lunedì 24 agosto 2015

Consegui l'onda.


Oggi, in SPS, entra in funzione un nuovo “modello grafico”, per quanto riguarda l’evidenza di parti dei singoli termini utilizzati negli articoli.
La rinuncia, a tal scopo, dell’utilizzo massivo delle “parentesi” e la decisione di usare il “grassetto e/o la sottolineatura”.
Perché SPS ha messo a punto un simile modo di inquadrare il “testo nel testo”, il “significato altro”, la riconversione della “tua” prospettiva?
 
Perché:
  1. le parole sono dei contenitori, molto spesso, a tua insaputa
  2. l’abitudine tende a far passare inosservata la “sostanza”
  3. la visuale dalla quale inquadri la realtà manifesta non sia solo il “buco della serratura” di una porta d’ingresso/uscita… sbarrata e chiusa sul tuo più autentico cammino.
Sì, perchè, "qua, così"... tu consegui all'onda, non avendo la minima idea che, al di sotto, c'è una corrente dominante di sospinta.
C’è, insomma, un motivo di fondo se… è stato scelto l’utilizzo della "decomposizione" della parola usata per default o ciecamente, da chiunque “qua, così”. Il rischio che si corre è qualcosa che “ha già corso abbastanza, per fissarsi in quella zona off-limits, che riconosci solo con il termine generico di ‘inconscio’ = nel conscio, in te… ma, costituente una sorta di ‘zona franca’, dalla quale ti mantieni sempre costantemente distanziato/a, così, per motivi non meglio precisabili. Come se avessi letto un cartello/avvertimento che ti controlla attraverso il circuito dell’osservanza”.
Quindi, da oggi, in SPS… non leggerai più – ad esempio:
  • (in)conscio
ma
  • inconscio o inconscio.
Se questa modifica grafica ti può essere d’aiuto, per non confonderti e per “non perdere il filo”… ben venga.
Diciamo che, in SPS l’apporto di chi legge non è, poi, così sviluppato. Ergo: chi c’è non si manifesta volentieri.
Per cui, ciò che “aleggia/volteggia” viene colto in maniera tale da intuire cosa sia meglio, rispetto a cosa sia un po’ più “pesante”.
Ovvio, la quintessenza di SPS non muta affatto e non è giusto che SPS stesso si ostini a rimanere agganciato ad un modello unico ed inalterabile nel tempo. SPS non appena “fiuta” qualcosa, lo mette subito in atto, ascoltando se stesso alla luce frattale espansa, che lo attornia.
Messo in chiaro questo argomento, inoltrati ora nel pieno dell’articolo quotidiano (che è tornato ad essere “lungo”: te ne sei accorto/a? Con te “passa di tutto”. La “tua” attenzione è pari a quella di un criceto, con buona pace di ogni criceto. Non ricordi perché sei scordato/a.).
Ogni promessa è debito”, ma… se te la dimentichi…
SPS è “qua”, per farti notare certi “tuoi” comportamenti, adattamenti, certe predisposizioni stranamente radicate nel suolo abitudinario del “fare”.
Se questa caratteristica di base ti infastidisce, è solo un buon segno… Il segno che SPS va a smuovere quella patina di calcare, che ti caratterizza da “sempre… qua, così”.
    
Senza parentesi la lettura è più scorrevole? Sappi anche che, allo stesso tempo, da ora, la rilettura risulterà un po’ meno approfondita… anche se grassetti e sottolineature possono dire la loro, con altrettanto autorevole portata.
Il succo del discorso è:
  • che sei tu a dover svolgere questa attività di approfondimento
  • che le “evidenze grafiche” ti aiutano a cogliere.
In realtà, devi arrivare al punto che leggendo il classico testo anonimo… da “quotidiano”, ti accorgi da te dell’uso miscelare dei termini, del disinnesco usuale, del far parte di qualcosa che è una ricombinazione di valori e di un sostanziale addomesticamento della “potenza” e del potenziale.
Qualcosa che SPS “esegue per te… ogni giorno dell’anno”.
Forse non sei ancora pronto/a. Anche se un certo sentore lo può far intendere…
Ed ora, prosegui pure con la lettura odierna.
Tutto è "calcolato"... prima di te.
Nell’ultimo articolo, SPS aveva fatto notare, relativamente al “perdere peso”… che i vari studi dei “ricercatori (coloro che continuano sempre a ricercare)” si contraddicevano palesemente.
 
