La verità è rivoluzionaria
Gli oltraggi
subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Non credo di
aver fatto del male. Nonostante ciò, non rifarei oggi la via
dell'Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi
colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio.
Giuseppe Garibaldi
(da una lettera scritta ad Adelaide Cairoli, 1868)
Cronologia moderna delle azioni massoniche e mafiose
27 marzo 1848 - Nasce la Repubblica Siciliana.
La Sicilia ritorna ad essere indipendente, Ruggero Settimo è capo del governo, ritorna a sventolare l'antica bandiera siciliana. Gli inglesi hanno numerosi interessi nell'Isola e consigliano al Piemonte di annettersi la Sicilia. I Savoia preparano una spedizione da affidare a Garibaldi.
Cavour si oppone perchè considera quest'ultimo un avventuriero senza
scrupoli (ricordano impietositi i biografi che Garibaldi ladro di
cavalli, nell'America del sud, venne arrestato e gli venne tagliato
l'orecchio destro. Sarà, suo malgrado, capellone a vita per nascondere
la mutilazione) [Secondo altre fonti l’orecchio gli sarebbe stato
staccato con un morso da una ragazza che aveva cercato di violentare
all’epoca della sua carriera di pirata, stupratore, assassino in America
Latina, NdT]. Il nome di Garibaldi, viene abbinato altresì al traffico
di schiavi dall'Africa all'America. Rifornito di denaro inglese da i Savoia, Garibaldi parte per la Sicilia.
11 maggio 1860 - Con la protezione delle navi inglesi Intrepid e H.M.S.
Argus, Garibaldi sbarca a Marsala. Scrive il memorialista garibaldino
Giuseppe Bandi: I mille vengono accolti dai marsalesi come cani in
chiesa! La prima azione mafiosa è contro la cassa comunale di Marsala.
Il tesoriere dei mille, Ippolito Nievo lamenta che si trovarono pochi
spiccioli di rame. I siciliani allora erano meno fessi! E' interessante
la nota di Garibaldi sull'arruolamento: "Francesco Crispi arruola
chiunque: ladri, assassini, e criminali di ogni sorta".
15 maggio 1860 - Battaglia di Calatafimi. Passata alla storia come una
grande battaglia, fu invece una modesta scaramuccia, si contarono 127
morti e 111 furono messi fuori combattimento. I Borbone con minor
perdite disertano il campo. Con un esercito di 25.000 uomini e notevole
artiglieria, i Borbone inviano contro Garibaldi soltanto 2.500 uomini.
E' degno di nota che il generale borbonico Landi, fu comprato dagli
inglesi con titoli di credito falsi e che l'esercito borbonico ebbe
l'ordine di non combattere.
Le vittorie di Garibaldi sono tutte una
montatura.
27 maggio 1860 - Garibaldi entra a Palermo da vincitore!... ateo,
massone, mangiapreti, celebra con fasto la festa di santa Rosalia.
30 maggio 1860 - Garibaldi dà carta bianca alle bande garibaldine; i
villaggi sono saccheggiati ed incendiati; i garibaldini uccidevano anche
per un grappolo d'uva. Nino Bixio uccide un contadino reo di aver preso
le scarpe ad un cadavere. Per incutere timore, le bande garibaldine,
torturano e fucilano gli eroici siciliani.
31 maggio 1860 - Il popolo catanese scaccia per sempre i Borbone. In
quell'occasione brillò, per un atto di impavido coraggio, la siciliana
Giuseppina Bolognani di Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Issò sopra un
carro un cannone strappato ai borbonici e attese la carica avversaria;
al momento opportuno, l'avversario a due passi, diede fuoco alle
polveri; il nemico, decimato, si diede alla fuga disordinata. Si
guadagnò il soprannome Peppa 'a cannunera (Peppa la cannoniera) e la
medaglia di bronzo al valor militare.
2 giugno 1860 - Con un decreto, Garibaldi assegna le terre demaniali ai
contadini; molti abboccano alla promessa. Intanto nell'Isola divampava
impetuosa la rivoluzione che vedeva ancora una volta il Popolo Siciliano
vittorioso. Fu lo stesso popolo che unito e compatto costrinse i
borbonici alla ritirata verso Milazzo.
17 luglio 1860 - Battaglia di Milazzo. Il governo piemontese invia il
Generale Medici con 21.000 uomini bene armati a bordo di 34 navi. La
montatura garibaldina ha fine. I contadini siciliani si ribellano,
vogliono la terra promessagli. Garibaldi, rivelandosi servo degli
inglesi e degli agrari, invia loro Nino Bixio.
10 agosto 1860 - Da un bordello di Corleone, Nino Bixio ordina il
massacro di stampo mafioso di Bronte. Vengono fucilati l'avvocato Nicolò
Lombardo e tre contadini, tra i quali un minorato!
L'Italia mostra il
suo vero volto.
21 ottobre 1860 - Plebiscito di annessione della Sicilia al Piemonte. I
voti si depositano in due urne: una per il "Sì" e l'altra per il "No".
