sabato 4 gennaio 2014

L'ITALIA TREMA A CAUSA DI SPERIMENTAZIONI MILITARI NATO


Lo Stivale notoriamente sismico trema però come non mai per cause artificiali, o meglio belliche, di esclusiva responsabilità di Washington. A dicembre 2013 sono stati 2.351 i terremoti registrati dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, una media di 76 eventi al giorno, il doppio rispetto al mese precedente e tutti al 99 per cento con ipocentro estremamente superficiale, evidente denotazione di un fenomeno innescato da tecnologie belliche vietate dalla Convenzione internazionale Enmod del 1978.Il 16 dicembre, addirittura, l'INGV ha registrato nel Golfo di Napoli un terremoto con ipocentro di zero chilometri.

Come spiega appunto  l’INGV nel mese appena trascorso sono stati molti gli eventi di magnitudo superiore o uguale a 4.0. In particolare l’evento del 29 dicembre ha avuto magnitudo ML 4.9 ed è stato localizzato tra le province di Caserta e Benevento, nei Monti del Matese. Dopo la scossa delle ore 18:08, risentita in gran parte della Campania e del Molise, sono stati registrati negli ultimi due giorni dell’anno altri 150 terremoti, la maggior parte dei quali di bassa magnitudo. La replica di magnitudo maggiore (ML 3.7) si è verificata circa 3 ore dopo l’evento principale.

Due gli eventi sismici di magnitudo maggiore o uguale a 4.0 che si sono verificati in Sicilia nel mese di dicembre. Il primo, di magnitudo ML 4.1, è stato registrato a circa 3-4 km dalla costa nel Golfo di Noto – Capo Passero, il 15 dicembre, ad una profondità di circa 10 km. Il terremoto, avvenuto alle ore 04:57, è stato risentito nella parte sud-orientale della Sicilia tra le province di Ragusa e Siracusa, in particolare a Pachino e Noto. Il secondo evento sismico, di magnitudo ML 4.0, e’ stato registrato nello Stretto di Messina il 23 dicembre alle ore 05:20 ed è stato seguito nella stessa giornata da circa 25 repliche di magnitudo molto bassa (al massimo ML 2.8). L’epicentro del terremoto è stato localizzato proprio nei pressi della città di Messina, dove ci sono stati i maggiori risentimenti e grande spavento – ricorda l’Istituto – anche nel ricordo del disastroso terremoto del 1908 che colpì violentemente l’area dello Stretto.

Decisamente attiva nell'ultimo mese del 2013 la sequenza sismica nell’area del Bacino di Gubbio. Sono stati circa 1100 gli eventi registrati dalla Rete Sismica Nazionale solo a dicembre, tra i quali 7 di magnitudo compresi tra 3.0 e 4.0. In particolare nella seconda metà di dicembre si sono verificati i due eventi principali della sequenza: il terremoto di magnitudo ML 3.9 il 18 dicembre e il terremoto di magnitudo ML 4.0 del 22 dicembre entrambi risentiti a Gubbio ed in altri comuni della provincia di Perugia. Sono più di 6.000 gli eventi registrati dall’inizio dell’anno in quest’area dell’Appennino Umbro-Marchigiano che ha un rilascio sismico pressoché continuo (approfondimento sulla sequenza). In tutto il mese di dicembre, moltissime le aree del territorio italiano che si sono attivate, con una piccola sequenza a Cuneo, un’altra a Brescia, due sequenze in Lunigiana (MC), una nel pistoiese, alcuni eventi in pianura padana (ancora repliche del terremoto del maggio 2012), una sequenza a sud di Sansepolcro (AR), la sequenza a Gubbio (PG), un’altra nei pressi di Amatrice (RI) e una al Gran Sasso, poi nell’area di Casacalenda in Molise, in quella dei Monti del Matese, del Pollino e un’altra poco a nord in Basilicata, alcuni eventi in provincia di Crotone, la sequenza nello Stretto di Messina, quella nel golfo di Patti e una a ovest dell’Etna, nei pressi di Bronte (CT).


di Salvatore Esposito

 
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