Le ONG indiane in combutta con i loro
controllori a Washington e Londra lavorano alacremente per ostacolare
l’ascesa dell’India a grande potenza. Come ha fatto Putin in Russia lo
scorso anno, anche l’India deve reprimerne le attività antinazionali.
E
‘ufficiale. I governi occidentali lavorano instancabilmente dietro le
quinte nel tentativo di arrestare la crescita economica dell’India e
tenerla in uno stato di perenne sottosviluppo. L’Intelligence Bureau
(IB), importante agenzia di sicurezza interna dell’India, ha presentato
una relazione al neo-eletto Primo Ministro Narendra Modi, individuando
diverse organizzazioni non governative finanziate dall’estero (ONG) che “incidono negativamente sullo sviluppo economico“.
La relazione d’IB rivela che “numerose
ONG indiane, finanziate da alcuni donatori da Stati Uniti, Regno Unito,
Germania, Olanda e Paesi scandinavi, utilizzano certi problemi sociali
creando un ambiente adatto a bloccare i programmi di sviluppo“. Inoltre, nel 2014 le ONG hanno intenzione di alzare la posta contro programmi vitali come il Delhi-Mumbai Industrial Corridor, la regione ad investimenti speciali del Gujarat e il Par Tapi Narmada River Interlinking Project. Il rapporto aggiunge: “i
finanziatori stranieri spingano le ONG locali a fornire relazioni sul
campo utilizzate contro l’India e come strumenti degli interessi
strategici della politica estera occidentale“. Certo, non è la
prima volta che il Paese viene messo in guardia sulla ‘mano straniera’.
Nel febbraio 2012, al culmine delle proteste contro la centrale nucleare
costruita dai russi a Kudankulam, Tamil Nadu, l’ex-primo ministro
Manmohan Singh insolitamente si scagliò contro i manifestanti, dicendo
che il programma elettronucleare dell’India subiva difficoltà a causa
delle ONG soprattutto statunitensi. Il giorno dopo il commento del primo
ministro, il ministro V. Narayanaswamy difese il premier dicendo che la
contestazione si basava su un’indagine del ministero degli interni.
Disse che le proteste contro l’impianto russo “sono finanziate da organizzazioni di Stati Uniti e Paesi scandinavi“.
Dopo l’accusa del premier, il Ministero degli Interni non perse tempo
congelando i conti di quattro ONG, tra cui un gruppo cristiano indiano, Tuticorin Diocese Association.
Nemici tra noi
Il problema delle ONG è che è difficile distinguerle. L’Unione Popolare per le Libertà Civili (PUCL), il più grande e antico gruppo per i diritti umani del Paese, fu mentore nientemeno che di Rajindar Sachar, ex-giudice dell’Alta Corte, famoso per aver diretto un comitato che relazionò sullo status dei musulmani indiani. Il rapporto del Comitato Sachar fu ampiamente stroncato per aver evidenziato la povertà dei musulmani, ignorando il fatto che la povertà era diffusa anche tra gli indù. Nel 2010, un rapporto dell’IB spazzò via la patina di altruismo del PUCL. Secondo il rapporto, PUCL è un’”organizzazione di facciata” dei terroristi maoisti. Dice il comunicato IB: “E’ la facciata di enti che hanno avviato attività armate“.
Il problema delle ONG è che è difficile distinguerle. L’Unione Popolare per le Libertà Civili (PUCL), il più grande e antico gruppo per i diritti umani del Paese, fu mentore nientemeno che di Rajindar Sachar, ex-giudice dell’Alta Corte, famoso per aver diretto un comitato che relazionò sullo status dei musulmani indiani. Il rapporto del Comitato Sachar fu ampiamente stroncato per aver evidenziato la povertà dei musulmani, ignorando il fatto che la povertà era diffusa anche tra gli indù. Nel 2010, un rapporto dell’IB spazzò via la patina di altruismo del PUCL. Secondo il rapporto, PUCL è un’”organizzazione di facciata” dei terroristi maoisti. Dice il comunicato IB: “E’ la facciata di enti che hanno avviato attività armate“.
Deriva pericolosa
Il decennale dominio di Sonia Gandhi e della sua emanazione Manmohan Singh ha enormemente facilitato l’ascesa delle ONG occidentali, in particolare i gruppi ecclesiali in India. Nel 2010 la rivista Tehelka pubblicò una relazione esaustiva sulla penetrazione statunitense in India tramite gruppi evangelici.
Il decennale dominio di Sonia Gandhi e della sua emanazione Manmohan Singh ha enormemente facilitato l’ascesa delle ONG occidentali, in particolare i gruppi ecclesiali in India. Nel 2010 la rivista Tehelka pubblicò una relazione esaustiva sulla penetrazione statunitense in India tramite gruppi evangelici.
