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Il
sistema di potere nazionale si è fatto furbo dopo averle buscate nel
2003. Questa volta non sembrerà un'imposizione calata dall'alto, ma sarà
peggio. A giugno, ovviamente non prima, dopo le elezioni europee
verranno resi
ufficiali i criteri stabiliti dall'Ispra per il deposito unico di scorie
nucleari in superficie. A quanto pare, senza consultare la popolazione
italiana,
come sempre, facendola passare per una decisione tecnica, e dunque,
apparentemente neutra, è stato già scelto il sito per ospitare il
deposito unico
di scorie radioattive. Così, tanto per rovinare la sorpresa al governo
Renzi,
anticipo quali sono le regioni candidate all’insaputa dei residenti: Basilicata, Lazio, Sardegna, Sicilia, Puglia.
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Da quando la Sogin decreterà la sua decisione "inappellabile", a quando verrà posata la prima pietra, per la costruzione del deposito unico trascorreranno 4 anni che verranno impiegati in una campagna di "informazione", incentrata sull'ineluttabilità del deposito unico di scorie, sulla sua sicurezza soprattutto sui suoi presunti “benefici”. Infatti, per conto dell’Ue, saranno promessi mille posti di lavoro, grasse compensazioni e un investimento di 2 miliardi e mezzo di euro.
Inoltre, c’è pure il risvolto verde: l’entrata in scena dei soliti ambientalisti per le buone occasioni. E così spunta dal nulla un fantomatico “Osservatorio Indipendente”: la Fondazione per lo sviluppo sostenibile guidata da Edo Ronchi, Legambiente, Wwf, con la collaborazione della stessa Sogin. Il compito è di favorire l’informazione tra istituzioni, Sogin SpA e comunità coinvolte, indorando la pillola. Una strategia che sembra seguire un preciso scadenziario, di cui però i cittadini ignorano contenuti e tempi. Il punto è non commettere l’errore berlusconiano di Scanzano, bensì costruire il consenso intorno al progetto. Verrà fatto passare per un’ineludibile dovere morale dell’Italia, con la conseguenza di un’inevitabile controindicazione: non un’imposizione, un rischio, bensì una miniera di soldi a compensazione dei territori.
Il regime dei mass media telecomandati è da un bel pezzo al lavoro, e mostra l’iniziativa come una genialata della scienza tricolore, presentando le direttive europee come dogmi indiscutibili. Quello che conta davvero più dei requisiti geografici, è che hanno già valutato il grado di sottomissione e reattività sociale degli abitanti ai soprusi istituzionali, la loro fame e il tasso di corruttela e di mediocrità dei governanti locali. Sembra un destino già segnato: ai sudditi adesso la possibilità di ribaltare una sorte fabbricata a tavolino, e diventare finalmente cittadini.
Gianni Lannes
fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/04/basilicata-lazio-sardegna-sicilia.html#more
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