lunedì 31 agosto 2015

Siria, ultimo baluardo contro l'avanzata di ISIS verso l'Europa

 
La pensano così i rappresentanti del Partito Repubblicano francese dell'ex presidente francese Nicolas Sarkozy e del deputato Thierry Mariani, che di recente si è recato in visita in Crimea.

Hanno raccontato la loro opinione a "Sputnik" Quentin Vercruysse, consigliere nazionale del Partito Repubblicano francese e membro della direzione nazionale dell'organizzazione "Diritti dei giovani" e Pierre Gentillet, presidente dell'organizzazione "Diritti dei giovani" e consigliere nazionale del Partito Repubblicano francese. 
"Qualcuno accusa Assad di essere un dittatore, di essere responsabile dello spargimento di sangue in Siria e di essere nemico dell'Occidente, come l'Iran, il Venezuela e la Russia. La Siria è diventata vittima del disprezzo ingiustificato dell'Occidente, motivabile per la sua opposizione ad obbedire agli ordini d'oltreoceano.
Nonostante le numerose critiche contro Damasco, oggi la Siria di Bashar Assad è l'ultimo baluardo contro l'avanzata di ISIS. Assad gode di un ampio sostegno del suo popolo e resterà il legittimo presidente democraticamente eletto dello Stato siriano fino al 2021. Se il capo di Stato della Siria fosse così isolato come viene caldeggiato sulla stampa occidentale, come è riuscito a rimanere al potere in oltre 4 anni di crisi? 
 
Assad non è né un dittatore sanguinario nè nemico dell'Occidente, è un presidente di lotta al servizio del proprio popolo e del proprio Paese. Mentre ISIS continua ad attrarre i terroristi di tutto il mondo creando praticamente un esercito indistruttibile e la comunità internazionale condanna il Califfato, l'opposizione siriana annovera solo movimenti islamici. 

Lo Stato francese, che un tempo era indipendente, deve tornare ad essere quello che era in politica internazionale, cambiando radicalmente la posizione sulla questione siriana. La Francia dovrebbe sostenere apertamente Damasco, fornendo aiuti militari ed economici.
La Siria è uno Stato laico e multietnico, un Paese sovrano dove le donne sono libere e i cristiani sono tutelati. Ricordiamo che prima dell'ingerenza straniera la Siria era uno dei pochi Paesi arabi dove si registrava una crescita demografica della comunità cristiana. Dopo l'intervento americano in Iraq, il 90% dei cristiani iracheni è stato ucciso oppure è fuggito dal Paese.
Né Assad né Saddam Hussein sterminavano i cristiani. Le persecuzioni dei cristiani sono aumentate a seguito dell'intervento dell'Occidente nella regione, in particolare degli Stati Uniti. Non si tratta solo di un intervento militare in Iraq o Libia, ma anche di un sostegno attivo agli islamici, che nei nostri media vengono chiamati "ribelli". Chi originariamente ha finanziato l'opposizione siriana? L'Occidente. Da chi è formata l'opposizione siriana? Dal "Fronte al-Nusra", referente di "Al Qaeda" in Siria.
Grazie alle azioni di Russia e Cina in seno all'ONU, la Siria laica non è finita sotto l'influenza delle forze islamiche nel caos della guerra civile, come accaduto al contrario in Libia. Ma cosa le riserverà il futuro, se la Francia, difensore dei cristiani in Oriente, continuerà a giocare dalla parte degli islamici?
Dopo l'Iraq e la Libia, il caos e le barbarie aspettano la Siria. Dopodichè scoccherà l'ora di Beirut e alla fine lo "Stato Islamico" si ritroverà alle porte di Gerusalemme. Oggi ISIS ha messo piede in Bosnia, nel cuore dell'Europa. L'ennesimo intervento degli Stati Uniti, questa volta in Ucraina, prima ancora in Serbia, ha contribuito a spianare la strada all'Islam radicale. Tuttavia ora si parla di Europa e non solo di Medio Oriente.
Anche se non è troppo tardi, fermiamoci di copiare ciecamente lo Zio Sam, cominciamo ad intraprendere una politica estera veramente indipendente e pragmatica nell'interesse della Francia e dei francesi per neutralizzare l'ISIS!

 

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