Quando Mario Draghi decide di mandare una
lettera segreta al Commissario UE Almunia, per dirgli di congelare
qualsiasi iniziativa o discussione sul prelievo forzoso, o bail-in, si
capisce subito che la situazione deve essere grave. Draghi ha mandato la
lettera, il cui contenuto è stato rivelato da La Repubblica e da Bloomberg,
alla fine di luglio. Era il periodo in cui lo stesso Almunia
costringeva il Monte dei Paschi di Siena a non pagare alcuni
obbligazionisti, ma sarebbe sbagliato ridurre le preoccupazioni della
BCE a quelle di Draghi per una banca italiana.
In realtà tutta la situazione
finanziaria è estremamente fragile, e il presidente della BCE sa che può
esplodere da un momento all’altro. L’espansione della liquidità da
parte delle banche centrali negli ultimi mesi ha ricreato la bolla
speculativa come nel 2007, anzi forse anche peggiore. I mercati azionari
sperimentano nuovamente una “esuberanza irrazionale”, con l’indice Euro
Stoxx 50 che ha guadagnato il 21% dal punto più basso raggiunto il 24
giugno del 2013. La metà delle obbligazioni societarie (corporate bonds)
valutate da S&P vengono classificate come junk bonds. Dunque, la
fuga di investitori da una singola banca, per timore di un prelievo
forzoso o anche solo per una voce, potrebbe scatenare un crac globale.
Questo ha indotto Draghi, che aveva
guidato la campagna per il nuovo meccanismo di “bail-in” in sostituzione
dei salvataggi pubblici, prima come capo del FSB, poi come capo della
BCE, a lanciare il contrordine. I primi moniti erano giunti da Lorenzo
Bini Smaghi, ex membro del consiglio direttivo della BCE, il quale aveva
affrontato pubblicamente Almunia al Forum Ambrosetti in settembre.
L’apparente voltafaccia di Draghi dimostra che chi prende le decisioni
nell’oligarchia finanziaria naviga a vista.
Al vertice UE del 24-25 ottobre, Mario
Draghi ha chiarito a tutti che la Banca Centrale Europea vuole che i
governi si impegnino pienamente al “backstop” pubblico (garanzie di
salvataggio), prima di iniziare il bail-in. La resistenza proviene da
Germania, Olanda e Finlandia.
La BCE vuole che la Germania metta in
primo piano il “back stop” pubblico. Se possibile, gli europei
dovrebbero accettare la proposta di Michel Barnier, che vuole che il
Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), 700 miliardi di Euro di soldi dei
contribuenti, diventi il Meccanismo di Risoluzione Europea. Questo
significherebbe però che, contrariamente alle promesse del governo
tedesco ai suoi elettori, i contribuenti sarebbero di nuovo chiamati a
pagare il conto. Per questo, Angela Merkel ha la sua controproposta, che
implica un “sì” alla creazione di uno strumento UE o dell’Eurozona a
sostegno delle (banche) dei paesi che compiono seri sforzi per imporre
una rigida disciplina di bilancio. Ma prima che venga creato il nuovo
strumento, la Merkel vuole che i creditori ed azionisti della banca in
crisi vengano dissanguati, con l’approccio del prelievo forzoso. Prima
del vertice, il suo ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha
ribadito che insisterà che vengano tutelati i contribuenti, il che
tradotto vuol dire “preferiamo il prelievo forzoso subito”.
Potrebbe essere tattica in attesa della
decisione della Corte Costituzionale tedesca sull’acquisto di titoli di
stato da parte della BCE. Questa decisione riguarda un altro tema, che
comunque si basa sullo stesso principio, e cioè la sovranità del
parlamento nazionale sulle questioni di bilancio. Ma il tempo scorre, e
si è deciso di prendere una decisione al vertice UE del 19-20 dicembre,
dove probabilmente si seguirà il solito copione: alla sera inizierà la
“maratona” che andrà avanti tutta notte finché non si arriva ad una
decisione per stanchezza. Fino ad allora, la BCE è pronta ad iniettare
altro metadone nel sistema, con il “bazooka” LTRO, qualora il sistema
rischi il collasso.
La nave di folli chiamata Europa non si
preoccupa minimante dell’economia reale, della produzione industriale,
dei posti di lavoro o della disoccupazione, né delle conseguenze
iperinflazionistiche di questa folle politica monetaria, e tanto meno si
preoccupa della democrazia.
Fonte: ☛ movisol.org
http://guardforangels.altervista.org/blog/la-bce-teme-il-crac-globale/
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