United States of America (2008): Bush G.W & Berlusconi S. |
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eleni di Stati dal cielo. A rischio l’integrità
ambientale, la salute umana e la libertà. Un’altra storia sotterranea,
nebulosa, criminale. Sulle scie chimiche, grazie ad inoppugnabile ricostruzione
giornalistica, ora non vi è più alcun mistero. Per dirla con Honoré de Balzac
(Le illusioni perdute): «Dovete sapere che ci sono due storie: quella
ufficiale, piena di menzogne, che insegnano a scuola, la storia “ad usum delphini”; e poi c’è la storia
segreta, quella che contiene le vere cause degli avvenimenti, una storia
ignominiosa».
Le operazioni di aerosol clandestine sono state realizzate nei primi anni ’60 del XX secolo, ma hanno avuto un incremento decisivo in Europa, a partire dal 2002. I primordi dell’operazione di copertura erano insiti nella mente perversa di Edward Teller, inventore della bomba all’idrogeno, che, sulla scorta del Memorandum Groves del 1943, consigliò di usare armi nucleari in regioni abitate per fini economici. Nel 2003, Teller fu direttore emerito del Lawrence Livermore National Laboratory, dove furono messi a punto i piani per le armi nucleari, biologiche e ad energia diretta. Nell’agosto 1997 Teller presentò un progetto in Italia, in un simposio svoltosi ad Erice sotto l’egida di Antonino Zichichi. Vale a dire il suo proposito di usare l’aviazione civile per diffondere nella stratosfera milioni di tonnellate di metalli elettroconduttivi, ufficialmente per ridurre il riscaldamento globale. Teller ritenne che anche l’aviazione militare potesse essere usata per nebulizzare a bassa quota queste particelle tossiche nell'aria.
Detto e fatto qualche anno più tardi, nel 2001,a seguito dell’accordo Italia-U.S.A. definito “Piano dettaglio accordo
Italia U.S.A. sul clima”, correlato al mastodontico inganno
definito “riscaldamento globale”, che ha portato ad accordi internazionali,
indirizzati a costituire un alibi per le inevitabili violente mutazioni
climatiche che la diuturna diffusione di metalli e polimeri in atmosfera
avrebbe determinato. Tra questi un innaturale “effetto atmosfera” indotto
proprio dalle cosiddette “scie chimiche” e dalle emissioni elettromagnetiche.
La stessa NASA, pur definendole in modo menzognero “contrails” ovvero “scie
di condensazione”, imputa a queste coperture artificiali un riscaldamento
anomalo della bassa atmosfera.
Impensabile per chi ha a cuore il bene comune e la
salute pubblica. In seguito, il 19 luglio 2001, nel corso del G8 a Genova, durante la
mattanza della pacifica popolazione giunta da gran parte d’Italia e l’omicidio
di Carlo Giuliani, i capi di governo Usa (George
W. Bush) & Italia (Berlusconi
Silvio) sottoscrivono un accordo segreto sulla sperimentazione climatica in
Italia.
Nel Belpaese come al solito non vi è traccia di un evento militare così pericoloso e compromettente per il sistema di potere. La popolazione viene mantenuta all’oscuro di tutto, mentre si mandano in onda disinformatori sgangherati, pennivendoli prezzolati e negazionisti quotati in tivvù.
Attingo le informazioni cruciali dalla White House e
dal Dipartimento di Stato USA, anche se il "Cleaar Skies Iniziative" è top secret. Lo scandalo Watergate - fatto emergere da due giornalisti
statunitensi - per fortuna ha aperto una breccia negli States: lì almeno la
trasparenza politica è leggermente visibile, mentre nello Stivale è appunto
solo apparenza cartacea. Ecco, tra l’altro, cosa è scritto nel sito web della
Casa Bianca e del Dipartimento di Stato a Washington, a differenza di quello
che non compare nel portale di Palazzo Chigi e del Quirinale:
« On July 19, 2001, President George W. Bush and Prime Minister Silvio Berlusconi pledged that the two countries would pursue joint research programs on climate change and low-emission technology development. On January 22, 2002, the Italian Ministry of the Environment and Territory, the U.S. Department of State and the White Office of Science and Technology Policy agreed to promote scientific and technological cooperation…».
Dunque, cambiamenti climatici indotti e collaborazione,
si fa per dire della serie USA l’Italia. Dalla documentazione delle autorità
nordamericane emerge che in questa vasta operazione gestita in prima battuta
dal Pentagono, dalla Nasa e dalla Nato, sono coinvolte addirittura le industrie e le multinazionali
più inquinanti al mondo: Exxon Mobil, BP
Amoco, Shell, Eni, Solvay, Fiat, Enel, eccetera. Tutti insieme
appassionatamente, compreso il settore scientifico: università italo-americane,
Enea, Cnr, INGV, Arpa e così via.
