Giungono
raggelanti – è proprio il caso di dirlo – notizie un po’ da tutto il
mondo. La neve caduta copiosa in questo inverno polare contiene veleni
di ogni sorta: metalli pesanti, polimeri e persino uranio impoverito (Synthetic procedure for uranium oxide supported MCM-41).
E’ una neve artificiale: non si scioglie e non produce acqua a contatto
con fonti di calore, ma si brunisce ed emette un forte odore di
plastica bruciata. Il disastro di Fukushima e diaboliche sperimentazioni
sono all’origine di quest’altro fenomeno meteorologico indotto. Molti
testimoni, tra l’altro, riferiscono che i cani, i quali amano
scorrazzare sui prati innevati, sono, invece, riluttanti anche solo ad
uscire all’aperto, dopo la caduta di questa neve polimerica. In Romania
sono stati analizzati alcuni campioni da un laboratorio certificato: di
seguito gli inquietanti risultati.
Siamo al cospetto di una neve a base di polimeri altamente igroscopici, prodotti attraverso un processo chimico che vede coinvolto l'uranio impoverito. Ne consegue un materiale idoneo a catturare l'umidità atmosferica ed indebolire le perturbazioni, facilitando le comunicazioni radar-satellitari che, come già dimostrato in questo articolo, non tollerano presenza di acqua nelle nubi. L'effetto al suolo è quanto osservato in questi giorni.
Siamo al cospetto di una neve a base di polimeri altamente igroscopici, prodotti attraverso un processo chimico che vede coinvolto l'uranio impoverito. Ne consegue un materiale idoneo a catturare l'umidità atmosferica ed indebolire le perturbazioni, facilitando le comunicazioni radar-satellitari che, come già dimostrato in questo articolo, non tollerano presenza di acqua nelle nubi. L'effetto al suolo è quanto osservato in questi giorni.
Quali sostanze chimiche dannose si trovano nella neve? Ecco i risultati delle analisi di laboratorio I.C.A. Chi avrebbe mai pensato che la neve può essere estremamente dannosa? Contiene molti veleni, tra cui metalli pesanti, nitrati e DDT, un pesticida particolarmente dannoso per gli esseri viventi.
Come è possibile che la neve sia contaminata? La contaminazione avviene attraverso il ciclo naturale dell'acqua. I composti nocivi penetrano nelle falde freatiche, le cui acque che si riversano nei fiumi e nei laghi. Con l’evaporazione gli inquinanti si concentrano nelle nuvole, infine nelle precipitazioni.
"Sono veleni destinati ad incidere per decenni sulla salute delle persone", ha dichiarato, il Dottor Gheorghe Mencinicopschi, direttore dell'A.C.I.
Il piombo nella neve caduta a Bucarest arriva a 76.72 mg / litro. E’ un livello otto volte superiore al massimo consentito. Questo è incredibile! L'avvelenamento da piombo causa la caduta di unghie e capelli. Danneggia anche il sistema nervoso soprattutto nei bambini.
Il cadmio (tipico ingrediente delle chemtrails, ritrovato anche a bordo di un Ryanair... n.d.t.) è in concentrazioni di 0,075 mg / litro. E’ un metallo pesante altamente tossico. Nei bambini si accumula nei reni e può provocare la morte.
I nitrati raggiungono 11.35 mg / litro. “Una concentrazione di 50 mg / litro può uccidere un bambino in poche ore. Non è uno scherzo ", ha spiegato Mencinicopschi.
I nitriti toccano gli 0.16 mg / litro. Essi possono provocare neoplasie al sistema linfatico.
Lindano, 0,0593 microgrammi / litro – E’ un pesticida neurotossico oncogeno.
DDT, 0,0415 microgrammi / litro. E’ un pesticida vietato nei paesi industrializzati sin dal 1970 perché cancerogeno.
Olî lubrificanti, 28 mg / decimetro cubo. "Sono oncogeni e la loro concentrazione risulta molto elevata", ha asserito Mencinicopschi.
Fonte: ecomagazin.ro
http://www.tankerenemy.com/
Sinceramente non si può dire che sia un fenomeno normale, e la prima spiegazione che viene in mente, per chi segue il fenomeno da tempo come me, è che sia dovuto alle pesanti irrorazioni chimiche alle quali siamo sottoposti da anni. Personalmente ho assistito infinite volte alla massiccia ricaduta di filamenti dal cielo, in seguito alle operazioni di aerosol chimico, operate da aerei militari e civili.
