venerdì 25 luglio 2014

EUROPA: POPOLI IGNARI SCHEDATI CON IL DNA

Kissinger & Napolitano
Da ben 5 anni nel vecchio continente è in atto una schedatura di massa, all'insaputa generale (a parte gli addetti ai lavori). Infatti, a Berlino come a Londra o a Washington sono in possesso dei nostri dati genetici: informazioni sensibili di cui non abbiamo autorizzato la disponibilità. Non ci credete? Allora, non sapete che addirittura il corpo di ogni cittadino appartiene allo Stato per legge, soprattutto in Italia.
«Per quanto riguarda la banca dati del DNA, a cui faceva riferimento l'onorevole Carlucci, sono d'accordo. Il 21 maggio dell'anno scorso il Governo ha approvato la ratifica dell'Accordo di Prüm, che istituisce la sezione italiana della banca dati europea del DNA. Si tratta di un accordo che ho sollecitato. Il disegno di legge di ratifica in Senato è stato licenziato qualche mese fa e adesso è in discussione alla Camera. Non appena sarà approvata definitivamente la ratifica dell'accordo di Prüm, potremo dar seguito anche in Italia alla banca dati nazionale del DNA, che potrà servire per garantire l'identità di tutti. È opportuno che il Parlamento lo approvi rapidamente, poiché occorreranno circa dodici mesi prima di avere la banca dati operativa, ed è necessario rispettare alcuni standard europei. Questo è uno strumento efficacissimo per contrastare l'immigrazione clandestina e la criminalità, il traffico di organi, a tutela soprattutto dei minori e dei bambini».
E’ quanto ha dichiarato il 25 febbraio 2009 l’allora ministro dell’interno Roberto Maroni, in un’audizione parlamentare. Il Trattato di Prüm è un accordo sottoscritto appunto a Prüm, da alcuni paesi membri dell'Unione Europea (Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Spagna e Paesi Bassi ) il 27 maggio 2005. 

Il principale settore in cui l'accordo interviene è quello dello scambio dei dati relativi al DNA dei condannati per reati sul territorio dei paesi aderenti, ma non solo: una norma, che non è prevista dal trattato di Schengen, amplia la quantità e la tipologia di informazioni che possono essere scambiate tra le forze di polizia. Il partito italiano Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e il governo Berlusconi IV ne hanno proposto la ratifica presso il Parlamento italiano. La legge 30 giugno 2009, numero 85, promulgata da Napolitano, ha infine recepito il Trattato.
 
Nel sito web del ministero di Grazia e Giustizia, si legge: «Il 4 luglio 2006 il Ministro dell'interno, On. Giuliano AMATO, ha dichiarato, per conto del Governo italiano, a Berlino, l'intenzione dello Stato italiano di aderire agli accordi di Prüm. Tale Convenzione, denominata “Schengen 2”, è stata firmata a Prüm (Germania) il 27 maggio 2005 fra sette Paesi dell'Unione europea (Belgio, Francia, Germania, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria) ed è aperta all'adesione e ratifica di altri Paesi della medesima Unione europea. Essa, in teoria, rappresenta un valore aggiunto rispetto agli accordi di Schengen, poiché è volta a rafforzare la cooperazione transfrontaliera nella lotta ai fenomeni montanti del terrorismo, della immigrazione clandestina, della criminalità internazionale e transnazionale. 
 
In realtà, è un paravento: le disposizioni in essa contenute rendono, infatti, possibile, lo scambio di informazioni concernenti dati informatici relativi a impronte digitali e dati genetici (DNA), con correlativa predisposizione di un livello adeguato di protezione dei dati medesimi da parte del Paese contraente destinatario. Si tratta di un accordo molto importante tant'è che la Germania, quale presiedente di turno, ne ha proposto la trasposizione nel sistema giuridico dell'Unione Europea, anche in relazione ai lusinghieri risultati operativi già ottenuti nella prima fase di attuazione. E' stato, pertanto, avviato il procedimento per il recepimento di gran parte delle disposizioni contenute nel Trattato di Prüm, coincidenti per materia con quelli del III Pilastro, tra cui anche quelle relative allo scambio dei profili del D.N.A. Si richiama, in proposito, tra i documenti più recenti la bozza di progetto di decisione 9460/07 del 14 maggio 2007. 
 
Anche la Commissione Europea ha dato il proprio sostegno alla trasposizione del Trattato ed ha assicurato la disponibilità a sostegni di natura finanziaria per sovvenzionare eventuali Progetti proposti dagli Stati che dovessero incontrare difficoltà nell'attuazione delle disposizioni volte a potenziare la collaborazione di polizia in questione. Peraltro, in data 8 luglio 2007 scorso, il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen ha adottato una risoluzione con la quale ha impegnato il governo “a prendere entro il 30 settembre 2007 le opportune iniziative volte a ratificare il Trattato di Prüm, ad intervenire sulla normativa nazionale in modo da consentire una rapida adesione dell'Italia al Trattato di Prum e a continuare ad adoperarsi per la piena trasposizione del Trattato di Prum nell'ordinamento comunitario”. 
 
Il Trattato intende concretamente migliorare e rendere efficace lo scambio di informazioni, consentendo – nel rispetto delle norme in materia di protezione dei dati personali – l'accesso automatizzato ad alcuni schedari nazionali degli Stati aderenti. Si tratta del reciproco accesso, lettura diretta ed on line ai dati dei registri di immatricolazione dei veicoli, nonché degli archivi d'analisi del DNA e dei dati dattiloscopici (impronte digitali), secondo specifiche modalità. In tal modo il servizio che effettua la consultazione riceverà riscontro direttamente e per via informatica l'informazione sull'esistenza o meno del dato richiesto nello schedario del partner».
 
A controllare in definitiva questa grande banca di informazioni genetiche dei popoli europei, introdotta con la scusa della lotta al terrorismo, c’è Eurogendfor, svincolata dal controllo della magistratura e che risponde soltanto alla NATO, ossia al governo di Washington. Perché la popolazione italiana non è stata informata? Ultima annotazione: chi controlla nel belpaese il laboratorio nazionale e la banca dati umani dello Stivale?

 
Gianni Lannes



 
 RIFERIMENTI:






Lannes Gianni, IL GRANDE FRATELLO. STRATEGIE DEL DOMINIO, Draco edizioni, Modena, 2012. 
 

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