sabato 11 gennaio 2014

Una lunga riflessione sulla Sindone


NOTA BENE: per una seria riflessione sull'argomento occorerebbe leggere tutti (o buona parte almeno) dei documenti citati in questo articolo, e forse molti altri ancora. Al di là dei dati raccolti fino adesso (o reperibili in futuro) restano però invariate alcune considerazioni di ordine filosofico e religioso.

Quando ho letto le analisi realizzate da un team dell'ENEA al telo della sindone, quasi quasi mi stavo convincendo che un evento soprannaturale avesse creato quella famosa immagine. In che senso direte voi? Nel senso che a quanto pare la Sindone non è stata realizzata con tecniche pittoriche, ma è un'immagine ottenuta con una sorta di procedimento fotografico che ha "impressionato" solo un sottilissimo strato esterno.  

Di certo scoprire che solo con un moderno dispositivo siamo capaci di "colorare" uno spessore microscopico del lino potrebbe in un primo tempo farci escludere un'antica contraffazione, ma questo a ben vedere è solo uno pseudo "ragionamento per assurdo": l'attuale carenza di una precisa spiegazione precisa di come la Sindone possa essere stata creata dalla mano dell'uomo non è per questo garanzia sufficiente di una creazione soprannaturale.


Chi vuole saperne di più può leggere lo studio nella sua interezza

o una più breve intervista all'autore dello studio

Tra l'altro quello che farebbe propendere per una lettura ultraterrena della creazione della Sindone è il fatto che le critiche allo studio formulate dai soliti "scettici di professione" non sono molto sensate, vedi

A ciò si aggiunge il fatto che le analisi dei pollini sembrano corroborare l'autenticità della famosa "immagine sacra", ma ad onor del vero ci sono molte controversie in ambiente scientifico sul fatto che i pollini si possano essere conservati per 2.000 anni in maniera tale da essere identificati con così grande precisione, identificando non solo il genere , ma persino le specie delle piante che le avrebbero prodotte.

E' noto ai più che le analisi col radiocarbonio hanno indicato una data medioevale, ma chi vuole considerare la sindone come il telo funerario che avvolse Gesù Cristo obietta che gli autori dell'esame al C14 avrebbero datato un rattoppo medioevale e non un campione dell'originale telo di lino, obiezione che suona un po' artificiosa, ma in un mondo di mille inganni e mistificazioni non è nemmeno da scartare a priori.

Però di obiezioni alla radio-datazione della sindone ce ne sono molte altre, ed forse anche più valide. Il sito http://spazioinwind.libero.it/maxconti/sindone.htm elenca tra le altre cose:
  • Esclusione di alcuni laboratori a vantaggio di altri.
  • Eliminazione di uno dei due metodi di datazione con il C14.
  • Rifiuto della collaborazione con altri scienziati e della multidisciplinarità da parte dei tre laboratori prescelti con esclusione di tutta una serie di esami, fra cui l'indispensabile analisi chimica preliminare dei campioni da datare.
  • Scelta errata del sito di campionamento: da un unico punto e per di più da un angolo che è molto inquinato e può essere stato restaurato nel medio evo.
  • Non tornano i conti dei pesi e delle misure dei campioni sindonici: dai dati dichiarati essi pesano circa il doppio di quanto avrebbero dovuto.
  • Farsa del test alla cieca.
  • Funzione dei campioni di controllo completamente vanificata dall'annuncio della loro età.
  • Obbligo della riservatezza infranto.
  • I laboratori non hanno voluto far conoscere i dati primari dei loro esami e i protocolli completi del lavoro svolto
Del resto la datazione al C14 sembra essere un metodo generalmente valido, ma quali e quante possono essere le eccezioni che non vengono tenute in conto dai metodi standardizzati attualmente utilizzati? Sempre lo stesso sito afferma:
 Piante viventi come il lino possono distribuire diversamente gli isotopi di carbonio nei propri tessuti. Il lino è costituito per il 95% di cellulosa che deriva dalla pianta di lino, e che non ha più del 7-8% di contenuto in materia "secca". In questa piccola porzione della pianta del lino, è concentrato il 67-70% di tutto il quantitativo di carbonio 14. Ciò significa ovviamente che la fibra del lino è relativamente molto più ricca di carbonio 14 rispetto alla pianta. Questo concetto andrebbe tenuto in conto nei modelli classici di radiodatazione col carbonio. Nelle ricerche eseguite nel 1988 sulla Sindone di Torino col radiocarbonio sono stati utilizzati modelli classici non modificati, introdotti originariamente negli anni '50 per i fossili e non per i tessuti. In tali modelli c'è un presupposto secondo cui al tempo zero della datazione il contenuto di radiocarbonio nel lino e nella pianta del lino è uguale, invece ciò non è corretto perché il frazionamento isotopico della pianta di lino fa sì che la fibra lavorata di lino sia molto più ricca in radiocarbonio rispetto alla sua pianta originale. 
Sinceramente non so se quanto su riportato corrisponde al vero (sarebbe una lunga e forse improduttiva ricerca), di sicuro è difficile districarsi in questo ginepraio di deduzioni e controdeduzioni specie se non si è un esperto della materia, o anzi delle varie materie implicate in questa analisi scientifica. Per altro, esperti o meno, se non la si esegue con le proprie mani occorre pure fidarsi (o non fidarsi) degli eventuali escutori. La situazione è ben differente da quella delle scie degli aerei, per le quali una costante osservazione del cielo e la valutazione dei parametri atmosferici permette di comprendere se esse siano fatte di aghetti di ghiaccio o di sostanze chimiche irrorate ad arte.