Ad esempio:

  1. come ha raccontato in modo dettagliato il New York Times, il gruppo di Atlanta (Coca Cola) ha finanziato ricercatori e società di fitness per creare una enorme campagna contro l'obesità sostenendo che la fonte della malattia non fossero le calorie di troppo o le bevande zuccherate ma l'assenza di attività fisica
  1. andare in palestra non aiuta a perdere peso. Per eliminare i chili di troppo è necessario mangiare di meno. Almeno questo è quanto emerso da uno studio della Loyola University Chicago Stritch School of Medicine, pubblicato sull'International Journal of Epidemiology. I risultati dimostrerebbero che fare più esercizio fisico aumenta l'appetito di una persona, spingendola a mangiare di più...
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Quindi, in funzione dell’interesse di chi difende il proprio business (e che finanzia la ricerca relativa, perchè di competenza del proprio utile), si va a formare quella “scienza deviata” che, a cascata, ti “mette in testa, nel tempo, di tutto e di più”.
Sempre il quotidiano di New York ha scritto che Coca Cola ha dato sostegno logistico e economico alla Global Energy Balance Network, organizzazione non profit che porta avanti il messaggio dell'attività fisica come unico metodo per combattere obesità e diabete.
Il sito dell'associazione non ha rivelato il fatto che fosse finanziata da Coca Cola...
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In maniera tale che “oggi” sei più confuso tu, di un aborigeno “primitivo”.
Aggiungi, allora, anche questa prospettiva.
Scoperto il gene dell'obesità.
Una svolta nel mondo della medicina e della scienza.
Sarebbe un gene ad influire sul metabolismo delle persone, rendendole obese.
A dimostrarlo, Manolis Kellis -  professore di scienze dei computer e membro del Mit's Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (Csail) e del Broad Institute –  che associa per la prima volta l’obesità alla genetica.
Questo gene sarebbe come un interruttore - spiega Kellis - che opera all'interno delle nostre riserve di grasso, piuttosto che nel nostro cervello per controllare l'appetito.
È questo gene, in pratica, che decide se le calorie che noi assimiliamo saranno immagazzinate come grasso o bruciate.
Una scoperta rivoluzionaria, che pone fine alla tradizionale associazione obesità = tanto cibo, poca attività fisica e che mette in primo piano l’influenza della genetica sul metabolismo di ciascun individuo.
Da questo momento, quindi, con ulteriori ricerche sarà possibile intervenire geneticamente per modificare il metabolismo dei soggetti obesi.
"Essere riusciti a individuare la variante responsabile dell’obesità - conclude Kellis - potrebbe consentirci di intervenire su questo interruttore generale, per contrastare i fattori che contribuiscono all’obesità, siano questi ambientali, di stile di vita o genetici”.
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Una scoperta rivoluzionaria, che pone fine alla tradizionale associazione obesità = tanto cibo, poca attività fisica e che mette in primo piano l’influenza della genetica sul metabolismo di ciascun individuo
  