Insomma, controllori e controllati. L’Enac
addirittura ha partecipato ad un test in Italia insieme a Ibm, ministero della
Difesa, Stato Maggiore dell’Aeronautica e ovviamente Nato.
Nell’allegato 4 (“Cooperazione Italia-USA su scienza
e Tecnologia dei Cambiamenti Climatici), oltretutto si legge:
«sviluppo di nuovi sistemi per la realizzazione di esperimenti di manipolazione dell'ecosistema che permettano di esporre la vegetazione a condizioni ambientali simili a quelle attese in scenari di cambiamento globale; 2. lo studio, l'analisi e la comprensione dei principali meccanismi di risposta della vegetazione e degli ecosistemi mediterranei ai diversi fattori di cambiamento (temperatura, precipitazioni ed aumento della concentrazione di CO2 atmosferica); 3. la quantificazione degli effetti complessivi del cambiamento sulla produttività e sulla vulnerabilità degli ecosistemi (fertilizzazione da CO2, variazione della disponibilità idrica ed aumento di temperatura). In dettaglio le attività saranno: 1. l'esecuzione di attività di ricerca eco-fisiologica su diversi siti sperimentali italiani dove vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali a cui è esposta la vegetazione 2. l'approfondimento e la migliore conoscenza dei meccanismi di risposta delle piante attraverso la misura diretta dello scambio gassoso in condizioni di pieno campo 3. la verifica in campo di ipotesi sviluppate nell'ambito di esperimenti di laboratorio 4. la progettazione di tecnologie per la manipolazione delle condizioni ambientali con particolare riferimento al controllo della temperatura e della concentrazione atmosferica di CO2 Italia e Stati Uniti collaborano già da tempo su queste tematiche e hanno sviluppato insieme progetti di ricerca e metodologie sperimentali. Questo WP si inserisce anch'esso fra gli obiettivi del Progetto CARBIUS nella prospettiva di fornire elementi conoscitivi utili per prevedere le future traiettorie della risposta globale degli ecosistemi terrestri al cambiamento globale. Questa risposta sarà studiata ed analizzata in termino di produttività e di vulnerabilità con esplicito riferimento al futuro ruolo dei sink biosferici e alla loro capacità di sequestrare Carbonio...».
Se non c’è non niente di male e pericoloso per la
salute collettiva perché nascondere ed occultare la vasta e complessa operazione
che va ad intaccare i cicli biologici e compromette la qualità della vita? A
livello politico l’iniziativa, almeno durante il Governo Berlusconi è stata
gestita dal ministro Altero Matteoli, di professione geometra, ma anche dal
redivivo Corrado Clini. A livello tecnico (CNR), in prima linea c’è soprattutto
Franco Prodi, fratello di Romano Prodi. Lo stesso Franco Prodi
che in un’intervista del giornale AAM TERRA NUOVA (numero 229 del 23 maggio
2008) nell’articolo
intitolato “Allarme scie chimiche: cosa
c'è di vero?” ha sostenuto ovviamente:
«Non mi consta che esistano esperimenti militari con dispersione di aerosol, tanto meno a danno della popolazione. Se ci fossero, sono certo che noi l'avremmo comunque saputo».
Chi è Franco Prodi? Un lancio datato d’agenzia
giornalistica, ai tempi dell’ultimo governo Prodi, informa che «Il consiglio dei ministri di ieri
ha confermato il professor Franco Prodi, fratello del premier, alla presidenza
dell’Istituto del Cnr che studia la scienza dell’atmosfera e del Clima».
Proprio nel l 2003 il ministro della difesa, Antonio
Martino, ha autorizza le forze aeree Usa (USAF) a sorvolare lo spazio italiano
per provvedere alle irrorazioni chimiche, come da accordo USA-Italia.
Tutto torna. Non a caso, il primo atto parlamentare
(interrogazione a risposta scritta 4-05922) sull’aerosolterapia bellica in
Italia risale 2 aprile 2003. Ed è stato
indirizzato da un deputato dell’allora PDS, ovvero da Italo Sandi al ministro
della Salute. Dopo 11 anni, quell’atto interrogativo non ha ancora avuto una
risposta da ben 6 Governi tricolore (Berlusconi, Prodi, Berlusconi, Monti,
Letta, Renzi). Matteo Renzi si è limitato ad annunciare in televisione (al
programma Ballarò della Rai) addirittura il trattamento sanitario obbligatorio
agli iscritti del Pd che si azzardano a parlare di scie chimiche). Insomma,
censura di potere da rispedire al mittente.