Detto questo possiamo però escludere che la Sindone sia il telo che avvolse il cadavere di Gesù Cristo, sul quale si stampò miracolosomente l'effigie divina. Che poi un essere divino possa avere creato miracolosamente quel telo per fornirci un'immagine sacra non lo si può escludere, e per quanto ne sappiamo potrebbe anche averlo fatto nel nel 1° nel 13° secolo o nel 16° secolo. Ma che la Sindone sia il telo che avvolse il cadavere Gesù Cristo, sul quale fu impressa miracolosomente l'effigie divina è assolutamente impossibile.

E se non vi basta l'immagine di apertura di questo articolo, speriamo che quella qui sotto sia più eloquente, e che dimostri senza ombra di dubbio che un telo avvolto intorno ad una persona, che pur si macchiasse di sangue o di qualsiasi altra sostanza che rilasciasse l'effigie del corpo, una volta srotolato mostrerebbe un'immagine deformata, decisamente molto allargata.


L'unica possibilità per creae quella perfetta immagine che è il telo sindonico è quella di stendere un telo dritto dritto e poi fare in modo che su di essa venga impresso (con una sorta di procedimento "fotografico") un'immagine. Che poi l'immagine sia ottenuta con una miracolosa emanazione di luce del Gesù che risorge è chiaramente una questione a parte; ma si può sicuramente smentire l'idea che la Sindone sia il telo che avvolse il cadavere di Gesù Cristo, e sul quale fu impressa miracolosomante l'effigie divina.

A questo punto che dire dell'ipotesi di una grafica statunitense che l'immagine della Sindone sia corrispondente al volto di Leonardo da Vinci? Molti ridicolizzano questa idea, anche perchè la stessa donna aveva in precedenza affermato che pure la famosa gioconda fosse una versione femminile di Leonardo, ma basta questo per ridicolizzare una teoria? E se davvero Leonardo fosse uso a simili divertissement? Piuttosto sarebbe interessante sapere con quali programmi di elaborazione grafica si possano verificare o smentire tale ipotesi. Personalmente non do troppo credito a tale teoria, ma la verità è decisamente ardua da trovare a riguardo di un simile argomento. 

Quella della fattura leonardesca è sicuramente di un'ipotesi suggestiva, ma non per questo necessariamente corrispondente alla realtà. La prima incongruenza è che, per quanto ne sappiamo, la Sindome appare per la prima volta con certezza intorno al 1300 ed i primi documenti scritti sono del 1389 (data che, per inciso, è compatibile con quella ottenuta con la radiodatazione al C14). Dovremmo quindi ipotizzare una tardiva sostituzione della prima sindone. Forse può sembrare che ci stiamo arrampicando sugli specchi, ma è pur vero che in quei documenti scritti (di fonte cattolica) la Sindone viene definita un falso.