Uhm… che cosa passa in secondo piano? Che  cosa non osservi e non prendi in considerazione centrale?
Se dai per “buono” il discorso genetico (prioritario)... sotto a quale luce finiscono i ricercatori? A che/chi servono?
Che cosa significano i loro studi, le loro conclusioni… rese pubbliche attraverso gli organi mediatici specializzati e non?
Le loro convinzioni sono davvero “loro”? Domanda retorica, ovvio.
E, dunque, a chi/cosa risponde la “ricerca scientifica”?
E perché continui, allora, a ritenerla tanto valida e centrale in te?
Perché sei convinto/a che “tu non sai” e che “a sapere sono sempre e solo gli altri, gli esperti”.
Ma… se i ricercatori dicono che “perdi peso solo mangiando meno”, “perdi peso solo facendo attività fisica”, “perdi peso solo perché è… genetico (perchè un gene che decide per te)”…
Che cosa hanno “studiato” coloro che (con)seguono alla "genetica"?
O, meglio: che cosa dovevano farti sapere?
I loro studi sono finiti su prestigiose riviste di settore, sono stati diffusi attraverso i media… ovunque, hanno avuto riconoscimenti (inter)nazionali, importanti borse di studio, ingenti finanziamenti, etc.
In definitiva, tutto ciò dimostra che:
  • i ricercatori sono di parte
ossia
  • dipendono dal verso/origine del finanziamento ricevuto.
Ora, potrai obiettare che “si parla di obesità” e, dunque, che si tratta di “casi limite” rispetto alla “tua” pancetta da “normale sovrappeso”:
sovrappeso = appeso sopra (a cosa? Ad una verità di parte “che ti ha”).
Il denaro “rende ciechi”.
La scienza è deviata, perché si è arresa cieca
Qualcosa che è sempre più diffuso nell’aria dello status quo, del “qua, così”.
 
Rifletti, però, anche sulla genetica, alias:
la riprogrammazione di base, by Dominio (la pietra tombale che racchiude ogni discorso, quando ti ritrovi davanti al "muro genetico").
Tutti a teatro, ma... a recitare.
A un anno dalla morte di Robin Williams la sua famiglia combatte per l’eredità.
A un anno dalla morte dell'attore Robin Williams, i rumors sulle lotte intestine tra i famigliari per l’eredità non accenna a placarsi. Nonostante Williams avesse elencato nelle sue ultime volontà tutti i dettagli della suddivisione del suo patrimonio proprio per evitare questo genere di litigi, i suoi figli e la sua seconda moglie non sembrano volerli tenere in considerazione
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Ogni “studio” è commissionato da una fonte di potere/interesse, che persegue il proprio “utile”.
Ognuno tira l’acqua al proprio mulino.
E, questo, accade sia nel grande che nel piccolo:
  • sia che si tratti di Coca Cola
  • sia che si tratti di una disputa per diventare “miss o mister scuola”.
  

