martedì 17 giugno 2014

La Russia taglia il gas all'Ucraina - Kiev non paga nulla e nulla ottiene

La Russia ha cessato di finanziare Kiev con il gas

Mosca ha cessato le forniture di gas naturale a Kiev. Ciò è stato fatto sotto forma di passaggio al prepagamento di tutte le future forniture. Kiev non paga nulla e, relativamente, nulla ottiene,- ha dichiarato la Gazprom.
 
Nel gasdotto c’è solo il gas destinato ai consumatori europei. Secondo le stime delle autorità russe, Kiev con il suo ricatto verso la Russia ha portato la situazione in un vicolo cieco e contemporaneamente ha fatto cadere nella trappola i suoi patroni europei.

La Russia ha posticipato due volte la data di passaggio dell’Ucraina al regime di prepagamento del gas. Nella notte tra domenica e lunedì il titolare della Gazprom Alexey Miller per l’ennesima volta si è recato a Kiev sperando di evitare l’ulteriore inasprimento della crisi. Tornato a Mosca ha avuto un incontro con il Primo ministro Dmitry Medvedev cui ha riferito la posizione poco costruttiva che ha assunto il Governo dell’Ucraina:
Di fatto, la Parte ucraina ha surrogato l’oggetto dei negoziati poiché la questione sorta nei nostri rapporti reciproci con i colleghi ucraini nel campo del gas, era legata all’indebitamento cronico per le forniture del gas russo. Per il momento l’entità dell’indebitamento è di 4,5 miliardi di dollari”.
Mosca parte dal presupposto che l’Ucraina debba immancabilmente pagare i debiti per l’inverno scorso (1,451 miliardi di dollari) e dimostrare un progresso per l’estinzione del debito per i mesi di aprile e di maggio (500 milioni di dollari). Comunque Kiev ha assunto una posizione che può essere definita ricatto. Secondo le parole di Miller, il Primo ministro Yatsenuk, nominato dalla Rada, ha detto che la Gazprom deve concedere all’Ucraina prezzi ultrabassi, altrimenti l’Ucraina non intende pagare il suo indebitamento, anzi si propone prendere il gas russo a titolo gratuito e in volumi voluti.

L’Ucraina ha consapevolmente cacciato la situazione in un vicolo cieco,- ha constato da parte sua il Primo Ministro della Federazione Russa Dmitry Medvedev.
Gli abbiamo proposto delle condizioni super agevolate, anche rispetto al periodo di cooperazione nel campo del gas all’epoca del precedente Presidente. Comunque, non le hanno accettate e, in sostanza, hanno creato ad arte una crisi del gas – è un fatto increscioso che sa di ricatto. In fin dei conti, ne risenterà l’economia ucraina stessa. È un comportamento assolutamente assurdo, irragionevole. Peraltro, dopo il comportamento inadeguato del Ministro degli Esteri dell’Ucraina non mi stupisce più nulla”.
Il riferimento è ad una sortita di Andrey Deshchitsa, Ministro degli Esteri ad interim dell’Ucraina, il quale nel corso dei disordini che gli elementi radicali hanno organizzato contro l’Ambasciata russa a Kiev, si è permesso di dire in pubblico bestemmie all’indirizzo del Presidente russo Vladimir Putin.

Parlando della crisi del gas il Premier Dmitry Medvedev ha fatto notare che che la Commissione Europea invitava la Parte ucraina a tenere un comportamento costruttivo, ma a quanto pare c’è il fattore di altri paesi che influiscono sullo sviluppo della situazione.

L’Ue convoca d’urgenza una seduta del Gruppo di coordinamento sul gas fissata per il 17 giugno. Stando alle notizie fornite da fonti di Bruxelles, l’Ue ha espresso il rammarico per la posizione poco flessibile delle autorità ucraine. In tale contesto la Russia non utilizza le forniture di gas a titolo di strumento politico nei suoi rapporti con l’Europa, - ha riconosciuto il Commissario Europeo per l’energia Günther Herrmann Oettinger. Nei corridoi della Commissione Europea si riconosce che dietro la decisione di Kiev di non pagare i conti c’è Washington per cui è vantaggioso mantenere grave la crisi ucraina. Gli Usa vogliono costringere gli europei ad acquistare il loro gas scisto che è di tre volte più costoso rispetto al gas naturale russo.

Quanto all’Ucraina, è già noto che al titolare della Società nazionale Naftogas e al Ministro dell’energia è prescritto di recarsi in Europa per tenervi negoziati sull’aumento delle forniture di gas in senso inverso, ossia da ovest verso est. Peraltro, secondo le stime della Commissione Europea stessa, Kiev può contare al massimo su 8 miliardi di metri cubi di gas convogliato in senso inverso attraverso la Boemia. Ciò mentre l’anno scorso, per esempio, l’Ucraina ha consumato circa 50 miliardi di metri cubi di gas naturale.

La cessazione delle forniture di gas russo avrà delle conseguenze deleterie per l’economia dell’Ucraina, per tutto il suo sistema finanziario e, in generale, per l’Ucraina come Stato, - ha detto Mikhail Marghelov, Presidente del Comitato Esteri del Consiglio della Federazione della Russia:
Voglio ricordare che l’URSS non aveva mai chiuso il gasdotto. Anche negli anni più difficili di inasprimento della guerra fredda. Ma quelle forniture ci venivano pagate. Se ora non ci pagano sulla per il nostro gas, non riesco a capire a chi e perché dobbiamo fare regali così generosi?
La Gazprom russa ha presentato alla Corte arbitrale internazionale di Stoccolma un ricorso nei confronti della Naftogas ucraina. A Kiev è stato emesso il conto per il gas non pagato l’anno scorso e quest’anno – in totale si tratta di 4,5 miliardi di dollari. Il ricorso è stato inoltrato nel pieno rispetto del Contratto firmato nel 2009 e valido per 10 anni. Letteralmente due ore dopo la notizia sul ricorso della Gazprom, anche la Naftogas si è rivolta alla Corte Arbitrale di Stoccolma alla ricerca di un prezzo giusto del gas russo.

La questione principale che preoccupa attualmente tutta l’Europa Occidentale, Meridionale e Settentrionale è se continuerà ad ottenere il gas naturale russo? La Gazprom ha già avvertito i partner europei che l’Ucraina può iniziare a sottrarre gas di altri come era avvenuto nel 2009. La Società russa ha annunciato che aumenterà il volume delle forniture attraverso il gasdotto Nord Stream.
 

Andrey Fediašin


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