Si legge infatti nell'atto con cui il re francese Carlo VI ordina il sequestro del telo sindonico:
un panno manufatto con una figura, a somiglianza e ricordo del santo sudario, nel quale era stato avvolto il preziosissimo corpo del nostro signore e salvatore Gesù Cristo dopo la sua santissima passione, panno dipinto con un artificio
Da notare anche le parole contenute nel memoriale del Vescovo Pierre D'Arcis
Molti teologi e altre sagge persone asserivano che quello, che recava l’immagine del Salvatore, in realtà non poteva essere il Sudario del Signore, dato che di questa immagine impressa il santo vangelo non faceva nessuna menzione, mentre invece, se fosse stato vero, non è verisimile che il fatto sarebbe stato taciuto e omesso dai santi evangelisti e non è verisimile che esso sia stato nascosto e ignorato fino ad oggi.
Ragionamento questo che apparentemente non fa una grinza, sebbene qualcuno potrebbe obiettare che una simile reliquia (considerata impura a norma delle legge ebraica perchè contaminata dal sangue) potrebbe essere stata conservata in segreto, e per questioni di opportunismo non menzionata nemmeno dei vangeli (certo a chi è credente dovrebbe suonare un po' stridente questo richiamo all'opportunismo nella redazione di un testo sacro ma tant'é ...).

Cristo Pantocrator
C'è da aggiungere che, in un epoca in cui le raffigurazioni pittoriche umane era ancora ben lontane dalla mirabile precisione del rinascimento la mirabolante e precisa raffigurazione della Sindone (così come la conosciamo noi) avrebbe dovuto lasciare sbalorditi, increduli e facilmente far gridare al miracolo. Tanto più che il volto impresso sulla sindone coincide con molte raffigurazioni del Cristo ubiquamente diffuse realizzate a partire dal sesto secolo, vedi http://www.patsearch.it/FM/ABSTRACT-Italiano.htm 
oltre al già citato http://spazioinwind.libero.it/maxconti/sindone.htm

Potete anche confrontare l'immagine sindonica mostrata dal seguente video con quella precedente del Cristo Pantocrator (ovvero "Creatore di ogni cosa").



Ma qui siamo di fronte ad un bel dilemma.

Se la Sindone che conosciamo adesso ha veramente 2000 anni, la sua sostanziale coincidenza con i volti delle raffigurazioni sacre avrebbe dovuto far subito pensare, nella mia opinione, all'autenticità della reliquia. Eppure fu respinta come un falso, non da atei razionalisti, scettici per definizione, ma da uomini della chiesa (detto per inciso, ai giorni nostri la Chiesa non ha ancora riconosciuto la Sindone come il telo che avvolse Gesù Cristo, ma la considera come un simbolo della Sua sofferenza).

Se la Sindone non è opera divina come mai questa incredibile coincidenza?

Una possibile soluzione (forse un po' artificiosa, forse no) richiederebbe che ci sia stata davvero una prima sindone (palesemente falsa e rigettata subito persino dalla chiesa del tempo) ed una seconda sindone ben più elaborata. Leonardo, da grande studioso di vari campi della scienza (dall'anatomia umana, al disegno) potrebbe essere un candidato ideale per realizzare un "falso d'autore" che corrispondesse all'iconografia religiosa da una parte ed al testo evangelico dall'altra (la raffigurazione sindonica mostra una dettagliata corrispondenza con quanto viene descritto nei vangeli della passione di Cristo).

E a questo punto Leonardo (che già studiava la camera oscura) potrebbe anche avere realizzato questa seconda versione della Sindone; qualcuno ipotizza che in occasione del primo incendio potrebbe anche essere stata sostituita alla vecchia, ma la data dell'incendio è posteriore a quella della morte di Leonardo. Quindi la realizzazione dovrebbe essere stata fatta prima dell'incendio e la sostituzione subito dopo; inoltre per rendere attendibile il falso  Leonardo avrebbe recuperato un telo di lino già vecchio di un secolo o più di modo ne che fosse visibile a tutti la vetustà.


Ovviamente un'alternativa che spiega tutto in maniera molto meno farraginosa è quella di un miracoloso intervento divina che ha impresso sul telo la reale immagine di Gesù Cristo, ma anche in tal coso resterebbe da chiedersi come, visto che dovremmo pensare ad un miracolo completamente scollegato con la posizionatura del cadavere dentro un lenzuolo, per quanto detto in precedenza (sullo srotolamento del telo dopo l'eventuale impressione dei segni, che causerebbe una notevole deformazione dell'immagine). 

A questo punto dovremmo pensare ad un Gesù che risorge, fa sospendere il telo in verticale davanti a lui, lo impressiona miracolosamente con una sorta di energia radiante, e quindi esce dalla tomba, e visto che ci siamo, per fare le cose per bene riposiziona le macchie di sangue (che nel lenzuolo per la suddetta deformazione non sono là dove ci si aspetterebbe di trovarle). E anche qui la spiegazione che poteva sembrare semplice inizia a diventare farraginosa.

