Solo
un caso? Il 3 aprile scorso, una circolare del
ministero della Giustizia ha dimezzato la portata del decreto
legislativo 39, che ha recepito con “soli” tre anni di ritardo la
direttiva
2011/92/UE contro la pedofilia, quando il termine di adozione della
normativa previsto
era al massimo di due. Da quando una circolare ministeriale vale più
della Costituzione, di un atto di legge e di una direttiva europea?
Di più: l’esecutivo Renzi non ha risposto a numerosi
atti parlamentari sulla pedofilia e la violenza contro i minori. Si tratta di parecchie
interrogazioni ed interpellanze, presentate anche da onorevoli del PIDDI’,
dimenticate, anzi seppellite nei cassetti governativi.
Nel 2013 sono spariti in Italia più di 3 mila
minori, eppure il presidente del consiglio pro tempore, Matteo Renzi elude proprio
e sistematicamente questi interrogativi parlamentari.
Nel 2011 Matteo Renzi in qualità di sindaco ha ospitato
a palazzo vecchio, poco prima di essere nuovamente arrestato, tale Rodolfo
Fiesoli, notoriamente già condannato con sentenza definitiva per violenza
contro i minori. Inoltre, gli organizzatori dell’evento (red tex) hanno fatto
sparire dal web l’intervento del Fiesoli che si rivolge a Renzi.
In quell’occasione, infatti, con Renzi seduto in prima
fila, il Fiesoli esclama:
«I nostri ragazzi che ci ha dato il tribunale dei minori imparano l’italiano, a confrontarsi, spiegare le paure. Io ragazzi vi ringrazio tutti… il Renzi.. che voi siete bravi… grazie a tutti! Vi voglio bene»
E ancora:
«I ragazzi del comune non venivano e non vengono naturalmente affidati al Forteto, per noi la vicenda è meno di zero dal punto di vista amministrativo»
ha detto testualmente Matteo Renzi
all'intervistatore Trincia della trasmissione tv Le Iene, andata in onda il 5
maggio 2013.
Ma il 6 maggio di un anno fa, Giovanni Donzelli,
Francesco Torselli e Caterina Coralli rispettivamente consigliere regionale,
consigliere comunale di Firenze e consigliere comunale di Vicchio con una nota
smentiscono Renzi e attaccano:
«Non è vero. Ci sono fiorentini e fiorentine oggi maggiorenni che da ragazzi sono stati affidati dal tribunale dei minori di Firenze a Il Forteto e i servizi sociali della città non hanno fatto niente per tutelarli. Alcuni di questi stanno raccontando la propria storia e smentendo pubblicamente l'attuale Sindaco di Firenze attraverso Facebook».
Spiega Francesco Torselli:
«Durante il consiglio comunale del 30 luglio dello scorso anno, rispondendo ad una mia precisa interrogazione l'assessore alle politiche sociali del Comune di Firenze dichiarava che il Comune di Firenze aveva fatto il suo ultimo inserimento di due bambine, ai tempi minorenni, proprio al Forteto nel 1995, smentendo di fatto le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco a 'Le Iene'. E lo stesso assessore precisava anche che una delle due bambine è oggi tra coloro che si sono costituite vittime delle violenze denunciate».
Così concludono i tre consiglieri di
opposizione a diversi livelli istituzionali: «L'ultima cosa che serve in questa drammatica vicenda è mostrare
ancora una volta rappresentanti nelle Istituzioni pronti a mentire e a girare
le spalle ai drammi delle vittime solo per tornaconto personale o
superficialità. Renzi provi semplicemente a chiedere scusa a nome suo, della
politica e della città».
Il 4 ottobre 2013 si è aperto a Firenze il processo
che vede rinviati a giudizio, oltre allo stesso Fiesoli con capi di imputazione
che vanno dai maltrattamenti agli abusi sessuali su minori, anche il suo
braccio destro Luigi Goffredi e altri 21 membri della comunità (4 posizioni
sono stralciate per vizi di forma e seguono iter giudiziario parallelo) con
l'accusa di maltrattamenti. Il comune di Firenze, a differenza della regione
Toscana non si è costituito parte civile.
Il 3 maggio 2013, l'europarlamentare Morganti
ha chiesto - mediante un'interrogazione ad hoc - l'intervento della Commissione europea sul
caso Forteto «perché sembrerebbe che questa comunità degli orrori abbia
ricevuto finanziamenti provenienti da Fondi europei, sia perché ci troviamo di
fronte ad una palese violazione dei diritti dei minori previsti nella Carta dei
diritti fondamentali dell'Ue».
