venerdì 15 novembre 2013

Il dopo Fukushima in Giappone: la più grande centrale solare offshore

Dopo il disastro di Fukushima piano piano ci si rende conto anche in Giappone che il futuro non e’ nel nucleare, e lunedi’ 4 Novembre la ditta Kyocera ha aperto la piu’ grande centrale solare del paese nella citta’ di Kagoshima City.
Offshore.


Si chiama Nanatsujima Mega Solar Plant e  si estende per 1.27 millioni di metri quadrati con quasi 300,000 pannelli solari. Generera’ 70 megawatt di potenza, abbastanza per fornire elettricita’ a circa 22,000 famiglie.

In questo momento in Giappone molte delle centrali nucleari sono “mothballed”, cioe’ in uno stato di sospensione, a causa di ispezioni sulla sicurezza e di contrarieta’ dei residenti.

Ad un certo punto, delle 54 che ne avevano, solo due erano funzionanti.


Sebbene negli scorsi decenni il Giappone fosse fra le piu’ avanzate con l’energia nucleare, la popolazione adesso ripetutamente chiede cambiamenti nella politica energetica del paese.

Ad esempio qui la situazione di Ohi come riporta il New York Times, dove la centrale nucleare non ha avuto problemi, ma e’ stata chiusa per precauzione dopo Fukushima e non e’ stata mai piu’ aperta a causa dei timori dei residenti.

Ci sono ripetute proteste in tutta la nazione al ritmo di “Sayonara Nuclear Power” e anche il vescovo di Osaka,  Micheal Goro si e’ espresso contro il nucleare ed in favore di energia rinnovabile.

Tutto questo per un paese come il Giappone, dove ci sono poche proteste politiche, e dove la popolazione non e’ abituata a fare sentire la propria voce, e’ qualcosa di profondo e fondamentale. Il New York Times parla di una perdita nazionale di fiducia nel nucleare che un tempo era il fiore all’occhiello della tecnologia nipponica:
nothing short of a nationwide loss of faith, not only in Japan’s once-vaunted nuclear technology but also in the government, which many blame for allowing the accident to happen”
 
 
E quindi adesso c’e’ la corsa alle rinnovabili, con il governo che annuncia incentivi e facilitazioni.  Si parla di triplicare la produzione di energia dal vento, con investimenti nelle linee di trasmissione e con l’identificazione di aree adeguate. Un terzo di tutte le prefetture del Giappone hanno annunciato massicci investimenti nel solare e dell’eolico.
 
Ovviamente nessuna di queste nuove cose arriva senza portare con se altre questioni, di consumo del suolo, di pericoli per gli uccelli, ma certo e’ che il paradigma e’ cambiato, che da qualche parte si deve iniziare, e che con tutti i problemi che potranno mai avere, vento e sole non porteranno mai a disastri alla Fukushima.
 
La Toshiba e’ stata fra le prime ad entrare nella produzione di energia elettrica da solare e da eolico ed iniziera’ presto ad operare due campi eolici con in previsione altri quattro. La Mitsui – che viene a trivellare in Italia! – annuncia l’apertura di un complesso di energia solare da 111 megawatt nella provincia dell’Hokkaido, da cui si prevede di fornire elettricita’ per 300,000 case. Similmnente la Sharp, la Suntech Power Japan e la stessa Kyocera anunciano che produrranno pannelli solari per uso residenziale e commerciale.
 
 
Si stima che il Giappone potrebbe diventare il secondo piu’ grande mercato per l’energia solare dopo la Cina e superando Germania ed USA. Gia’ nel 2013 il Giappone e’ diventato parte del club dei magnifici cinque: Germania, Italia, USA, Cina e Giappone con la produzione di almeno 10 gigawatt di potenza.

E qui un piccolo fiore per l’Italia: nonostante tutti i nostri guai, siamo stati la seconda nazione in tutto il mondo ad arrivare al traguardo dei 10 gigawatt di potenza installata. Secondi solo alla Germania e arrivandoci prima degli USA!
 
Se solo potessimo avere una classe politica degna di questo nome, di potrebbero fare grandi cose in questa nazione ed averne orgoglio. Ad esempio qui i tedeschi e il loro Energiewende: tutto programmato, strutturato, ordinato. Decidiamo di essere i primi del mondo ad arrivare al traguardo dei 20 gigawatt?
 

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