Ma torniamo all'ipotesi di Leonardo (o di chiunque altro) come eventuale autore, e discutiamo di una seconda incongruenza: apparentemente la scienza del tempo non possedeva quel tipo di conoscenze che potevano permettere di realizzare l'opera. Questo però vale solo se non usciamo dal sentiero della storiografia e della scienza ufficiale. Ma ci sono reperti (e non sono pochi) che sono incompatibili con quella che si suppone si ala scienza dei tempi. A partire dalle grandi piramidi Giza, che nessuno sarebbe mai stato capace di costruire con la tecnologia che secondo la storiografia ufficiale era in uso presso gli Egizi del 3.000 a.C.  Se invece vogliamo ammette che la storia dell'uomo che ci è stata narrata fino ad ora è completamente fasulla, che antiche civiltà prediluviane possedessero avanzate conoscenze tecnologiche, che conoscenze esoteriche venissero tramandate in circoli iniziatici, allora quella che potrebbe sembrare un'ipotesi campata in aria inizia ad assumere dei contorni più realistici.

E Leonardo? Già solo a leggere le sue previsioni per il futuro viene forte il sospetto che appartenesse ad uno dei succitati circoli iniziatici, se poi valutiamo anche altri elementi e indizi presenti nei suoi quadri, il sospetto aumenta. Ma il sospetto non basta ovviamente ad attribuire a chicchessia la paternità di una qualche realizzazione, specie quando sono ignote le tecniche utilizzate.


Ma è poi Leonardo l'unico indiziato? Per quanto mi sia soffermato molto su di lui in questo articolo, ben altre mani umane potrebbero forse avere realizzato quel capolavoro che è la Sindone, solo non chiedetemi quali.

E d'altronde anche nell'ambito del soprannaturale non credo che esistano solo entità benevole; anzi al momento attuale pare proprio che il mondo sia sotto il giogo di entità ingannatrici e malevole che da tempi immemori si prendono gioco degli uomini. La chiesa, con le sue crociate, le sue faide interne, il suo sostegno (con pensieri, parole, opere e omissioni) a regni ed imperi oltremodo crudeli e sanguinosi è sempre stata infatti strumento del male dietro la maschera del bene (senza per questo negare la bontà profonda di molti credenti e di molti prealti). E' troppo ardito pensare che alcuni miracoli servano a giustificare le religioni agli occhi dei mortali? E che entità diaboliche (in senso lato) possono esserne responsabili? Già qualcun altro prima di me ha espresso un simile pensiero.




Per ulteriori approfondimenti sul tema della sindone suggerisco di leggere anche questo articolo su luogo comune (eventualmente con i numerosi commenti) che include anche una scheda storica di Marco Pizzuti:

nonchè un articolo sul sito del gruppo miza:
https://sites.google.com/site/gruppomizar/phoenomena/la-sindone

In coda faccio notare che mi sembra assurdo pensare che Dio mostri le prove della sua esistenza solo a chi possiede moderni strumenti di indagine scientifica o a chi sappia districarsi tra lunghe e controverse interpretazioni scientifiche dello stesso fenomeno. Se Dio volesse farso conoscere e se fosse davvero onnipotente potrebbe certamente scegliere strade meno tortuose.

Ciò non toglie che ancora sulla Sindone restano molte cose da scoprire, e che il mistero non sia stato risolto. Per altro a complicare la questione c'è la continua nascita di teorie che si basano su dati parziali, incompleti, interpretati in maniera soggettiva, vedi il caso delle presunte scritte ritrovate sul telo.

Limitandomi a discutere proprio questo caso, faccio notare che la frase che Barbara Frale ritiene sia stata scritta sulla sindone è:
“Gesù Nazareno deposto sul far della sera (o alla nona ora), a morte, perché trovato [colpevole di incitare le persone alla rivolta]. Messo a morte nell’anno 16 di Tiberio”.
Quindi se tale scritta fosse reale dovremmo arguire che in realtà i romani misero a morte una persona considerata colpevole di rivolta antiromana, rivolta che il Gesù descritto dai vangeli non ispirò di certo (anzi fermò la mano di Pietro quando egli prese la spada contro i romani). Ma qui ci si ricollega a ben altre questioni, evidenziate in un precedente articolo.   



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