
Ricorso al Tar contro il governo. "Gli studi degli esperti dicono che i cellulari sono pericolosi". Come riporta Affari italiani, crociata di un pool di avvocati e cittadini per le scritte choc sul telefonino: "Nuoce gravemente alla salute, come le sigarette. Nei prossimi anni possibile una strage".
Un ricorso al Tar del Lazio perche' ordini al Ministero della Salute e
al Governo di effettuare una immediata campagna di informazione
pubblica su scala nazionale sui rischi dell'insorgenza di tumori per
l'utilizzo dei telefono cellulare e sulle modalità da attuare per
annullare o ridurre l'esposizione: e' la causa lanciata oggi
dall'associazione Apple (Prevenzione e lotta all'elettrosmog) e da
Innocente Marcolini, dirigente d'azienda bresciano che ha vinto nel 2012
una causa in Cassazione contro l'Inail ottenendo che fosse stabilito il
nesso di causa tra uso del telefono cellulare e il tumore alla testa
che lo aveva colpito.
La causa e' stata predisposta dagli avvocati Renato Ambrosio,
Stefano Bertone e Chiara Ghibaudo, dello studio legale Ambrosio e
Commodo di Torino. I ricorrenti chiedono che si applichi il principio di
precauzione (art. 191 del Trattato sull'Unione Europea) e che, anche in
assenza di certezze definitive sul legame causale, ordini in via
d'urgenza al Governo di fare un'attivita' di informazione a fini
precauzionali. Il ricorso al Tar e' stato notificato ai Ministeri della
salute, dell'ambiente, dello sviluppo economico e al Miur.
Tra l'altro da ricordare una vicenda dell'autunno del 2012...
"Il telefono cellulare comporta possibili rischi". Qualche ricercatore o
esperto lo dice da tempo. Andava in questa direzione anche una missiva
del ministero della Salute. Tutto nasce da un cittadino residente in
Basilicata, malato di tumore al cervello.
La
sua storia, raccontata da Massimo Brancati su la Gazzetta del
Mezzogiorno è particolarmente importante. Subito dopo la drammatica
diagnosi, l'uomo, un avvocato di Potenza, decide di limitare le
esposizioni del suo corpo alle onde del telefonino e comincia a
rispondere solo con il "viva voce".
Ma
si tiene lontano anche dalle onde magnetiche delle reti wi-fi. Sì,
perché il suo sospetto è che le ore passate al telefonino possano essere
state la causa della sua malattia. E ci sono anche studi che gli danno
ragione...
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