Tutto quello che devi sapere sul grasso.
Perché ingrassiamo, perché dimagriamo solo in alcuni punti e perché l'indice di massa corporea non è alto solo nelle persone grasse, ma anche in quelle palestrate.
L'indice di massa corporea è utilizzato per misurare il grasso corporeo. Ma quello che pochi sanno è che non prende in considerazione le proporzioni del corpo misurato. Questo spiega perché anche un corpo molto muscoloso può avere un indice di massa corporea molto alto, pur non essendoci molto grasso.
Questo indice quindi non sembra poi così attendibile quando si parla di separare le persone grasse da quelle in forma.
Del resto, basti pensare che il Bmi (Body mass index) non è stato nemmeno ideato da un dottore, bensì da un matematico che lo elaborò per scopi governativi.
Motivo per il quale l'indice ad oggi sembra completamente irrilevante per giudicare chi è in sovrappeso e chi non lo è.
Allo stesso modo è inutile prendere di mira delle zone specifiche per perdere peso perché, quando si dimagrisce, lo si fa in tutto il corpo in modo proporzionale. Per questo quando vi allenate, in verità anche se eseguite solo degli esercizi per gli addominali, state lavorando su tutto il vostro corpo.
Una delle ragioni che ha portato all'incremento dell'obesità nel mondo occidentale è il consumo frequente di cibi raffinati e ad alto contenuto di calorie (hamburger, carboidrati, dolci).
Tuttavia quante volte avete guardato all'amico che ingurgita di tutto senza prendere mai un grammo? Tutto merito della genetica. Una recente ricerca ha rilevato 140 combinazioni genetiche che favoriscono l'aumento di peso.
Tra l'altro va considerato anche che non c'è differenza - in termini di perdita di peso - tra una dieta ad alto o basso apporto calorico.
Motivo per il quale il vecchio adagio "mangiate quello che volete, ma con moderazione" è ancora oggi molto valido.
Ma ricordate che quando incamerate nuovo grasso, il corpo produce nuove cellule che, quando dimagrite, non scompaiono bensì dimagriscono con voi, minacciando di tornare a "ingrassare" ogni qualvolta abbasserete la guardia su dolci e patatine fritti. Siete avvertiti!
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  • quando incamerate nuovo grasso, il corpo produce nuove cellule che, quando dimagrite, non scompaiono bensì dimagriscono con voi, minacciando di tornare a "ingrassare" ogni qualvolta abbasserete la guardia su dolci e patatine fritti (una presenza/memoria: le nuove nascite sono nuova memoria... aggiunta da un comportamento, che ha aumentato la “massa”).
Allo stesso modo, se tu aumenti la tua “concentrazione di massa (intesa alla SPS, in ottica frattale espansa)”, crei nuova “massa”, alias, nuova memoria, nuovi recettori che “narrano di te, tutto attorno a te”.
Questa espansione di memoria si allarga in proporzione al tuo “peso specifico” e la frattalità espansa (che ascolta in toto, perché ovunque, perché sostanza, perché “genio della lampada” o legge/strumento/memoria) ti rileva, aggiorna e “te ne rende conto” replicandoti per “peso e misura” neutralmente nel reale manifesto:
neutralmente è riferito all’autorevolezza della frattalità espansa (giudice neutro nella sua componente di "legge e di memoria", mentre per quanto riguarda la componente di “strumento”... ella si presta, per funzione, a diffondere e caratterizzare il/nel reale manifesto la più grande concentrazione di massa, provvedendo a trasformarla e ad “incoronarla ad… imperatrice” del reame formatosi alla superficie “solare” del potenziale “lunare/universale”).
Perché ti dicono certe cose?
Il "Grande Filtro": perché la scoperta di Kepler-425b potrebbe presagire la fine dell'umanità.
Nell’esultanza per l’individuazione di Kepler-425b, un pianeta quasi identico alla Terra, sito in una zona abitabile dell’orbita di una stella di tipo G2, c’è chi ricorda che la notizia potrebbe non essere, in realtà, delle migliori.
Cospirazioni e apocalissi c’entrano poco:
a rendere possibile questo scenario è il cosiddetto “Grande Filtro”, una tesi formulata per risolvere il cosiddetto “Paradosso di Fermi”, formulato dal celebre fisico italiano e incentrato sul fatto che, nonostante l’esistenza di miliardi e miliardi di sistemi solari, solo nelle vicinanze del nostro, non sia mai stato trovata traccia di vita extraterrestre, o un suo segnale dallo spazio
Secondo la teoria del “Grande Filtro”, la risposta a questo enigma è, semplicemente, che l’esistenza di civiltà extraterrestri a livello interstellare è impossibile.
Dato che non abbiamo prove dell’esistenza di altri esseri intelligenti, infatti, si dovrà concludere che o la vita intelligente è estremamente rara, o la vita intelligente ha una propensione fatale ad estinguersi, e proprio quest'ultima legge sarebbe quella del “Grande Filtro”
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Le notizie ti vengono date in pasto per “mantenere tutto identico nella sostanza”, allineando il tempo presente a quello futuro, in uno scambio di testimonianze auto referenti, che tu non sei più in grado di mettere in dubbio.
Ma... rimanendo sempre in un costante dubbio.
Le paure ti mantengono ancorato/a “qua, così”.
La scoperta di un Pianeta gemello, esistente fisicamente, ma – nella pratica – “impossibile da raggiungere”… ti riassume come una sorta di “pupazzo, esposto ai quattro venti, senza un tuo centro di potere/forza”.


