto parecchie volte, e che c'erano stati altri che avevano fatto vari calcoli circa la sua posizione, senza arrivare alla sua scoperta
Nel 1846, il pianeta Urano aveva completato quasi un'orbita completa a partire dalla sua scoperta da parte di William Herschel nel 1781, e gli astronomi avevano individuato una serie di irregolarità nel suo percorso che non potevano essere completamente spiegate dalla legge di gravitazione di Newton. Queste irregolarità, tuttavia, potevano essere spiegate se la gravità di un pianeta sconosciuto più lontano avesse perturbato il suo percorso intorno al sole
Nel 1845, gli astronomi Urbain Le Verrier a Parigi e John Couch Adams a Cambridge cominciarono separatamente i calcoli per determinare la natura e la posizione di tale pianeta. Purtroppo, il successo di Le Verrier portò ad un'accesa disputa internazionale sulla priorità quando, poco dopo la scoperta, George Airy, all'epoca Astronomo Reale inglese, annunciò che anche Adams aveva previsto la scoperta del pianeta. Tuttavia, nel 1846 la Royal Society premiò Le Verrier con la medaglia Copley per la sua impresa, senza menzionare Adams.

La scoperta di Nettuno portò, solo diciassette giorni dopo, alla scoperta della sua luna Tritone da parte di William Lassell…

Link 
 
Il Nucleo Primo sarà “dimostrato e scoperto” nello stesso modo; leggasi attraverso "Equità, Analogia Frattale e Metodo Indiretto”:
uno stato omnicomprensivo, che è molto vicino al concetto di terzo stato quantico (1 e 0), però relativo ad un livello superiore rispetto alla vettorizzazione 3d.
Uno stato nel quale mi trovo, per circostanze Naturali, da sempre... senza mai essermene “accorto prima”.

Uno stato che può potenzialmente distruggere colui che è “visitato”, se quest’ultimo non aumenta la propria consapevolezza, ad un dato punto della propria esistenza incarnata nelle 3d:
il rischio è di essere troppo “sensibile”, in un livello energetico tanto denso, come il nascere senza il sistema immunitario o con un analogo livello di protezione/adattamento, divenuto improvvisamente “insufficiente” per continuare a vivere.
Le condizioni ambientali in toto, nelle 3d, sono ormai (pre)parate ad hoc, dal Nucleo Primo (auto difesa), in maniera tale che coloro che versano in un simile stato, siano attaccati dalla corrosività dell’(Anti)sistema:
qualcosa che “non è Naturale”, se per Naturale s’intende ciò che “replica frattalmente” - ad immagine e somiglianza - il Principio Creatore, superiore di almeno qualche ottava, rispetto al concetto “riempi vuoto” di “Dio 3d”, che a tutte le latitudini è stato adottato in quanto "senza alternativa apparente"...
Vivere nel terzo stato quantico, in un Mondo che lo ha cancellato ed ha innalzato/santificato gli altri due, beh… non è semplice per nulla e la mia Vita è “qui”, proprio in perfetta dimostrazione.

Solo ora me ne accorgo: in questo primo scorcio del 2014, in questi ultimi due giorni, con la Luna piena, la tempesta solare, il mio "nuovo" compleanno, una Compagnia di Viaggiatori “esatta” (ComE), l’intensità, la coerenza e la continuità di SPS… mi hanno permesso di colmare un gap molto importante, relativamente ad uno step del Conosci Te Stesso.

Sono felice e sereno, per questo e per ciò che (av)verrà.

Vivere nello stato “0 e 1” non significa maturare nessun “potere magico” ma, semplicemente, significa – al livello 3d – che ci si può configurare in maniera altra, rispetto alla “letteratura classica del vivere” (alternativa e potenziale). A livelli superiori alle 3d, invece, il terzo stato quantico riassume in sé sempre più “potere magico” (chiamiamolo così):
man mano che si procede, l’energia cambia stato e, quindi, il "tutto" cambia la propria possibilità di configurazione.
Continuare a vivere coi paraocchi, non fermerà questa “progressione”, che è sempre rispettosa dei Tempi propri ma… il procedere condurrà da altra parte rispetto a questo teatro 3d, che “serve” ed è funzionale allo stesso Tempo (1 e 0).

Spero sia sempre più chiara questa verità di ordine “fine”…

Intendo terminare la settimana di SPS, con un articolo “adatto”, al fine di permettere l'attuale "sedimentazione" nell’interruzione del ciclo (fine settimana), che solitamente scombina tutto in cambio di un illusorio “riposo”.
Il cammino è singolare ma, il fatto che lo scriva pubblicamente, ha sempre il suo significato e anche perché: come dice anche la pubblicità “Voi valete”
E oggi sento una sorta di “affetto” più intenso del solito, anche per questo piano 3d, tanto vituperato, mal compreso ed oscuramente funzionale ai processi più elevati della raffinazione della nostra “perla”.

