lunedì 13 gennaio 2014

Il Sole debutta alla grande

In questa immagine, combinazione di due osservazioni SDO del 7 gennaio 2014, si possono vedere sia la posizione della macchia solare gigante che la localizzazione del brillamento di classe X verificatosi in tale giornata. Crediti: NASA/SDO

Inizio d'anno con botto per il Sole. Prima una macchia solare grande come poche nell'ultimo decennio. Poi, dalla stessa regione attiva, il primo brillamento in classe X del 2014, accompagnato da un'espulsione di massa coronale. Si prevede tempesta geomagnetica di moderata entità, buona per gli amanti delle aurore polari.

Sua Maestà, il Sole, ha volute celebrare l’anno nuovo con uno spettacolo degno di nota. Proprio il primo gennaio ha fatto la sua comparsa sull’orizzonte occidentale della nostra stella una delle macchie solari (sunspot) più grandi dell’ultimo decennio. La macchia è composta da diversi spot scuri, di cui il più esteso misura approssimativamente quanto due Terre, mentre tutta la configurazione si estende per una lunghezza pari a circa sette volte il diametro del nostro pianeta. La macchia solare è stata catalogata come AR1944, dove il prefisso sta per regione attiva: oltre alla macchia vera e propria sulla superficie (che appare più scura in quanto più fredda delle zone circostanti), la regione attiva comprende anche parti dell’atmosfera soprastante, in particolare della corona.

Come suggerisce il nome, le regioni attive possono originare alcune tra le più potenti esplosioni solari: i brillamenti (flare), che sprigionano intense emissioni di radiazione a causa del rilascio di energia magnetica, o le espulsioni di massa coronale (CME), che catapultano nello spazio gigantesche nubi di materiale solare. La rotazione del Sole ha portato AR1944 a trovarsi in questi giorni in bella vista proprio al centro del disco, un palcoscenico perfetto per i fuochi d‘artificio che sono seguiti. Il 7 gennaio, nei paraggi della nuova grande macchia solare, sono stati infatti registrati due flare, di cui il secondo è stato catalogato di classe X 1.2 , dove la lettera X denota la classe di emissioni più intense. Si è quindi trattato del primo flare significativo dell’anno appena iniziato.

Associata al brillamento, si è verificata anche un’espulsione di massa coronale (qui un’animazione, qui il filmato della sonda SOHO) diretta in parte verso la Terra che, secondo il NOAA’s Space Weather Prediction Center, probabilmente produrrà per un paio di giorni una tempesta geomagnetica di moderata entità. Fino a tutto il 10 gennaio, alle più alte latitudini, sarà dunque molto facile assistere a spettacolari aurore polari. AR1944 è ancora ben attiva e possiede un campo magnetico instabile, per cui è abbastanza facile che torni a eruttare ancora. Per tenersi aggiornati, oltre al già citato sito governativo del NOAA statunitense, si può consultare SpaceWeather.com, sempre in inglese.




Stefano Parisini


(INAF)

fonte: http://www.media.inaf.it/2014/01/08/il-sole-debutta-alla-grande/
 http://www.altrogiornale.org/news.php

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