Come è stato possibile affidare i minori al Forteto,
addirittura dove il responsabile era stato condannato nel 1985 per reati sessuali? Forse, grazie a
magistrati come Giampaolo Meucci, Casciano
e
Piero Tony, spesso ospiti della struttura? Chi doveva controllare in
seconda battuta - gli assistenti sociali - non lo hanno fatto proprio a
misura legale. Il sistema degli
affidamenti per più di due decenni era fuori controllo di legalità. Un
orrore sinistro protetto dalla nomenklatura di sinistra. Per la cronaca: un certo
Antonio Di Pietro ha scritto una prefazione rose e fiori ad un libro del
Forteto.
Comunità, cooperativa, fondazione. In realtà, un
inferno in terra per i bambini consegnati a questa struttura dal Tribunale per
i minori di Firenze. Al Forteto i ragazzini venivano sistematicamente
violentati. Un laboratorio sperimentale di maltrattamenti protetto dalla casta
politica, da certa magistratura, con la tacita connivenza di medici e
assistenti sociali. Un cancro del sistema di potere, non un caso di più
singoli. L'attuale primo ministro ha negato l'evidenza. Un'amnesia?
Il procuratore di Prato, il suddetto Tony, in
precedenza aveva dichiarato
«Ho il piacere di ricordare che ho cucinato per tutti al Forteto un risotto al nero di seppia. E’ una delle cose di cui vado più orgoglioso. Mi levo il cappello davanti a Il Forteto».
In seguito
intervistato dalle Iene alla domanda “Ha sbagliato?” risponde «No». “Perchè ci
mandavate i ragazzi?” Chiede Trincia de Le Iene. «Se in un paese c’è stato uno
che è stato condannato, che fai togli tutto il paese?». E’ la paradossale
risposta del magistrato.
Proprio su Tony si era sollevato un polverone lo
scorso 28 marzo quando, in seguito ad un’altra intervista rilasciata dal
Procuratore, il consigliere Regionale Giovanni Donzelli aveva chiesto
l’intervento del CSM per valutare i rapporti tra il giudice Tony e Il Forteto. Il giudice Tony - ancora al suo posto - ha affidato numerosi
minori alla comunità guidata dal “Profeta” Rodolfo Fiesoli, nonostante che lo
stesso avesse già subito una condanna passata in giudicato negli anni ’80, e
l’Italia fosse stata condannata dalla Corte di Strasburgo.
Sulla mera carta dagli anni ‘70: comunità,
cooperativa, fondazione. In realtà, un inferno in terra per i bambini -
consegnati a questa struttura per decenni senza controlli dal Tribunale per i
minorenni di Firenze – sistematicamente violentati. Un laboratorio sperimentale
di maltrattamenti protetto dalla casta politica, da certa magistratura, con la
tacita connivenza di medici e assistenti sociali. Un cancro del sistema di
potere, non un caso di più singoli. L’attuale primo ministro ha negato
l’evidenza. Un’amnesia?
Giorgio
Napolitano, Matteo Renzi, Mario Monti ed Enrico Letta (questi ultimi
due affiliati all'organizzazione mafiosa e terroristica Bilderberg)
devono rendere immediatamente conto all'opinione pubblica e alle
istituzioni.
Qualunque
altro discorso o tematica non ha senso, se non si scioglie alla luce
del sole questo nodo infernale. Che fine hanno fatto tanti minori
spariti nel Belpaese negli ultimi 20 anni, o soltanto nel 2013? Per caso
sono stati trasformati in pezzi di ricambio? Chi sfrutta i minori in
Italia? Chi protegge questi mostri impuniti nei palazzi di Stato?
Se
italiane italiani in qualità di esseri umani non
reagiscono addirittura ai crimini contro i bambini, e alle protezioni
accordate
dal governo Renzi ai pedofili e a quanti abusano dei bambini, con la
richiesta
popolare di immediate dimissioni e l’apertura di un’indagine giudiziaria
sull’atteggiamento
governativo, allora il nostro Paese non ha più senso e non vale più la
pena
informare l’indifferente opinione pubblica.
In una nazione indipendente
le domande sono fondamentali, perché la conoscenza rende liberi; mentre
le mancate risposte - soprattutto su temi cruciali - di chi detiene il
potere statale sono eloquenti e conseguenti. Un Paese civile si misura
dal grado di attenzione, rispetto e salvaguardia dei bambini, altrimenti
è la barbarie, sia pure mascherata.
post scriptum
Egregio
Renzi se lei non vuole rendere pubblicamente conto del suo operato e
della situazione di violenza contro i minori nel nostro Paese, torni
subito a casa, anche perché nessuno l'ha votata sulla poltrona di
presidente del consiglio.
Riferimenti:
https://it-it.facebook.com/votadonzelli/posts/10151441520860662
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=bilderberg
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=letta
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=renzi
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=napolitano
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=bilderberg
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=letta
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=renzi
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=napolitano
Gianni Lannes
Nessun commento:
Posta un commento