Jobs, Snowden, Armstrong e tanti altri: al cinema arriva l’invasione dei biopic.
La stagione cinematografica 2015-2016 sarà contraddistinta da una vera e propria “invasione” di biopic ovvero dei film biografici basati su storie vere.
Il genere piace molto ai giurati degli Academy Awards e i titoli in programma nei prossimi mesi sembrano essere adatti per mettere d’accordo pubblico e critica.
L’ultima leggenda (The Program).
Se ne è parlato per anni e arriverà presto nei cinema il biopic su Lance Armstrong, il ciclista che, dopo aver sconfitto il cancro, ha vinto sette Tour de France successivamente revocati per doping.
Da decenni si attende un grande film sul ciclismo, sport molto difficile da rappresentare al cinema, ma il talento di Stephen Frears alla regia e di Ben Foster nel ruolo di protagonista potrebbero fare la differenza. Nel cast anche il “veterano” Dustin Hoffman…
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Film biografici basati su storie vere
Il termine “basati”… che cosa indica?
Che c’è margine, nella trama, per aggiungere parti del tutto inventate, a tema, ispirate a...:
il genere piace molto ai giurati degli Academy Awards.
Nei produttori ci sono interessi allineati con l’intenzione di “scendere a patti”. Con chi/cosa?
  • giurati degli Academy Awards
  • pubblico
  • critica.
Ossia, per:
  • ricevere un riconoscimento prestigioso
  • ricevere il beneplacito (consenso) delle parti
  • ricevere l’adeguato compenso (a/per ciò che è, di fatto, il lavoro di un investimento).
Ora, in tutto ciò, la percentuale di “verità”… quanto è diluita nel tutto?
 
È facile, suvvia:
  • sei nel Dominio
e, come tale
  • sei in qualcosa orientato verso una capacità del 99% di ripolarizzazione del tutto manifesto “qua, così”
  • sei in un qualcosa che attualmente ha già raggiunto perlomeno il 90% della propria auto realizzazione/manifestazione indiretta (se assumi che il “Principio 80/20 era valido negli anni 80 del secolo scorso, ad esempio).
Dunque:
  • la percentuale di diluizione del “vero sostanziale” (Dominio) è, nel “qua, così”, almeno pari al 90%.
Infatti, se prendi la Vita di Armstrong è, allo stesso tempo:
  • falsa all’ennesima potenza, per quanto riguarda ciò che era mantenuto segreto, mentre vinceva tutto nel frattempo
  • falsa all’ennesima potenza, per quanto riguarda l’entourage, che ha permesso e nascosto, in un primo tempo, tutto ciò
  • falsa all’ennesima potenza, per quanto riguarda il grado del processo all’uomo, mentre tutto il resto continua a rimanere nell’ombra, nonostante tutto.
Quello che “si salva” è il comportamento coerente proprio di Lance (ossia, quasi un paradosso, se non fosse che SPS osserva con fare frattale, in grado di rimettere a posto l’errore di parallasse, dovuto alla prospettiva parziale dalla quale solitamente guardi alle cose, così... per come sembrano essere).
Ma quanto conta questa sua coerenza?
Nel tutto riemerso, conta molto poco, anche se:
  • viene girato un film sulla sua Vita
  • nel quale si racconta, invece, solo una trama “basata su una storia vera”…
Nel "qua, così", pensi che il Dominio, e i suoi sottopoteri, non "guadagnino" da ogni ansa della ciclicità? Per questo, le banche non possono fallire... Le "perdite" sono i guadagni, da un'altra prospettiva aziendale.
Il “doping” è, come forse “vedi”, sempre presente. Perché è una condizione di base, “ai piedi della realtà manifesta, ossia, del Dominio non manifesto.
Tutto è doping/dopato “qua, così”.
Perché l’origine ha scelto di rimanere nell’ombra, contando sul potenziale di redistribuzione virale, per mezzo frattale espanso (qualcosa che si propaga ed avviene, nel tempo dell’abitudine e della scomparsa della memoria propria).
Ora, il fattore genetico… che cosa rappresenta?
L’origine di ogni altro processo che, in seguito, i ricercatori suppongono di avere “studiato/scoperto”, attraverso gli effetti collaterali (reazioni o sotto origini) senza avere la minima idea di cosa sia la frattalità espansa, ossia, dell’unica via percorribile anche in “terreno sotto originale”.
Fatto che, anche da solo, permette di “osservare la compresenza della dipendenza dall’utile/interesse, che consegue all’inondazione di denaro di provenienza sempre e solo di parti interessate a mantenere tutto sui binari controllabili dalla propria posizione di vantaggio sulla comunità intera”.
 
