sabato 5 aprile 2014

Scoperto traffico segreto di virus. “In atto un business delle epidemie”

Ceppi di aviaria spediti in Italia per posta. Accordi tra scienziati e aziende. L’inchiesta segreta dei Nas e della procura di Roma ipotizza un vero e proprio traffico illegale di virus. E nel registro degli indagati spunta un nome eccellente: Ilaria Capua, virologa di fama e deputato in forza a Scelta Civica che si difende: "solo diffamazioni".

Scoperto traffico segreto di virus. "In atto un business delle epidemie" 

Ci sarebbero stati accordi segreti tra scienziati e aziende, con ceppi di virus di aviaria spediti in Italia per posta in un traffico illegale, con il rischio di diffondere l'epidemia.

L’Espresso nel numero in edicola questa settimana, rivela l’esistenza di un’inchiesta dei carabinieri del Nas e della procura di Roma su un traffico internazionale di virus, con ceppi dell'aviaria spediti dall'estero in Italia in plichi anonimi, senza nessuna autorizzazione e violando tutte le norme di sicurezza, per produrre vaccini. E con il rischio di diffondere l'epidemia.

Il sospetto degli inquirenti sarebbe l'esistenza di un business delle epidemie che, correndo il rischio di gravi conseguenze sanitarie, segue una strategia commerciale.


Il sospetto degli uomini dell’Arma è che ci sia un business delle epidemie dettato da una cinica strategia commerciale: amplificando il pericolo di diffusione e i rischi per l’uomo, si spingono le autorità sanitarie ad adottare provvedimenti d’urgenza, che si trasformano in un affare da centinaia di milioni di euro per le industrie.

Gli inquirenti ipotizzano perfino che la diffusione dell'influenza tra il pollame del Nord Italia sia stata direttamente legata alle attività illecite di alcuni manager. Allarme aviaria che nel 2005 spinse il governo Berlusconi ad acquistare farmaci per 50 milioni di euro, rimasti inutilizzati.

Indagata, tra gli altri, la scienziata Ilaria Capua, virologa dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, deputata di Scelta Civica e vice presidente della Commissione Cultura alla Camera, è indagata dalla Procura di Roma per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, all’abuso di ufficio e inoltre per il traffico illecito di virus.

A Il Corriere del Veneto la deputata tenta di ricostruire la storia: "Tra il 1999 ed il 2004 il nord Italia è stato colpito da epidemie successive di influenza aviaria nel pollame non causati dal ceppo H5N1 (quello che lei era riuscita ad isolare, ndr) – sostiene la Capua -. Gli effetti sono stati devastanti sul patrimonio avicolo nazionale. L’Istituto Zooprofilattico è il laboratorio di referenza nazionale per questa malattia. Per far fronte all’epidemia si è sviluppata una strategia di vaccinazione che è stata autorizzata dal Ministero della Salute e dalla Commissione Europea. Grazie a questo – continua – siamo riusciti a debellare il virus, l’altra strada sarebbe stata l’abbattimento di milioni di animali". Poi precisa che "i vaccini sono stati sviluppati con ceppi virali isolati dall’Istituto e forniti in maniera ufficiale alle aziende farmaceutiche. E io non ho mai percepito alcun compenso per aver isolato e caratterizzato i ceppi virali: la proprietà è dell’Istituto".

L’inchiesta è stata aperta dagli investigatori americani, che hanno ottenuto le confessioni di Paolo Candoli, manager della filiale italiana di Merial, sui ceppi patogeni di aviaria spediti illegalmente a casa sua in Italia e poi venduti ad aziende statunitensi. Nel 2005 la Homeland Security Usa ha trasmesso i documenti ai carabinieri del Nas, che già si erano occupati a Bologna di una organizzazione criminale dedita al traffico di virus ed alla produzione clandestina di vaccini.


fonte: http://www.articolotre.com/2014/04/scoperto-traffico-segreto-di-virus-in-atto-un-business-delle-epidemie/

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