Abbiamo davvero bisogno di uno Stato Centrale?
Non sarebbe meglio dotarsi solo di piccole
realtà direttive locali per la gestione delle istanze fondamentali
della popolazione e del territorio? Cosa accadrebbe poi se tali realtà
fossero espressione diretta
della popolazione che le accoglie e genera?
Se il vertice del male sta conducendo tutto verso organismi direttivi sovranazionali
imperscrutabili ed inavvicinabili, ci giunge doveroso
l’impegno a riconsiderare la necessità di dotarsi di organismi direttivi
e di controllo superiori, di ordine maggiore, ed al
contrario immaginare di ridurre la loro portata, in termini di
popolazione (numero di individui) e territorio (superficie).
Lo stato centrale italiano è un costrutto massonico imposto a suo tempo da ‘cupole’
esoteriche sulle popolazioni ignare, una volta rappresentate da piccole comunità. Se è vero che le forme di governo preunitarie erano di tipo feudale,
è pur vero che i
tempi erano diversi e che in quelle stesse realtà, si sprigionavano
importanti pressioni verso il divenire civile e produttivo. La propaganda nazionalista postunitaria poi ha dipinto
il passato come un mosaico barbarico ed incoerente ma
forse le cose non sono andate proprio così come i solerti libri di
storia adottati dalla istruzione centralizzata ci
mostrano.
Il Regno delle Due Sicilie
era infatti un concentrato di cultura, arti e produzione,
sede della prima ferrovia ‘italiana’, di realtà produttive avanzate e
di proposte urbanistiche evolute. Ce lo dipingono invece come il regno
della barbarie e del’oscurantismo. Dov’è la verità? Forse
che il regno d’Italia che ha mandato al macello in due guerre mondiali
milioni di
giovani uomini innocenti, che ha creato il fascismo e perpretato lo
scempio definitivo del territorio e delle morali si è comportato meglio?
Lasciamo stare la storia per tornare all’oggi e al domani. Abbiamo
davvero bisogno di uno stato centrale? Dobbiamo
continuare a foraggiare strutture obsolete e gigantesche per vederci
privare giorno dopo giorno dei diritti civili di base? La
Lega Nord sembrava nel recente passato propugnare una buona soluzione, riducendo l’entità dello stato centrale alla sola rappresentanza e
poco più. La Lega è stata quindi annichilita per voleri superiori
e ridotta ad un partitino locale di tipo inoffensivo. Se abolissimo lo
stato centrale, risparmieremmo
molti soldi ed acquisiremmo molti diritti perché potremmo
controllare da vicino ed incarnare addirittura quegli organismi a cui
viene demandata la funzione minima di controllo e gestione.
Il nausenate teatrino
della politica scomparirebbe perché diverrebbe una rappresentazione
reale di piazza e non la passerella mediatica blindata dietro i
vetri scuri delle auto blu. Scomparirebbero pure il
megafono del potere centrale, la RAI, le sue concorrenti nazionali,
EQUITALIA ed altre istituzioni deleterie
varie.
Insomma, dobbiamo
domandarci se eliminare lo stato centrale non possa rappresentare una
grande
opportunità per tutti, ripudiandone contemporaneamente il debito
pubblico illecitamente contratto, rifondando una unione di genti fondate sul rispetto della individualità
umana e non sul temibile lavORO, l’arma segreta del capitale occulto.
Piccole comunità con un insieme di diritti da proteggere. Efficienti e dotate di una propria identità.
Ci hanno fatto credere alla necessità dello Stato Centrale per la difesa, prima delle popolazioni circostanti, poi dei disordini
interni e per ultimo del cosiddetto terrorismo. Nel futuro ci rimangono asteroidi, invasioni aliene od altro? Sappiamo bene quanto abbiano contribuito i burattinai
sovranazionali alla creazione di tali minacce! Gli
stati centrali sono troppo distanti per la popolazione, i loro dirigenti
si possono trincerare dietro veli fisici ed immateriali
di una grande potenza. Smantellando la centralità, si
smantellerebbero quella rete indecente di trattati e trattatelli capestro che uccidono le popolazioni. Mes, Codex
Alimentarius, Trattato sulle scie chimiche, etc. …
Per
gli italiani, abitanti della penisola un tempo la più promettente e
ricca del mondo, sbarazzarsi dello
stato centrale significherebbe forse eliminare per sempre la mole
gigantesca di connivenze, mafiosità e raccomandazioni: il male supremo
dello stato. Anche la sanità ne gioverebbe perché non di
megastrutture abbiamo bisogno o di 'ricerca' pilotata ed
inconsistente ma di attenzione al singolo individuo ed ai suoi
peculiarissimi problemi. Rifletterci sopra quindi è, a mio parere ed
oggi,
un dovere.
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