Il fattore genetico, di fatto, ora permette a Coca Cola, ad esempio, di potere dire:
visto? Ve l’avevamo detto!
I nostri prodotti non sono responsabili della vostra “obesità”, per cui continuate pure a comprarli.
E se siete già obesi o in sovrappeso (appesi alla paura del troppo peso)?
Basta intervenire sull’interruttore genetico. No? È così semplice ed efficace. Ti compri una pastiglia (magari per tutta la Vita) o ti sottoponi a qualche “intervento” a pagamento, ed il gioco è fatto.
Ci saranno altre industrie, dietro a tutto questo. Stanne certo al 100% (anzi, al 99%).
  
Per te ci sono sempre e solo notizie preventivate dall’interesse di parte e in costante vantaggio sul tuo universo di singolo disperso in se stesso.
Ricorda:
(se mai ci sei stato/a… Ti hanno portato fuori dalla caverna della realtà primitiva. Ma… non sei affatto fuori dalla Caverna di Platone o AntiSistema).
Ti hanno portato fuori dalla caverna (con la “c” minuscola).
Non ne sei uscito/a da solo/a con le tue forze.
Per inerzia (con)segui “qua, così”.
Alimenti e integratori che aiutano il cervello a mantenersi giovane.
Possiamo aiutare il nostro cervello a rimanere in forma e a contrastarne l'invecchiamento?
Certo che sì:
una corretta alimentazione può aiutare la nostra "materia grigia" a rimanere giovane e a rallentare il declino cognitivo.
Ecco allora che, come emerso anche dal recente convegno "Feeding the brain" (organizzato a Palazzo Italia a Expo 2015 dalla Regione Lombardia e dall'Istituto Neurologico Besta), il cibo per il cervello umano può essere un vero e proprio "farmaco":
e, allora, sì a pesce azzurro, caffè, frutta, verdura, pasta e pane integrali ed un bicchiere di vino rosso.
Non solo:
secondo una recente ricerca condotta dall'Institute of Food Technologists di Chicago, negli Stati Uniti, sì anche ad 8 particolari alimenti ed integratori che, consumati quotidianamente, sono in grado di rallentare l'invecchiamento cerebrale e prevenire l'insorgere della demenza
Link
Segui il decorso:
  • possiamo aiutare il nostro cervello a rimanere in forma e a contrastarne l'invecchiamento (come se fosse naturale invecchiare. Come? È naturale? Sì, ma solo se “qua, così”. Riprogrammato/a monodirezionalmente)
  • una corretta alimentazione può aiutare la nostra "materia grigia" a rimanere giovane e a rallentare il declino cognitivo (perché devi per forza “declinare” in un simile modo?)
  • ecco allora che… al convegno… organizzato a Palazzo Italia a Expo 2015 dalla Regione Lombardia e dall'Istituto Neurologico Besta (parte in gioco e parte in giogo, interesse di varia natura, gerarchia, utile)
  • il cibo per il cervello umano può essere un vero e proprio "farmaco" (ecco la parolina magica: ciò che si annida oltre a tutto ciò che ti “spacciano” come vero. Un abbonamento a Vita, che ti rende dipendente da “tutto ciò che non riesci più a fare/seguire da te”) 
  • e, allora, sì a… (conseguenza, forma del reale manifesto “qua, così”).
È un vero proprio schema “logico”, che percorri senza nemmeno nutrire l’idea di essere “in moto”.
 
Certamente, perché il percorso è all’interno di un Nastro di Mobius (Comma 22):

  • vai avanti convinto/a di progredire (avanzare)
mentre, invece
  • vai avanti con un passo “dietro” all’altro.
In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore…”.
Il Sole sorge ed il “girasole” consegue.
Il Dominio insegna e tu... impari/consegui, facendo surf su una simile "onda".
Una volta, le "città" erano molto più piccole.

Dedalo disorganizzato.

Scala di "servizio".

Mimetismo alla "moda".
   
Davide Nebuloni 

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