giovedì 27 agosto 2015

Non siamo vegetariani perché ci piacciono le verdure

vegan-1

Non siamo vegetariani perché ci piacciono le verdure, né siamo animalisti per stucchevole romanticismo: siamo vegani/animalisti non solo per opporci al sistematico massacro di miliardi di animali ogni anno nel mondo, ma perché siamo profondamente convinti che questa filosofia di vita è la sola che possa rinnovare la coscienza e il pensiero degli uomini e produrre un’umanità migliore improntata sul rifiuto della violenza, sulla valorizzazione della vita, delle diversità biologiche e del rispetto delle altrui necessità vitali.

Siamo vegani/animalisti, perché è il mezzo più semplice e potente per eliminare la violenza e le ingiustizie sull’uomo, sugli animali, sulla natura; perché una persona che rifiuta di mangiare la carne per non nuocere ad un essere diverso dalla propria specie non può essere in guerra contro il suo simile; perché da ciò che mangia si determina il destino di un popolo; perché la salute, il pensiero e la coscienza degli uomini dipendono da cosa mangiano; perché finché l’umanità avrà l’attitudine a convivere con l’esistenza dei mattatoi, con gli stabulari della vivisezione, con la caccia, la pesca ed ogni attività intesa allo sfruttamento degli animali, di creature più deboli, non potrà avere quei giusti valori di solidarietà e condivisione da essere capace di realizzare un mondo migliore dell’attuale.
 
L’umanità è come un condominio circondato da altri mille condomini, che usa sottomettere, sfruttare, schiavizzare, violentare e usare ogni forma di ingiustizia e crudeltà. Pensare poi che non sia incline a portare all’interno del suo condominio gli stessi atteggiamenti o sperare che abbia quei valori di giustizia, di civiltà e di giustizia necessari per costruire una società progredita e civile, è mera illusione.

La violenza sugli animali è indicatore di pericolosità sociale riconosciuta da istituzioni come il Dipartimento di Giustizia Minorile e Prevenzione della Violenza in USA, dall’Associazione Psichiatri Americani e l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un team multidisciplinare ha analizzato 278 casi in cui ai maltrattamenti agli animali sono seguiti reati contro le persone.

Occorre porre le basi per un’umanità in cui quando si parla di violenza non si intende la violenza verso gli esseri umani, ma violenza in senso lato, come principio da abolire dalla mente delle persone, dalla giurisprudenza, dalla coscienza della gente. Per questo siamo vegani.
 
Siamo vegani perché riteniamo sia lo strumento che consente all’essere umano di vivere in buona salute fisica, di ritrovare la propria intelligenza positiva, ampliare la sensibilità della coscienza umana, favorire lo sviluppo della nostra dimensione spirituale.


Riteniamo che solo attraverso i principi che animano la filosofia universalista è possibile risolvere i grandi problemi della società attuale; infatti se una persona si alimenta secondo la sua natura di essere fruttariano ritrova la salute, allunga la sua vita, risparmia sofferenza a se stessa e risorse finanziarie; se una persona sceglie di non sostenere l’esistenza degli allevamenti di animali e dei mattatoi, non contribuisce all’inquinamento dell’ambiente, alla distruzione del patrimonio boschivo, allo sfruttamento delle terre fertili da adibire a pascolo, dello spreco di risorse alimentari ed energetiche e non si rende complice della fame nel mondo.

Riteniamo che l’etica debba uscire dai confini antropocentrici ed estendere i codici del diritto al rispetto, alla libertà e alla vita a tutti gli esseri senzienti.

Riteniamo l’antropocentrismo, che autorizza l’essere umano a disporre della vita e della libertà degli esseri non umani, e che inclina a convivere con la logica della supremazia del forte sul debole, debba essere superato dalla cultura biocentrica in cui è la Vita e non l’uomo al centro di ogni interesse e della stessa Creazione.