Termino con questa preziosità frattale.
La teoria della decoerenza quantistica (o desincronizzazione delle funzioni d'onda) rappresenta l'interazione tra i sistemi quantistici e l'ambiente esterno, fornendo un'interpretazione della fisica quantistica che non fa uso di concetti classici…
Se esiste, un confine tra quantistico e classico non è affatto chiaro dove vada tracciato - né perché esso esista: 
il collasso della funzione d'onda viene solo postulato. 
Questi problemi vengono affrontati dalla teoria della decoerenza, la cui idea di base è la seguente: 
le leggi della meccanica quantistica, a partire dall'equazione di Schrödinger, si applicano a sistemi isolati - in linea di principio, anche a quelli macroscopici. Quando un sistema quantistico non è isolato dall'esterno - ad esempio durante una misura - esso diventa entangled con l'ambiente (trattato anch'esso quantisticamente); questo fatto, secondo la teoria, ha conseguenze cruciali sul mantenimento della coerenza.
In particolare, se il sistema viene preparato in una sovrapposizione coerente di stati, l'entanglement con l'ambiente porta alla perdita di coerenza tra le differenti parti della funzione d'onda, che corrispondono agli stati sovrapposti.

Dopo un tempo di decoerenza caratteristico, il sistema non è più in una sovrapposizione di stati, bensì in una miscela statistica...
Link 
 
Principali problemi da risolvere per creare un computer quantistico:
poiché qualsiasi interazione con l’ambiente farebbe perdere le caratteristiche quantistiche al computer (a causa della decoerenza), come possiamo creare un sistema di elaborazione isolato dal mondo esterno in modo totale e permanente?

Come si potrebbero introdurre  dei dati in un tale sistema e leggere i risultati in uscita senza perdere lo stato di isolamento?
Un elaboratore quantistico dovrebbe poter elaborare un numero consistente di qubit senza l’intervento della decoerenza - ossia senza che ci sia il collasso dei qubit in bit classici - prima che l’elaborazione richiesta sia compiuta
Link

La decoerenza:
Dopo un tempo di decoerenza caratteristico, il sistema non è più in una sovrapposizione di stati, bensì in una miscela statistica...
L’isolamento di interi “ambienti/sistemi”:
le leggi della meccanica quantistica, a partire dall'equazione di Schrödinger, si applicano a sistemi isolati…
Principali problemi da risolvere per creare un… Risposta
creare un (Anti)Sistema, che sia amministrabile da qualcuno/qualcosa, che non appaia (al fine di isolare perfettamente il Mo(n)do ottenuto; esperienza totale)…
È praticamente impossibile osservare sovrapposizioni di stati macroscopicamente distinti, perché se anche si riuscisse a prepararle (cosa in sé difficile, anche se non vietata dalla teoria) avrebbero una durata troppo breve
Link 

È una questione di Tempo: Ulisse che approda sull’isola di Circe, per sfamarsi, e vi resta per anni e anni (incantesimo/isolamento).
L’i(n)solazione procura illusioni, che sono diventate per questa realtà… due solidi stati, in luogo di tre.
Le teorie (credo, influenze, attrazione, magnetismo, gravità) pongono veti e la Massa segue senza alternativa apparente.

(De)coerentemente.

Ci troviamo, dunque, in una “miscela statistica”...

In meccanica quantistica, una miscela statistica o stato misto è lo stato di un sistema che non si trova in una sovrapposizione coerente
Lo stato di un sistema così definito non corrisponde all'autostato di un operatore autoaggiunto, che rappresenta l'osservabile fisica, e l'applicazione di quest'ultimo non dà un risultato univoco (l'autovalore corrispondente) ma una distribuzione di probabilità nello spazio delle fasi, usata per descrivere un ensemble di sistemi di cui non si conosce lo stato singolarmente
Il termine nasce in diretta contrapposizione con quest'ultimo ed è dunque usato soltanto in meccanica quantistica, ma di fatto rappresenta un concetto già noto in meccanica classica…
Link 
Siamo (il tutto 3d, contenuto e contenuti), cioè, in uno stato 0 e 1, che si condensa nell’apparenza dei soli stati 0 e 1, presi singolarmente. Per questo motivo “sfugge il macro senso” della funzione totale delle attuali 3d.
Schiavi o scolari? Dipende... ed in definitiva: le due fasi allo stesso Tempo, a sancire l'esistenza oscurata del terzo stato...
Impariamo a concretizzare questo terzo stato dell’essere. In che modo? Mettendoci al Centro (come già è) ma in una maniera Sovrana, trovando l’alternativa (che già c’è).
Sono ripartito da me stesso, perché ero l’unica certezza che avevo… quando le “3d” (Nucleo Primo) hanno iniziato a dialogare ad un altro livello, con me.
Lo accetto e mi aspetto una sempre maggiore chiarezza:
mi interessa questo “dialogo” ad un livello accettabile ed onorevole (rispettando la Sovranità interpersonale in gioco), conscio di mantenere tutto nell’integrità e nella comprensione funzionale di ogni “atto, procedimento, comportamento, dispositivo, etc.”.
Comunque sia, se ciò avvenisse in qualche altra forma non “idonea al mio Stato”:
caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!
Truman Burbank
 
Dipende da me. 
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2014
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2014/01/caso-mai-non-vi-rivedessi.html#more 

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