Anche una successiva interrogazione a risposta orale
a firma degli onorevoli (PDS) Piero Ruzzante e Italo Sandi (Interrogazione a
risposta orale 3-02792 presentata lunedì 27 ottobre 2003 nella seduta n.379 al
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, al Ministro delle infrastrutture
e dei trasporti, al Ministro della salute, al Ministro della difesa, attende
ancora una spiegazione dal Governo italiano.
Nel 2005 una risposta ambigua, menzognera e
contraddittoria è stata fornita dal ministro della Difesa Antonio Martino:
«Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedì 14 giugno 2005 nell'allegato B
della seduta n. 637 all'Interrogazione 4-12711 presentata da GALANTE Risposta.
- In via preliminare si precisa che, secondo le indagini svolte, i velivoli
dell'Aeronautica militare non sono coinvolti nella generazione o emissione di
scie differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione del vapore
acqueo. In particolare, il fenomeno delle scie si riferisce alla condensazione
di vapore acqueo che normalmente viene rilasciato dai motori a combustione
interna. Ciò si manifesta generalmente a basse temperature e a quote normalmente
superiori ai ventimila piedi. Il combustibile usato dai velivoli militari è
analogo a quello usato dai vettori civili e l'impatto ambientale, in relazione
alla concentrazione di idrocarburi, è risultato molto minore di quello normalmente
rilevabile nelle comuni aree urbane. Per quanto concerne la permanenza delle
citate scie, si precisa che a temperature appena superiori allo zero, il vapore
acqueo contenuto nell'atmosfera, all'impatto con una superficie quale ad
esempio la fusoliera di un aereo, può congelarsi all'istante per effetto
dell'improvvisa variazione di pressione e dare quindi, quell'impressione
gelatinosa alla quale si fa riferimento nell'atto in esame. Inoltre, in assenza
di vento, la permanenza delle scie così prodotte, può protrarsi anche per
diverse ore. In tal caso, l'incrocio delle rotte di più velivoli che, in
contemporanea o successivamente, vengono ad intersecarsi, possono dare origine
a figure geometriche. Inoltre i velivoli in dotazione alla Pattuglia acrobatica
nazionale (Frecce Tricolori), durante le manifestazioni aeree, producono «fumi»
(e non scie), derivanti da prodotti a norma CEE, non tossici e che non arrecano
alcun danno alla salute pubblica. In ultimo, non è emerso alcun elemento
relativamente alla presenza di velivoli in volo senza contrassegni di
nazionalità. Il Ministro della difesa: Antonio Martino».
Le leggi della fisica non sono mere opinioni. Le
scie di condensa si formano notoriamente al di sopra degli 8 mila metri di
altitudine, con meno 40 gradi centigradi e umidità inferiore al 70 per cento.
Anche l’interrogazione a risposta scritta 4-05994
depositata da Katia Belillo giovedì 20 dicembre 2007 nella seduta numero 262, e
indirizzata al ministro della Salute, non ha avuto alcuna risposta dal governo di
centro sinistra e dai governi di centro destra. Se è tutto a posto, e non c’è
alcun problema, allora perché chi governa lo Stato non risponde a simili
interrogativi?
A parte il ministro Alfonso Pecoraro Scanio - un
verde almeno sulla facciata - che ha fornito una spiegazione menzognera, al
ministro Antonio Di Pietro in una trasmissione televisiva è scappato di bocca
quanto segue:
Qui sotto riporto i termini esatti pronunciati
dall’ex ministro Antonio Di Pietro alla televisione locale Canale Italia. Parole
con le quali egli ammette con evidente imbarazzo l’esistenza delle scie
chimiche attribuendole, con un incredibile giro di eufemismi, all’attività militare
delle basi USA-NATO presenti nel nostro territorio.
Domanda del telespettatore: Mi piacerebbe che lei
facesse chiarezza davanti a tutti gli italiani e a tutto il Parlamento su due
elementi fondamentali che assillano gli italiani, e poi vorremmo sapere come mai
degli aerei della NATO ci sorvolano sopra la testa rilasciando scie chimiche
con metalli pesanti e bario?