Riteniamo che l’alimentazione vegana sia quella più conforme alle esigenze chimico-biologiche-nutrizionali degli esseri umani, ciò che consente di conservare la salute e ricuperare il benessere della persona, mentre l’alimentazione a base di carne e prodotti di derivazione animale, riteniamo siano incompatibili con la nostra natura e portatrici delle molte gravi patologie moderne.

Riteniamo che l’individuo debba svincolarsi da condizionamenti mentali e da anacronistiche tradizioni, acquisire il giusto senso critico dei personaggi e della storia in modo da essere artefice del proprio desino e favorire la propria evoluzione morale e spirituale, attraverso il superamento della cultura sintomatologica che crea dipendenza fisica, mentale ed emozionale, per attuare la cultura delle cause prime che generano il problema.

Riteniamo che il cibo cotto sia scarso o privo del tutto di nutrienti fondamentali e che la tossiemia e l’acidificazione del sangue siano le cause prime di quasi tutte le patologie umane.

Riteniamo che il digiuno, come la stessa malattia, sia il mezzo più potente per riconquistare la salute.


Riteniamo che la cultura dell’etica e della non violenza universale dell’universalismo (come eredità del pensiero dei più grandi illuminati della terra) sia l’anello mancante alla realizzazione di una società giusta e solidale, libera dalla malattia, dalla violenza e dal dolore.

Riteniamo fondamentale lo sviluppo di una cultura intesa a valorizzare le diversità fondamentali e formali componenti il micro e macro sistema bilogico in modo da superare gli antagonismi culturali, politici e religiosi per giungere all’attuazione di una visione sincretista delle grandi dottrine, scienze e filosofie.


Riteniamo che l’individuo debba responsabilizzare se stesso verso il destino collettivo mediante l’attenta osservazione delle sue scelte personali.

Riteniamo che l’individuo possa realizzare il suo benessere integrale e l’armonia collettiva solo nella misura in cui sarà consapevole che le 4 componenti fondamentali di cui è composta l’entità umana (fisica, mentale, emozionale e spirituale) saranno coltivate con il medesimo impegno in modo da essere tra loro armoniche e positive.

In sostanza riteniamo che il veganismo (componente fondamentale dell’Universalismo) sia:
atto di giustizia verso gli animali incapaci di rivendicare il loro diritto al rispetto, alla libertà e alla vita;
– rifiuto della violenza in senso lato e sviluppo di una mentalità di pace e di non predominio.
– strumento per mantenere o recuperare la salute e ridare all’essere umano la gioia del benessere integrale;
– valorizzazione delle diversità formali e sostanziali componenti la Vita;
– mezzo per tutelare la natura e debellare la fame nel mondo.
All’interno della nostra visione universalista la componente vegana/animalista si manifesta come condizione imprescindibile del modo di essere e di interagire nel contesto sociale.

Noi non siamo igienisti, vegetariani, animalisti, ambientalisti, cristiani, buddisti, induisti o pacifisti, perché siamo tutto questo, e più ancora: la nostra visione etica del mondo e della vita si estende dall’uomo ad ogni essere vivente. Per questo il vero igienista, vegetariano o animalista è colui che vede in questa filosofia di vita la possibilità di ritrovare il suo benessere integrale e la sua felicità mediante un sentimento che si apre all’amore non solo verso l’uomo ma verso tutto ciò che vive.

Noi non diamo diete per la salute fisica o mentale, ma indichiamo la strada per eliminare le cause che generano le malattie. Il nostro intento è dare all’essere umano gli strumenti per comprendere i meccanismi chimico-bilogici naturali, liberi da condizionamenti mentali, da errati abitudini, da anacronistiche tradizioni.

Ma ogni grande rivoluzione passa necessariamente attraverso il mutamento del proprio essere, dalle proprie abitudini, del proprio stile di vita: richiede la volontà di uniformarsi a ciò che è buono, giusto, positivo, armonico… Per questo siamo vegani.


Franco Libero Manco

fonte: http://www.vegetariani-roma.it/non-siamo-vegetariani-perche-ci-piacciono-le-verdure/

Nessun commento:

Posta un commento