“Le missioni evangeliche finanziate dagli USA hanno creato una rete che collega indiani e missioni evangeliche internazionali che operano con la loro benedizione e sostegno, ma a cui non si può facilmente risalire direttamente“, dice il rapporto. “Probabilmente, è una struttura flessibile che permette alle missioni evangeliche finanziate dagli USA di operare in India senza attirare l’attenzione delle agenzie d’intelligence e della polizia“.
La soluzione russa
Non è missilistica gestire le ONG. La soluzione russa è etichettare semplicemente le ONG impegnate in attività politiche come “agenti stranieri”, agendo chiaramente nell’interesse di uno Stato straniero. Questo non significa necessariamente che siano agenti stranieri. Per alcuni potrebbe sembrare dura, ma tale etichettatura è utile a controllare una potenziale quinta colonna. In ogni caso, la legge s’ispira a quelle statunitensi. Negli Stati Uniti, le ONG devono presentare una relazione sulle loro attività ogni sei mesi, produrre copie di tutti i loro contratti e accordi verbali nei termini appropriati. La recente storia russa suggerisce che tali misure sono effettivamente necessarie. E’ noto che Washington, Londra e Bruxelles versavano miliardi di dollari nella Russia post-sovietica per corrompere funzionari e politici, al fine di avere un governo sottomesso all’occidente.
Non è missilistica gestire le ONG. La soluzione russa è etichettare semplicemente le ONG impegnate in attività politiche come “agenti stranieri”, agendo chiaramente nell’interesse di uno Stato straniero. Questo non significa necessariamente che siano agenti stranieri. Per alcuni potrebbe sembrare dura, ma tale etichettatura è utile a controllare una potenziale quinta colonna. In ogni caso, la legge s’ispira a quelle statunitensi. Negli Stati Uniti, le ONG devono presentare una relazione sulle loro attività ogni sei mesi, produrre copie di tutti i loro contratti e accordi verbali nei termini appropriati. La recente storia russa suggerisce che tali misure sono effettivamente necessarie. E’ noto che Washington, Londra e Bruxelles versavano miliardi di dollari nella Russia post-sovietica per corrompere funzionari e politici, al fine di avere un governo sottomesso all’occidente.
La corruzione di uomini d’affari e politici occidentali
svergognò perfino i criminali russi più incalliti. L’occidente è
riuscito a fare breccia nel Cremlino e installarvi marionette come
Andrej Kozirev, che di fatto si rifiutò d’incontrare l’inviato del primo
ministro indiano PV Narasimha, Mani Dixit, a Mosca, dicendo
sdegnosamente che la Russia non avrebbe d’ora in poi trattato l’India da
amica. Le conseguenze di tale affronto si fanno sentire ancora oggi
dall’industria della Difesa russa che vide molti contratti indiani
andare ad imprese statunitensi. Gli statunitensi devono aver avuto i
crampi ridendo dell’ingenuità di Kozirev.
Contro Modi
Non dimentichiamo che fu la Commissione sulla libertà religiosa internazionale degli USA, un’agenzia finanziata dagli USA che lavorava con le ONG indiane, responsabile del bando sul visto agli Stati Uniti del Primo ministro Narendra Modi. Fu un atto meschino che colpì implicitamente anche l’India, un affronto da cui l’India deve esigere le scuse degli Stati Uniti. Certo, vi sono decine di migliaia di organizzazioni non governative che non sono al soldo dell’occidente. Ma ci sono altre, come Citizen Initiative, che hanno svolto un ruolo attivo nell’infangare il nome di Modi mentre lavorano per i loro padroni occidentali. Devono essere sorvegliate, avvertite e quindi fermate. Perché, come diceva Cicerone, lo statista romano,
Non dimentichiamo che fu la Commissione sulla libertà religiosa internazionale degli USA, un’agenzia finanziata dagli USA che lavorava con le ONG indiane, responsabile del bando sul visto agli Stati Uniti del Primo ministro Narendra Modi. Fu un atto meschino che colpì implicitamente anche l’India, un affronto da cui l’India deve esigere le scuse degli Stati Uniti. Certo, vi sono decine di migliaia di organizzazioni non governative che non sono al soldo dell’occidente. Ma ci sono altre, come Citizen Initiative, che hanno svolto un ruolo attivo nell’infangare il nome di Modi mentre lavorano per i loro padroni occidentali. Devono essere sorvegliate, avvertite e quindi fermate. Perché, come diceva Cicerone, lo statista romano,
“Una nazione può sopravvivere agli sciocchi e agli ambiziosi. Ma non può sopravvivere al tradimento. Il traditore marcisce l’anima della nazione… infettandone il corpo politico in modo da non poter più resistere. Un assassino è meno pericoloso“.
Rakesh Krishnan Simha RBTH
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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