Di
Pietro:
«Immediatamente, sul signoraggio bancario questo è uno scandalo davvero, il signoraggio bancario è peggio di un’ estorsione, è peggio di un’estorsione proprio perché legalizzato. Con riferimento invece alla questione degli aerei qui è un problema ancora più complesso; i nostri spazi, ma non solo i nostri spazi, i nostri siti marini e terrestri ancora oggi sono occupati (Soru sta facendo una grande battaglia), sono occupati da realtà militari non italiane. Ora, che ci debba stare dislocato nel territorio mondiale dei luoghi di ammassamento, accumulamento e detenzione, per l’amore di Dio, ma che debba essere tutto questo fatto senza nemmeno il coinvolgimento, noi in Italia non sappiamo neanche se e quante bombe atomiche abbiamo».
Conduttore della trasmissione: Pare che ce ne siano
…
Di
Pietro: «Ce
ne siano …».
Conduttore della trasmissione: Pare, si è parlato di
Aviano, insomma …
Di
Pietro:
«Ma non è possibile che altri decidano per noi, è una limitazione di sovranità, dopo di che tutti noi dovremmo assumerci le nostre responsabilità, ci mancherebbe altro. Tutti quanti vorremmo, io sento dire molte persone, non ci deve stare … ho sentito anche in alcune discussioni di programmi la polizia deve essere disarmata; eh mi piacerebbe pure a me».
Mister Di Pietro non ha negato l’esistenza
delle scie chimiche, e ciò nel linguaggio dei politicanti è già fin troppo
esplicito, ma ha pure tirato in ballo le basi USA-NATO affermando che lì fanno quello
che vogliono. Ha poi giustificato questa triste realtà facendo intendere che
purtroppo, come la polizia ha bisogno delle sue armi, così gli eserciti hanno
bisogno delle loro.
15
anni fa il Parlamento europeo con delibera A
4-0005/99 del 14 gennaio 1999 si e espresso contro le sperimentazioni
HAARP
(con base in Alaska-Usa ed impianti fissi e mobili diffusi in gran parte
della Terra). Come si evince dal report 2013 dell’Agenzia europea
per l’Ambiente “Air Quality in Europe”, il vecchio continente è
pesantemente
inquinato. La spettrometria e lo spettroscopia ha evidenziato nell’aria
che i
popoli europei respirano attualmente mistere di veleni tossici, aerosol
di
dimensioni microniche e submicroniche.
L’aerosolterapia bellica coattiva, infatti, ha
pesanti ripercussioni sulla salute e sull’ambiente. Le sostanze tossiche
utilizzate per le operazioni di aerosol sono composte da metalli, polimeri,
silicati, virus e batteri. L’alluminio, notoriamente (un
fattore
determinante nell'Alzheimer) è una sostanza neurotossica che danneggia sia il
sistema nervoso centrale, che i processi omeostatici cellulari. L’'intossicazione
di metalli, soprattutto il bario, produce un abbassamento delle difese
immunitarie. Alluminio e bario modificano il ciclo vegetale ed uccidono la
flora batterica dei terreni.
La diffusione in atmosfera di metalli pesanti come
bario, alluminio, manganese etc. costituisce il colpo finale all’ambiente ed
alla salute umana, giacché questi elementi chimici sono neurotossici e perciò
inducono patologie neudegenerative come il Parkinson, l’Alzheimer, la Sla, nonché leucemie, tumori, malattie respiratorie gravi come la bronchiolite
costrittiva.
L’unico punto ancora determinare è il livello di
inquinamento e il grado di compromissione della salute collettiva. Che influenza
che le operazioni di scie chimiche dal 2003 ad oggi hanno avuto sulla salute
pubblica e sulle singole persone, in particolare a danno dei bambini? Quali
malattie infettive dell’apparato respiratorio sono state già provocate dalle
scie chimiche? Quali allergie sono state scatenate dall’intossicazione acuta e
cronica da metalli pesanti?
La
Corte costituzionale con la sentenza del 24 maggio 1977 numero 86 ha sancito
che «il segreto può trovare legittimazione solo ove si tratti di agire per la
salvaguardia di supremi, imprescindibili interessi dello Stato (quali l’indipendenza
nazionale, l’unità e indivisibilità dello Stato, la democraticità dell’ordinamento),
la Corte dichiara che mai il segreto potrebbe essere allegato per impedire l’accertamento
di fatti eversivi dell’ordine costituzionale».
Naturalmente, non è il caso di questo avvelenamento di massa perpetrato per 12 anni, da chi controlla lo Stato italiano addirittura dall’estero, violando apertamente l’articolo 32 della Costituzione repubblicana, calpestando la Convenzione europea di Aarhus del 1998 (ratificata dalla legge dello Stato italiano 108 dell’anno 2001).
Mister Napolitano Giorgio, siamo al redde rationem!
Gianni Lannes
riferimenti:
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