Diverse volte ho anche fatto analizzare questi filamenti, ricavando sempre lo stesso esito: polimeri sintetici bio-integrabili. Niente a che vedere con la vera e propria bufala dei ragni volanti inventata dal Cicap e rilanciata dall’ARPA, per giustificare un fenomeno ormai rilevato in ogni parte d’Italia, ma artefatti creati in laboratorio dall’uomo. Le autorità e i media conniventi, coprono la realtà delle scie chimiche, tentando così di impedirci di venire a conoscenza dei loro oscuri intrighi, ma i fatti sono ormai sotto gli occhi di tutti.
E la neve chimica è arrivata anche qui… il 13 febbraio 2014, dopo una segnalazione proveniente da una ragazza residente a Caldonazzo, Francesco, un membro dell’associazione Riprendiamoci il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana residente a Predazzo (TN), ha realizzato lo stesso semplice e sconcertante esperimento già visto nei video provenienti dagli Stati Uniti. Ha raccolto della neve dal giardino e l’ha filmata mentre la scaldava con un accendino, e l’esito è stato esattamente lo stesso documentato dagli attivisti di oltre oceano, ossia la neve brucia, senza produrre acqua, puzzando di plastica bruciata.
Massimo Rodolfi
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Biancaneve e i 7 Tanker, ovvero perché la neve è diventata di plastica
Nelle ultime settimane, caratterizzate da imponenti tempeste di neve negli Stati Uniti, hanno girato su internet un discreto numero di filmati, provenienti soprattutto dallo stato della Georgia relativi a una strana neve di plastica, che scaldata con una fiamma diretta, brucia consumandosi, senza rilasciare acqua, emettendo uno sgradevole odore di plastica bruciata.Sinceramente non si può dire che sia un fenomeno normale, e la prima spiegazione che viene in mente, per chi segue il fenomeno da tempo come me, è che sia dovuto alle pesanti irrorazioni chimiche alle quali siamo sottoposti da anni. Personalmente ho assistito infinite volte alla massiccia ricaduta di filamenti dal cielo, in seguito alle operazioni di aerosol chimico, operate da aerei militari e civili.
Diverse volte ho anche fatto analizzare questi filamenti, ricavando sempre lo stesso esito: polimeri sintetici bio-integrabili. Niente a che vedere con la vera e propria bufala dei ragni volanti inventata dal Cicap e rilanciata dall’ARPA, per giustificare un fenomeno ormai rilevato in ogni parte d’Italia, ma artefatti creati in laboratorio dall’uomo. Le autorità e i media conniventi, coprono la realtà delle scie chimiche, tentando così di impedirci di venire a conoscenza dei loro oscuri intrighi, ma i fatti sono ormai sotto gli occhi di tutti.
E la neve chimica è arrivata anche qui… il 13 febbraio 2014, dopo una segnalazione proveniente da una ragazza residente a Caldonazzo, Francesco, un membro dell’associazione Riprendiamoci il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana residente a Predazzo (TN), ha realizzato lo stesso semplice e sconcertante esperimento già visto nei video provenienti dagli Stati Uniti. Ha raccolto della neve dal giardino e l’ha filmata mentre la scaldava con un accendino, e l’esito è stato esattamente lo stesso documentato dagli attivisti di oltre oceano, ossia la neve brucia, senza produrre acqua, puzzando di plastica bruciata.
Ora mi immagino che i bugiardi di professione, al servizio del potere, abbiano già pronta una inverosimile spiegazione, che so, forse la cacca dei ragni volanti, che mescolandosi alla neve produce questo fenomeno inquietante, ma il problema è che ormai dovremmo essere invasi dai ragni volanti, vista l’entità mondiale del fenomeno. Non facciamoci ingannare da chi deride i ricercatori indipendenti, guardate con i vostri occhi quello che sta accadendo, non date più per scontato che sia inevitabile questo degrado. Osservate che cosa combinano gli aerei sopra di noi, guardate che cosa ricade sulla terra, siamo ancora in tempo a salvare noi stessi e l’ambiente in cui viviamo, non diamola vinta a chi gioca con le nostre vite, non diamola vinta a chi serve la morte. Facciamolo per i bambini di oggi, che hanno bisogno di un futuro su questo pianeta.
Massimo Rodolfi
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