lunedì 3 febbraio 2014

Abbiamo Bisogno di uno Stato Centrale?

 
Abbiamo davvero bisogno di uno Stato Centrale? Non sarebbe meglio dotarsi solo di piccole realtà direttive locali per la gestione delle istanze fondamentali della popolazione e del territorio? Cosa accadrebbe poi se tali realtà fossero espressione diretta della popolazione che le accoglie e genera?
 
Se il vertice del male sta conducendo tutto verso organismi direttivi sovranazionali imperscrutabili ed inavvicinabili, ci giunge doveroso l’impegno a riconsiderare la necessità di dotarsi di organismi direttivi e di controllo superiori, di ordine maggiore, ed al contrario immaginare di ridurre la loro portata, in termini di popolazione (numero di individui) e territorio (superficie).
 

Lo stato centrale italiano è un costrutto massonico imposto a suo tempo da ‘cupole’ esoteriche sulle popolazioni ignare, una volta rappresentate da piccole comunità. Se è vero che le forme di governo preunitarie erano di tipo feudale, è pur vero che i tempi erano diversi e che in quelle stesse realtà, si sprigionavano importanti pressioni verso il divenire civile e produttivo. La propaganda nazionalista postunitaria poi ha dipinto il passato come un mosaico barbarico ed incoerente ma forse le cose non sono andate proprio così come i solerti libri di storia adottati dalla istruzione centralizzata ci mostrano.
 
Il Regno delle Due Sicilie era infatti un concentrato di cultura, arti e produzione, sede della prima ferrovia ‘italiana’, di realtà produttive avanzate e di proposte urbanistiche evolute. Ce lo dipingono invece come il regno della barbarie e del’oscurantismo. Dov’è la verità? Forse che il regno d’Italia che ha mandato al macello in due guerre mondiali milioni di giovani uomini innocenti, che ha creato il fascismo e perpretato lo scempio definitivo del territorio e delle morali si è comportato meglio?
 
Lasciamo stare la storia per tornare all’oggi e al domani. Abbiamo davvero bisogno di uno stato centrale? Dobbiamo continuare a foraggiare strutture obsolete e gigantesche per vederci privare giorno dopo giorno dei diritti civili di base? La Lega Nord sembrava nel recente passato propugnare una buona soluzione, riducendo l’entità dello stato centrale alla sola rappresentanza e poco più. La Lega è stata quindi annichilita per voleri superiori e ridotta ad un partitino locale di tipo inoffensivo. Se abolissimo lo stato centrale, risparmieremmo molti soldi ed acquisiremmo molti diritti perché potremmo controllare da vicino ed incarnare addirittura quegli organismi a cui viene demandata la funzione minima di controllo e gestione. Il nausenate teatrino della politica scomparirebbe perché diverrebbe una rappresentazione reale di piazza e non la passerella mediatica blindata dietro i vetri scuri delle auto blu. Scomparirebbero pure il megafono del potere centrale, la RAI, le sue concorrenti nazionali, EQUITALIA ed altre istituzioni deleterie varie.
 
Insomma, dobbiamo domandarci se eliminare lo stato centrale non possa rappresentare una grande opportunità per tutti, ripudiandone contemporaneamente il debito pubblico illecitamente contratto, rifondando una unione di genti fondate sul rispetto della individualità umana e non sul temibile lavORO, l’arma segreta del capitale occulto.
 
Piccole comunità con un insieme di diritti da proteggere. Efficienti e dotate di una propria identità. Ci hanno fatto credere alla necessità dello Stato Centrale per la difesa, prima delle popolazioni circostanti, poi dei disordini interni e per ultimo del cosiddetto terrorismo. Nel futuro ci rimangono asteroidi, invasioni aliene od altro? Sappiamo bene quanto abbiano contribuito i burattinai sovranazionali alla creazione di tali minacce! Gli stati centrali sono troppo distanti per la popolazione, i loro dirigenti si possono trincerare dietro veli fisici ed immateriali di una grande potenza. Smantellando la centralità, si smantellerebbero quella rete indecente di trattati e trattatelli capestro che uccidono le popolazioni. Mes, Codex Alimentarius, Trattato sulle scie chimiche, etc. …
 
Per gli italiani, abitanti della penisola un tempo la più promettente e ricca del mondo, sbarazzarsi dello stato centrale significherebbe forse eliminare per sempre la mole gigantesca di connivenze, mafiosità e raccomandazioni: il male supremo dello stato. Anche la sanità ne gioverebbe perché non di megastrutture abbiamo bisogno o di 'ricerca' pilotata ed inconsistente ma di attenzione al singolo individuo ed ai suoi peculiarissimi problemi. Rifletterci sopra quindi è, a mio parere ed oggi, un dovere.


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