Intimorendo, come abitudine mafiosa, ruffiani, sbirri e garibaldini
controllano come si vota. Su una popolazione di 2.400.000 abitanti,
votarono solo 432.720 cittadini (il 18%). Si ebbero 432.053 "Sì" e 667
"No". Giuseppe Mazzini e Massimo D'Azeglio furono disgustati dalla
modalità del plebiscito. Lo stesso ministro Eliot, ambasciatore inglese a
Napoli, dovette scrivere testualmente nel rapporto al suo Governo che:
"Moltissimi vogliono l'autonomia, nessuno l'annessione; ma i pochi che
votano sono costretti a votare per questa". E un altro ministro inglese,
Lord John Russel, mandò un dispaccio a Londra, cosí concepito: "I voti
del suffragio in questi regni non hanno il minimo valore".
1861 - L'Italia impone enormi tasse e l'obbligo del servizio militare,
ma per chi ha soldi e paga, niente soldato. Intanto i militari italiani,
da mafiosi, compiono atrocità e massacri in tutta l'Isola. Il sarto
Antonio Cappello, sordomuto, viene torturato a morte perchè ritenuto un
simulatore, il suo aguzzino, il colonnello medico Restelli, riceverà la
croce dei "S.S. Maurizio e Lazzaro".
Napoleone III scrive a Vittorio Emanuele: "I Borbone non commisero in
cento anni, gli orrori e gli errori che hanno commesso gli agenti di Sua
Maestà in un anno”.
1863 - Primi moti rivoluzionari antitaliani di pura marca
indipendentista. Il governo piemontese instaura il primo stato
d'assedio. Viene inviato Bolis per massacrare i patrioti siciliani. Si
prepara un'altra azione mafiosa contro i Siciliani.
8 maggio 1863 - Lord Henry Lennox denuncia alla camera dei Lords le
infamie italiane e ricorda che non Garibaldi ma l'Inghilterra ha fatto
l'unità d'Italia.
15 agosto 1863 - Secondo stato d'assedio. Si instaura il terrore. I
Siciliani si rifiutano di indossare la divisa italiana; fu una vera
caccia all'uomo, le famiglie dei renitenti furono torturate, fucilate e
molti furono bruciati vivi. Guidava l'operazione criminale e mafiosa il
piemontese Generale Giuseppe Govone. (Nella pacifica cittadina di Alba,
in piazza Savona, nell'aprile 2004 è stato inaugurato un monumento
equestre a questo assassino. Ignoriamo per quali meriti.)
1866 - In Sicilia muoiono 52.990 persone a causa del colera. Ancora
oggi, per tradizione orale, c'è la certezza che a spargervi il colera
nell'Isola siano state persone legate al Governo italiano. Intanto tra
tumulti, persecuzioni, stati d'assedio, terrore, colera ecc. la Sicilia
veniva continuamente depredata e avvilita; il Governo italiano vendette
perfino i beni demaniali ed ecclesiastici siciliani per un valore di 250
milioni di lire. Furono, nel frattempo, svuotate le casse della
regione. Il settentrione diventava sempre più ricco, la Sicilia sempre
più povera.
1868 - Giuseppe Garibaldi scrive ad Adelaide Cairoli:"Non rifarei la via
del Sud, temendo di essere preso a sassate!". Nessuna delle promesse
che aveva fatto al Sud (come quella del suo decreto emesso in Sicilia il
2 giugno 1860, che assegnava le terre comunali ai contadini
combattenti), era stata mantenuta.
1871 - Il Governo, con un patto scellerato, fortifica la mafia con
l'effettiva connivenza della polizia. Il coraggioso magistrato Diego
Tajani dimostrò e smascherò questa alleanza tra mafia e polizia di stato
e spiccò un mandato di cattura contro il questore di Palermo Giuseppe
Albanese e mise sotto inchiesta il prefetto, l'ex garibaldino Gen.
Medici. Ma il Governo italiano, con fare mafioso si schiera contro il
magistrato costringendolo a dimettersi.
1892 - Si formano i "Fasci dei Lavoratori Siciliani". L'organizzazione
era pacifica ed aveva gli ideali del popolo, risolvere i problemi
siciliani. Chiedeva, l'organizzazione dei Fasci la partizione delle
terre demaniali o incolte, la diminuzione dei tassi di consumo regionale
ecc.
4 gennaio 1894 - La risposta mafiosa dello stato italiano non si fa
attendere: STATO D'ASSEDIO. Francesco Crispi, (definito da me traditore
dei siciliani a perenne vergogna dei riberesi) presidente del Consiglio,
manda in Sicilia 40.000 soldati al comando del criminale Generale Morra
di Lavriano, per distruggere l'avanzata impetuosa dei Fasci contadini.
All'eroe della resistenza catanese Giuseppe De Felice vengono inflitti
18 anni di carcere; fu poi amnistiato nel 1896, ricevendo accoglienze
trionfali nell'Isola.
