Un curioso rapporto del Ministero delle
Finanze che circola al Cremlino riferisce che la Banca Centrale della
Russia (CBR) ha “accettato di proteggere” 3 milioni di once d’oro del
valore di oltre 3,5 miliardi di dollari del gigante dei servizi bancari e
finanziari statunitense Citigroup, con inoltre quasi 100
miliardi di dollari liquidi. Secondo il rapporto, 1,4 milioni di once di
oro ora protetti nelle casseforti della CBR, sono stati spediti
direttamente dal Venezuela dopo un complesso accordo ad aprile tra la nazione sudamericana e Citigroup,
e altri 1,6 milioni di once provenienti da vari Paesi con cui il
colosso dei servizi bancari e finanziari ha rotto i legami nell’ultimo
anno e mezzo, 11 nazioni, tra cui il Giappone, con cui Citigroup
ha rotto, spiega il rapporto, perché anche di fronte le sanzioni
occidentali Citigroup ha rifiutato di rompere con la Federazione
(russa), e il direttore finanziario John Gerspach ha semplicemente detto
al regime di Obama che “Non lasceremo la Russia”. Citigroup sulla sua pagina web, come questa relazione rileva, spiega ulteriormente il rapporto con la Federazione, affermando:
“La storia di Citi in Russia è iniziata quasi 100 anni fa ed è strettamente legata alle vicende drammatiche svoltesi in quel periodo nel Paese. Citi ha sempre agito da collegamento tra l’economia russa e le altre economie mondiali e ha giocato un ruolo importante nello sviluppo commerciale e delle relazioni economiche estere del Paese. Citi arrivò in Russia alla vigilia della Rivoluzione. Nel 1916, Citi, allora chiamata National City Bank (NCB), sottoscrisse obbligazioni a sostegno del governo dell’Impero russo mentre la prima guerra mondiale riscuoteva il pedaggio sulle risorse del Paese“.
Dei 100 miliardi di dollari in contanti della Citigroup
“accettati per essere protetti” dalla CBR, la presente relazione
continua, sono stati trasportati a Mosca da Cairo la scorsa settimana,
prima dell’odierna decisione della Banca centrale d’Egitto che approva la vendita dei beni del gigante bancario nel Paese all‘International Commercial Bank (ICB), come aveva annunciato a giugno. Quanto al motivo per cui Citigroup
trasferisce in segreto 100 miliardi in contanti dalle filiali egiziane,
il rapporto non dice nulla, ma il Ministero delle Finanze nota che oro e
denaro della Citigroup “accettati per essere protetti” dalla
CBR, ora sono sottoposti alle leggi della Federazione e non sono
soggetti a reclami di qualsiasi soggetto estero, compresi gli Stati
Uniti.
Quanto al motivo per cui Citigroup ha bisogno di tale
straordinaria protezione dei propri beni, gli esperti del MoF nella
relazione spiegano che va imputata all’implacabile assalto del regime di
Obama, tra cui una multa di 700 milioni
per “Pratiche sleali e ingannevoli” di un paio di settimane prima e
un’indagine sui prestiti agli studenti che il colosso bancario teme
possa comportare altre sanzioni finanziarie… oltre ai 7 miliardi di dollari
che è stato costretto a pagare lo scorso anno per le pratiche sui
prestiti ipotecari. Ancora più importante da notare, questi esperti
dicono nel rapporto che la leadership della Citigroup è “molto
preoccupata” dall’economia statunitense in via di collasso, come è stato
evidenziato negli Stati Uniti dal lunedì nero che ha visto più di 1,8 miliardi di dollari svanire sui stimati 24,1 miliardi di dollari detenuti dal pubblico statunitense.
Anche se la Cina ha ridotto il tasso a fronte del peggiore crollo del mercato nazionale in 20 anni, per il momento l’ha disaccoppiato dal resto dei mercati mondiali creando un’illusoria momentanea stabilità, avverte la relazione, e le vendite del 24 agosto non furono causate dai cinesi, ma dalla confusione globale totale… con il peggio che deve venire nelle prossime settimane. È fondamentale notare che questa terribile valutazione del MoF è sostenuta da Damian McBride, consigliere dell’ex-primo ministro inglese Gordon Brown, che cupamente ha dichiarato:
“Consigli per il crollo incombente, No.1: mettete il denaro in un posto sicuro; non pensate che banche e sportelli bancomat (ATM) restino aperti, o che le carte di credito funzionino. No.2: Avete abbastanza acqua in bottiglia, scatolame e altri beni essenziali a casa per un mese? In caso contrario, fate la spesa. No.3: decidete un punto in cui riunirvi con i vostri cari in caso di interruzione di trasporti e comunicazioni; da dove potete recarvi da qualche parte“.
Mentre sempre più forze nucleari statunitensi e
russe convergono sul fronte occidentale, la relazione conclude
tristemente con i consigli al regime di Obama di uno dei suoi migliori
consiglieri economici, Paul Krugman, secondo cui una guerra mondiale o contro gli alieni è necessaria per sistemare l’economia; si vede facilmente dove tutto questo porta… più prima che poi. E anche se Citigroup
ora protegge se stessa, ci si può solo chiedere quanti altri ce ne
siano. Ma non importa cosa succede, anche il peggio, nessuno potrà dire
che non è stato avvertito… solo che non ascoltano.
What Does It Mean 25 agosto 2015
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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