Edizione online "The Verge" ha pubblicato una circolare
interna dell'Agenzia che prescrive di troncare contatti con colleghi
russi al riguardo di qualsiasi problematica fuorché l'ISS. Si afferma
che una tale direttiva l'Agenzia ha ricevuto dalla Casa Bianca. Tuttavia
la riduzione dei legami con la Russia metterà a rischio i futuri
programmi spaziali negli stessi USA, - ne é convinto lo
scienziato-missilista e scrittore americano James Oberg. "Se si rinuncia
a qualcosa nello spazio non sarà facile riappropriarsene", l'ha
comunicato a "The Verge".
La dipendenza degli USA dalla
Russia nel campo spaziale innanzitutto è legata a due aspetti. Gli
americani, senza i "Soyuz", non potranno portare i loro astronauti
sull'ISS: fino al 2017 non sono in agenda i voli pilotati delle
navicelle spaziali pilotate private. Inoltre la NASA intende costruire
un nuovo razzo-vettore pesante basato sui propulsori russi "RD-180"
(sono già stati acquistati per razzi-vettori "Atlas"). Se la Russia
applicherà le contromisure allora premerà sui punti più dolenti, ritiene
Yurij Solozobov, direttore dei progetti internazionali dell'Istituto
della strategia nazionale.
Se ci dicono "sanzioni",
allora anche noi pronunciamo la parola altrettanto meravigliosa -
"sanzioni". Vogliamo colpire il programma dei voli pilotati degli USA e
il loro futuro razzo-vettore. E poi vedremo che ululato si sentirà prima
a Houston e poi a Washington.
Non diventeranno un
ostacolo insormontabile i contratti già firmati per la fornitura di
"RD-180" oppure per l'acquisto dei posti per gli astronauti NASA sugli
"Soyuz". Quando si tratta di sanzioni entra in vigore la circostanza di
forza maggiore di matrice politica. A dire il vero, esiste anche
un'altra strada, continua l'esperto.
C'e' sempre una
possibilità, ad esempio, di effettuare i lavori di manutenzione sul
sistema di controllo di un razzo-vettore, inventare delle scuse
plausibili, dicendo che noi stiamo rimodernando le rampe di lancio.
Oppure che stiamo modificando la costruzione del razzo-vettore.
Inoltre
si può puntare su altri partner, - ritiene Serguey Druzhilovskij,
professore della cattedra degli studi orientali dell’Università delle
relazioni internazionali (MGIMO) presso il ministero degli Esteri della
Russia.
L'Iran è pronto a collaborare e dare i soldi per
programmi spaziali. Ci sono molti altri paesi pronti con piacere ad
agganciarsi al nostro programma.
Il rover "Curiosity"
con a bordo impianti russi opera sul Pianeta Rosso. I loro dati sono
stati inviati per posta a Mosca dai colleghi americani. Anche la
comunicazione tra scienziati e lo scambio dei risultati delle
sperimentazioni congiunte possono farne le spese, - ammonisce Maksim
Litvak, ricercatore di punta del laboratorio di spettroscopia
dell'Istituto degli Studi Spaziali dell'Accademia Russa delle Scienze.
E'
vietato lo scambio di e-mail tra il personale della NASA e di
Roskosmos. In questo caso sono coinvolti scienziati da ambedue le parti.
Da parte nostra – l'Istituto degli Studi Spaziali, da parte loro – il
Laboratorio del movimento a reazione. Perciò né noi, né loro per ora ci
rendiamo conto di possibili conseguenze.
L'attuale
conflitto fa comodo alle società spaziali private. Avranno più
possibilità di ottenere le finanze necessarie per i propri progetti. I
membri del Congresso finanzieranno più volentieri i programmi delle
navicelle spaziali private nell'ambito della NASA.
La
questione principale ora - è se avverrà il "divorzio" completo nel campo
spaziale. Gli esperti fanno ricordare che all'apice della guerra fredda
le controversie politiche non hanno bloccato ai due paesi
l'agganciamento delle navicelle spaziali "Soyuz" e "Apollo".
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