Dopo
l’intervento dei “liquidatori” e l’iniezione di grandissime quantità di
acqua, secondo la Tokyo electric power company (Tepco) e il governo
giapponese la situazione era stata messa sotto controllo, ma ora nuovi
pennacchi freschi di vapore sono stati visti fuoriuscire dalla
struttura, come conferma la stessa Tepco che ritiene che il vapore
provenga dal quinto piano dell’edificio, ma l’utility dice di non
conosce la causa del vapore. I livelli di radiazioni letali e i
danneggiamenti alla struttura del reattore 3 hanno finora reso
impossibile ispezionare l’interno dell’edificio.
Tickell su Ecologist avanza tre ipotesi
Possibilità 1: sta avvenendo una fusione.
La piscina di
stoccaggio del combustibile del reattore 3 ospita ancora circa 89
tonnellate di combustibile nucleare Mox a base di plutonio impiegato dal
reattore, composto da 514 barre di combustibile. Da quando è avvenuta
l’esplosione Tepco è preoccupata che la piscina di stoccaggio del
combustibile esaurito si prosciughi, le barre di combustibile esaurito
fortemente radioattive potrebbero fondere e produrre ulteriori
significative emissioni radioattive. C’è la possibilità che questo
processo possa essere in atto ora. Nel caso di perdita di acqua dalla
piscina, l’acqua avrebbe cominciato a surriscaldarsi ed a produrre
nuvole di vapore, prima di una fusione completa. Se questo è il caso,
allora si sta producendo un secondo importante disastro nucleare di
Fukushima. Questa spiegazione sembra essere relativamente improbabile,
ma Turner Radio Network sta consigliando alla gente che vive sulla costa
occidentale del Nord America di «Prepararsi al peggio», nel caso che
inizi una fusione del combustibile esaurito. Nessun avviso ufficiale è
stato rilasciato sulle due coste del Pacifico.
Possibilità 2: Il “corium” ha raggiunto le acque sotterranee.
Lo stesso
reattore 3 stesso conteneva 566 barre di combustibile ed ha registrato
una fusione completa. La posizione del combustibile fuso, noto come
“corium”, è sconosciuta, ma potrebbe essersi atto strada attraverso la
base del reattore ed essere penetrato nel terreno sottostante. Questo
consentirebbe anche di produrre vapore, se il corium caldo è venuto a
contatto con le acque sotterranee, mentre anche il rilascio di
contaminazione radioattiva potrebbe farsi strada verso l’Oceano
Pacifico.
Possibilità 3: acqua piovana sugli elementi stray fuel/reattore.
Una spiegazione
alternativa è che i pennacchi di vapore potrebbero essere causati da
pellet di combustibile disperso (stray fuel) e da frammenti di barre del
reattore – che a loro volta producono notevoli quantità di calore – che
entrano in contatto con l’acqua piovana che filtra attraverso la
struttura danneggiata e senza tetto. Naturalmente la stessa acqua
potrebbe raggiungere il caldo reactor vessel. Secondo un post di
Fairewinds Energy Education pubblicato su Facebook, il reattore sta
producendo circa 1 MW di calore, pari a 1.000 cucine elettriche da 1KW,
in maniera sufficiente da produrre un sacco di vapore. Questo darebbe
una spiegazione meno preoccupante almeno per il vapore, in quanto che la
radioattività sarebbe in continuo declino con la produzione di calore
e l’aumento del volume di vapore. Se questa spiegazione è corretta,
non c’è ragione di aspettarsi alcun esito catastrofico. Tuttavia il
vapore sta portando notevoli quantità di radiazioni nell’atmosfera e
rappresenta un continuo rischio di radiazione. umes could be caused by
stray fuel pellets and reactor rod fragments – which themselves produce
significant amounts of heat – coming into contact with rainwater
percolating through the damaged and roofless structure.
Intanto il
network pubblico radio-televisivo giapponese Nhk annuncia che per la
gestione delle scorie nucleari ci sarà «un ruolo più attivo per il
governo». L’esecutivo ha infatti annunciato di voler rivedere la
politica di base della gestione delle scorie nucleari ed anche di
svolgere un ruolo più attivo nella selezione dei siti per interrarle.
Il ministero
dell’industria ha annunciato oggi che entro pochi giorni «Metterà in
vigore le proposte sottoposte a novembre da un gruppo di esperti». Il
governo di Tokyo vuole sotterrare a grandi profondità le scorie
altamente radioattive delle centrali nucleari ed ha chiesto agli enti
locali di proporre dei siti, in base ad una legge entrata in vigore
nell’ormai lontano 2000. Ma nessuna municipalità, nemmeno quelle
disposte a riaprire le centrali nucleari e che dicono che il nucleare è
sicuro, ha risposto alla richiesta dei diversi governi succedutisi dal
2000 ad oggi, quindi il governo centrale non ha ancora identificato i
siti di stoccaggio definitivo delle scorie.
Nhk spiega che
«Secondo la nuova politica, il governo redigerà una lista di luoghi che
sono scientificamente appropriati per l’interramento. Le autorità in
seguito chiederanno alle municipalità interessate di approvare il
progetto. Il governo vuole così, entro la fine del 2014, identificare
dei siti per l’interramento delle scorie nucleari». Ma diversi esperti
di nucleare dicono che il governo di centro-destra dovrebbe essere più
prudente, come sottolinea anche Nhk, «La popolazione giapponese non ha
ancora completamente accettato il concetto di seppellire delle scorie
radioattive in profondità o nelle località».
- Umberto Mazzantini -
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