Creeranno 100 mila posti di lavoro.
Entro il 2015 negli Stati Uniti potrebbe essere approvato un piano che porterà 7,500 droni a sorvegliare i cieli
NEW YORK (WSI) – I cieli degli Stati Uniti potrebbero essere ricoperti da droni da qui ai prossimi cinque anni. Si parla di 7.500 velivoli telecomandati stimati.
È il Washington Times a riportare le parole del capo della Federal Aviation Administration (FAA), Michael Huerta.
Presentando
il progetto di 74 pagine, Herta ha inoltre aggiunto che con ben 7.500
mini droni nei cieli l’intenzione è aumentare la protezione della privacy dei cittadini americani.
Al momento sarebbero già stati istituiti sei siti in tutti gli Stati Uniti per effettuare dei test.
“Dobbiamo adempiere a tali obblighi, è un dovere e un modo per garantire la sicurezza e favorire la crescita economica”, ha dichiarato Huerta, in un discorso ai dirigenti del settore aerospaziale.
L’annuncio
del FAA è solo l’ultimo passo nella marcia che sta portando i droni da
un uso militare contro il terrorismo, utile per raccogliere vari dati, a
quello per sorvegliare e assistere la popolazione.
L’Association
for Unmanned Vehicle Systems, gruppo leader per quanto riguarda
l’utilizzo dei droni per fini non militari, ha stimato che quest’anno
l’industria creerà più di 100.000 nuovi posti di lavoro e, nel corso dei prossimi 10 anni, potrebbe genererà più di 82 miliardi di dollari.
Le preoccupazioni maggiori riguardano comunque il tema della privacy e
di come i dati ottenuti potrebbero essere utilizzati: “il tema della
privacy è una questione estremamente importante ed è qualcosa di cui la
popolazione ha notevole interesse e preoccupazione” ha detto Huerta.
Sono
moltissimi gli esperti che hanno criticato il progetto. All’interno del
documento presentato dall’agenzia federale si può leggere che gli
operatori dovranno “rispettare le leggi federali, statali e le altre
norme sulla riservatezza”, ma non si toccano altri punti.
Così in molti pensano che prenderà sempre più piede la richiesta di utilizzare tali veicoli per fini privati e commerciali
Ma per il ministro dei trasporti, Anthony Foxx invece, si tratta di “un importante passo in avanti” che aiuterà a capire le enormi potenzialità di questi mezzi.
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