giovedì 20 agosto 2015

Le Radici della Magia dell'Incantamento

 
Sono le corti italiane del XIII e XIV secolo ad aver donato l’imprinting degli stati moderni e della conduzione contemporanea del potere. La riscoperta dei classici antichi gnostici, pitagorici e platonici da parte della corte dei Medici e le prime traduzioni seriali delle collezioni esoteriche degli Hermetica (Poimandres, dedicata al Dio Rah) e dell’Asclepio di Ermete Trismegisto, del Picatrix, hanno ridato vita alle tradizioni occultiste fondate sino ad allora essenzialmente sulla cabala ebraica.

E’ il periodo delle feroci inquisizioni sanguinarie contro catari, bogomili, ebrei e musulmani, ma anche della infiltrazioni di tradizioni pagane antiche sino ai vertici della Chiesa di Roma, la stessa entità che procedeva con ferro e fuoco ad estirparle.

Queste contraddizioni sono ben presenti nella nostra contemporaneità ove il potere ufficiale si maschera di razionalismo scientista mentre coltiva di nascosto la magia nera dell’illusione, in grado di procrastinare l’incantamento che ci lega tutti alla macchina infernale della nuova ma antichissima società degli uomini.

Un nome, una data di nascita, un codice fiscale, un grado di istruzione, un’occupazione … siamo solo questo o c’è dell’altro? L’occultista coltiva il lato oscuro della personalità e da quello trae poteri incontrollati per fare aggio sul prossimo suo e sul reale. Le conoscenze delle scienze occulte mirano a condurre l’individuo nel pieno possesso delle sue facoltà, infischiandosene di etica e morale.

Così i papi ed i cardinali del rinascimento eccedevano sovente in costumi triviali e criminali imponendo però astinenze e rigori ai loro sudditi. Allo stesso modo i vertici attuali, dietro una veste compassata, attingono il loro potere dalle medesime pratiche stregonesche in voga allora. L'indecente matrice occulta del potere è essenzialmente la stessa.

Il potere si fonda, allora come oggi, sulla stregoneria applicata della finanza, il vero incantamento magico che lega tutto e tutti con un collare tanto invisibile quanto tenace, apparentemente neutro ed imparziale ed in verità tirannico e volubile strumento in mano ai soliti pochi.

Alle corti rinascimentali si stampavano denari e da loro si ricavava il reddito da signoraggio, allora come oggi, una truffa imposta con l’inganno e la forza bruta sopra una popolazione ignara.

All’interno delle corti si decidevano le sorti del territorio e dei suoi abitanti e, oggi come allora, la manipolazione e la predazione dell’individuo è retaggio assoluto dei regnanti contemporanei, non eletti ma scelti per doti di mansueta dedizione oppure feroce impudenza.

L’imprinting è ben visibile ancora dall’affastellata presenza di titoli, vestimenti, rituali e cortigianerie decisamente indecenti e disgustose, soprattutto se considerate assieme alle pretese ridicole di asettica modernità.

Le radici del moderno quindi sono davvero molto, molto antiche … così come le nostre lingue, affratellate da un’unica e apparentemente lontana origine sumera.
 
 

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