lunedì 13 gennaio 2014

La dolce vita - nemica dell'umanità

сахар кубики
© Flickr.com/Uwe Hermann/cc-by-sa 3.0


I medici hanno dichiarato la guerra allo zucchero. Il livello di suo danno è paragonabile al tabacco ed è direttamente legato all'obesità e perfino al cancro. Esiste però anche un altro parere – bisogna semplicemente formare nuovi stereotipi della nutrizione, corrispondenti a un elementare senso di misura.


 
Si ritiene che molti centinaia d'anni fa fossero stati gli abitanti dell'antica India, sul territorio dell'attuale provincia del Bengala, ad estrarre lo zucchero dalla canna. In un certo momento commercianti indiani e persiani hanno portato lo zucchero nell'Egitto che all'epoca faceva parte dell'Impero Romano. Da allora era iniziata la sua diffusione in Europa. Esiste un'ipotesi, secondo la quale lo zucchero come prodotto autonomo era apparso ancor prima in Assiria e in Babilonia.

Recentemente l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l'intento di ridurre il raccomandato livello del consumo dello zucchero. Sulle pagine delle edizioni occidentali su questo argomento si è svolta un'accesa discussione. Secondo il parere di molti medici, l'epidemia dell'obesità diffusa nel mondo è dovuta in gran parte ai produttori di generi alimentari che non indicano o minimizzano indici del contenuto dello zucchero. E intanto, affermano i medici, lo zucchero crea una vera e propria dipendenza nei consumatori. In sostanza è lo stesso tabacco, dichiara, ad esempio, nella pubblicazione su Independent l'epidemiologo Simon Capewell.

Anzi, molti partecipanti al dibattito, citando le ricerche degli scienziati della OMS, ritengono praticamente provato il legame tra il consumo dello zucchero e le malattie oncologiche, ma anche il pericolo dello sviluppo del morbo di Alzheimer nei ghiotti di dolci. Lo zucchero per i bambini equivale all'alcool - cita The Guardian l'endocrinologo Robert Lustig.

E' meglio di non far abituare i bambini ai dolci, ritiene Elena Cighija, docente della cattedra di dietologia dell'Accademia medica degli studi post-laurea. Perché altrimenti sin dall'inizio molti si abitueranno ad "addolcire" le situazioni da stress con leccornie. Poiché lo zucchero – sono facilmente assorbibili carboidrati, il cui consumo giornaliero di oltre 50 grammi fa un forte carico su ghiandola pancreatica. A un bambino sano però, come del resto a una persona adulta, il consumo moderato dei dolci non arrecherà alcun danno, ne è convinta la dietologa. Tanto più che i carboidrati sono necessari per il nostro organismo come principale materia energetica.

Il consumo eccessivo di qualsiasi prodotto non solo non fa bene ma, piuttosto fa male, ha dichiarato in un'intervista concessa a la Voce della Russia Evghenij Ivanov, esperto dell'Istituto della congettura del mercato agrario. In alcuni casi la sostituzione dello zucchero naturale con dolcificanti artificiali, ad esempio nella nutrizione per l'infanzia, è del tutto controindicato. Questa norma è stata inserita negli atti legislativi di molti paesi. Lo zucchero invece, secondo l'esperto, bisogna consumare entro i limiti della norme giornaliere che equivalgono al 10-15 % del volume giornaliero delle calorie, il quale, a sua volta, dipende dal sesso, età, peso e altri parametri individuali di una persona. Oggi è semplice calcolare questa norma – la rete è piena zeppa di calcolatrici dietetiche.

Il problema del consumo dello zucchero richiede un'analisi dettagliata e in generale non si può "bandire" qualsiasi prodotto, perché, dicendolo delicatamente, ciò sarebbe sconsiderato, rileva Evghenij Ivanov:
Se noi rinunciassimo completamente allo zucchero ciò porterebbe la felicità all'intera umanità? Ne dubito… La combinazione del cibo troppo dolce e troppo grasso che prevale negli ultimi decenni non è tanto salubre. Cioè bisogna moderare un po' il consumo dei grassi e dello zucchero entro i limiti della norma e tutto andrà bene.
Intanto molti paesi già stanno conducendo la lotta contro l'obesità e il diabete tramite diverse restrizioni imposte all'industria alimentare e al commercio. Le autorità messicane intendono applicare una tassa speciale dell'8% ai generi alimentari che sprigionano da 275 chilocalorie e oltre per 100 grammi di prodotto. In Ungheria la "tassa sui chips" è applicata anche alle torte di produzione industriale e alla pasticceria da forno. La radice del male però si radica nella mente e nella psicologia della gente ed è li che va trovata la guarigione. 

Poiché l'obesità – è in realtà una malattia molto seria, rileva il dietologo Elena Cighija:
E' la malattia dell'intero organismo. E' la disfunzione di tutti i tipi di metabolismo: proteico, lipidico, dei carboidrati, idrico-minerale. Naturalmente con il consumo eccessivo dei carboidrati facilmente assorbibili loro si trasformano in grassi. Ciò porta al peso eccessivo e all'obesità. E se si elaborano determinati stereotipi della nutrizione dove non prevalgono facilmente assorbibili carboidrati come lo zucchero, allora certamente ciò darà il contributo alla soluzione del problema della lotta contro l'obesità.
Più o meno lo stesso dicono anche i rappresentanti dell'industria alimentare. In risposta agli attacchi della parte più squilibrata dei medici, gli esperti della Food and Drink Federation dichiarano che lo zucchero, consumato entro i limiti della razione diversificata e bilanciata, non porta all'obesità.

D'altronde gli analisti non escludono che la scatenata campagna anti-zucchero non è tanto volta alla tutela della salute, bensì a tutela degli interessi economici. E' logico, calcolando il numero delle industrie farmaceutiche che ogni anno mettono sul mercato globale nuovi succedanei dello zucchero e nuovi integratori alimentari dietetici.
 
 
Nikita Sorokin

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