************************************************************************
Note mie:
Sono molti i paesi del mondo che dedicano vie, piazze e strade a
lestofanti e assassini. Ma pochi di questi paesi hanno fatto di un
pirata macellaio addirittura il proprio eroe nazionale. Il 27 luglio
1995 il giornale spagnolo "El Pais", giustamente indignato per
l’apologia di Garibaldi fatta dall’allora presidente Scalfaro (quello
che si prendeva 100 milioni al mese in nero dal SISDE, senza che nessuno
muovesse un dito) nel corso di una visita in Spagna, così gli rispose a
pag. 6:
“Il presidente d'Italia è stato nostro illustre visitante...... Disgraziatamente, in un momento della sua visita, il presidente italiano si è riferito alla presenza di Garibaldi nel Rio della Plata, in un momento molto speciale della storia delle nazioni di questa parte del mondo. E, senza animo di riaprire vecchie polemiche e aspre discussioni, diciamo al dott. Scalfaro che il suo compatriota [Garibaldi] non ha lottato per la libertà di queste nazioni come egli afferma. Piuttosto il contrario".
Il 13 settembre 1860, mentre l'unificazione italiana era in pieno
svolgimento, il giornale torinese Piemonte riportava il seguente
articolo (1):
"Le imprese di Garibaldi nelle Due Sicilie parvero sin da allora così strane che i suoi ammiratori ebbero a chiamarle prodigiose. Un pugno di giovani guidati da un audacissimo generale sconfigge eserciti, piglia d'assalto le città in poche settimane, si fa padrone di un reame di nove milioni di abitanti. E ciò senza navigli e senz'armi... Altro che Veni, Vedi, Vici! Non c'è Cesare che tenga al cospetto di Garibaldi".
I miracoli però non li ha fatti lui ma li fecero nell'ordine:
1°) - L'oro con il quale gli inglesi comprarono quasi tutti i generali borbonici e col quale assoldarono 20.000 mercenari ungheresi e slavi e pagarono il soldo ad altri 20.000 tra carabinieri e bersaglieri, opportunamente congedati dall'esercito sardo-piemontese e mandati come "turisti" nel Sud, altro che i 1000 scalcinati eroi......
2°) - il generale Nunziante ed altri tra ufficiali dell'esercito e della marina che, con infinito disonore, disertarono la loro bandiera per correre sotto quella del nemico eccovi servito un piccolo elenco di traditori al soldo degli anglo-piemontesi, oltre al Nunziante:
Generale Landi
Generale Cataldo
Generale Lanza
Generale Ghio
Comandante Acton
Comandante Cossovich
ed altri ancora
3°) - i miracoli li ha fatti il Conte di Siracusa con la sua onorevolissima lettera al nipote Francesco II° (lettera pubblicata in un post a parte)
4°) - li ha fatti la Guardia Nazionale che, secondo il solito, voltò le armi contro il re che gliele aveva date poche ore prima;
5°) - Gli ha fatti il Gabinetto di Liborio Romano il quale, dopo aver genuflesso fino al giorno di ieri appié del trono di Francesco II, si prostra ai piedi di Garibaldi
6°) - La quasi totalità della nobiltà siciliana.
Beh, Con questi miracoli ancor io sarei capace di far la conquista, non
dico della Sicilia e del Reame di Napoli, ma dell'universo mondo. Dunque
non state a contare le prodezze di Sua Maestà Garibaldi I.
Egli non è
che il comodino della rivoluzione. Le società segrete (la massoneria)
che hanno le loro reti in tutto il paese delle Due Sicilie, hanno di
lunga mano preparato ogni cosa per la rivoluzione. E quando fu tutto
apparecchiato si chiamò Garibaldi ad eseguire i piani [...].
Se non era
Garibaldi sarebbe stato Mazzini, Kossuth, Orsini o Lucio della Venaria:
faceva lo stesso.
Appiccare il fuoco ad una mina anche un bimbo può
farlo. Di fatto vedete che dappertutto dove giunge Garibaldi la
rivoluzione è organizzata issofatto, i proclami sono belli e fatti, anzi
stampati.
In questo modo credo che Garibaldi può tranquillamente fare
il giro del mondo a piantare le bandiere tricolori del Piemonte.
Dopo
Napoli Roma, dopo Roma Venezia, dopo Venezia la Dalmazia, dopo la
Dalmazia l'Austria, caduta l'Austria il mondo è di Garibaldi, cioé del
Piemonte! Oh che cuccagna! Torino capitale dell'Europa, anzi dell'orbe
terracqueo. Ed i torinesi padroni del mondo!».
Dai Savoia agli Agnelli, da una famiglia di vampiri ad un altra..... per
il Sud sempre lo stesso destino....... dar loro anche l'ultima goccia di
sangue.
Comunque la Giustizia Divina arriva sempre........ i Savoia son finiti
nella merda e nel ludibrio, gli Agnelli nella tomba e nella droga che
certamente sarà il mezzo con quale ci libereremo di questa gente
maledetta.
Nessun commento:
Posta un commento