G. I. Gurdjieff
da "Frammenti di un insegnamento sconosciuto"
di P.D. Ouspensky - Casa Editrice Astrolabio
C'era una domanda intorno alla guerra: Come impedire le guerre?
da "Frammenti di un insegnamento sconosciuto"
di P.D. Ouspensky - Casa Editrice Astrolabio
C'era una domanda intorno alla guerra: Come impedire le guerre?
Non si possono impedire le guerre.
La guerra è il risultato della schiavitù nella quale gli uomini vivono.
Ad essere esatti, le guerre non avvengono per colpa degli uomini. Alla
loro origine stanno forze cosmiche, influenze planetarie. Ma negli
uomini non vi è alcuna resistenza a quelle influenze, e non vi può
essere, perché gli uomini sono schiavi. Se fossero degli uomini, se
fossero capaci di "fare, sarebbero capaci di resistere a queste
influenze, e di trattenersi dall'uccidersi l'un l'altro.
La prima ragione della schiavitù interiore dell'uomo è la sua ignoranza, e soprattutto l'ignoranza di sè stesso. Senza la conoscenza di sé, senza la comprensione del moto e delle funzioni della sua macchina (l'uomo non libero è solo una macchina), l'uomo non può essere libero, non può governarsi e resterà sempre uno schiavo, in balia delle forze che agiscono su di lui.
Ecco perché negli insegnamenti antichi, la prima richiesta a chi si metteva sulla via (iniziatica) della liberazione, era: Conosci te stesso....
"Ma coloro che comprendono questo, non possono fare qualcosa?" domandò
la persona che aveva posto la domanda sulla guerra. "Se un numero
sufficiente di uomini arrivassero alla conclusione categorica che non vi
devono più essere guerre, non potrebbero influenzare gli altri?"
Coloro che non amano la guerra l'hanno tentato quasi dal tempo della
creazione del mondo, disse G. E tuttavia non vi è mai stata una guerra
paragonabile a quella attuale (1938/45).
Le guerre non diminuiscono, ma
crescono e non possono essere fermate con mezzi ordinari. Tutte queste
teorie sulla pace universale, le conferenze per la pace, ecc., non sono
che pigrizia e ipocrisia. Gli uomini non vogliono pensare a sé stessi,
non vogliono lavorare su di sé, non pensano che ai mezzi per indurre gli
altri a servire i loro capricci, a fare ciò che desiderano.
Se si costituisse effettivamente un gruppo sufficiente di uomini
desiderosi di arrestare le guerre, essi comincerebbero a fare la guerra a
coloro che non sono della loro opinione. Ed è ancora più certo che
farebbero la guerra a uomini che vogliono anch'essi impedire le guerre,
ma in un altro modo. Finirebbero così col battersi ...
Gli uomini sono ciò che sono, e non possono fare altrimenti. La guerra
ha moltissime cause che ci sono sconosciute. Alcune risiedono negli
uomini stessi, altre sono esteriori. Bisogna cominciare dalle cause che
sono nell'uomo stesso. Come può l'uomo essere indipendente dalle
influenze esteriori, dalle grandi forze cosmiche, quando è schiavo di
tutto ciò che lo circonda? Egli è in balia di tutte le cose intorno a
lui. Se fosse capace di liberarsi dalle cose, potrebbe anche liberarsi
dalle influenze planetarie.
Libertà, liberazione. Questo deve essere lo scopo dell'uomo. Diventare
libero, sfuggire alla schiavitù - ecco ciò per cui un uomo dovrebbe
lottare allorché è diventato, anche solo per un poco, cosciente della
sua situazione. Questa è la sola via d'uscita per lui, poiché
nient'altro è possibile finché resta uno schiavo, interiormente ed
esteriormente.
Ma non può cessare d'essere schiavo esteriormente finché resta schiavo
interiormente. Così, per diventare libero, deve conquistare la libertà
interiore.
La prima ragione della schiavitù interiore dell'uomo è la sua ignoranza, e soprattutto l'ignoranza di sè stesso. Senza la conoscenza di sé, senza la comprensione del moto e delle funzioni della sua macchina (l'uomo non libero è solo una macchina), l'uomo non può essere libero, non può governarsi e resterà sempre uno schiavo, in balia delle forze che agiscono su di lui.
Ecco perché negli insegnamenti antichi, la prima richiesta a chi si metteva sulla via (iniziatica) della liberazione, era: Conosci te stesso....
"Il principio 'Conosci te stesso' ha un contenuto molto ricco. Esso
richiede in primo luogo, all'uomo che vuole conoscersi, di comprendere
ciò che questo significa, in quale insieme di relazioni s'inscriva
questa conoscenza e da che cosa essa necessariamente dipenda.
"La conoscenza di sé è uno scopo molto alto, ma molto vago e distante.
L'uomo nel suo stato attuale è molto lontano dalla conoscenza di sé.
Questa è la ragione per cui, rigorosamente parlando, lo scopo
di un uomo non può essere definito la conoscenza di sé. Il suo grande
scopo deve essere lo studio di sé.
Per lui sarà ampiamente sufficiente
comprendere che deve studiare sé stesso. Ecco lo scopo dell'uomo:
cominciare a studiare sé stesso, conoscere sé stesso, nel modo più
giusto.
(Capitolo VI - 119)
"Lo studio di sé è il lavoro, o la via, che conduce alla conoscenza di sé".
"Ma per studiare sé stessi, occorre innanzitutto imparare come studiare,
da dove cominciare, quali mezzi impiegare. Un uomo deve imparare come
studiare sé stesso, deve imparare i metodi dello studio
di sé.
"Il metodo fondamentale per lo studio di sé è l'osservazione di sé.
Senza una osservazione di sé eseguita in modo corretto, un uomo non
comprenderà mai come le diverse funzioni della sua macchina siano
collegate e in correlazione tra loro, non comprenderà mai come e perché,
in lui, 'tutto accade'.
( Capitolo V - 97 )
L'influenza della Luna su tutti gli esseri viventi si manifesta in tutto
ciò che accade sulla terra. La Luna è la forza principale, o meglio la
forza motrice più vicina, più immediata, di tutto ciò che si produce
nella vita organica sulla terra. Tutti i movimenti, tutte le azioni e
manifestazioni degli uomini e delle piante dipendono e sono comandati
dalla luna. La sottile pellicola sensibile di vita organica che ricopre
il globo terrestre è interamente dipendente dall'influenza di questa
formidabile elettrocalamita che succhia la sua vitalità. L'uomo, come
ogni altro essere vivente, non può, nelle condizioni ordinarie della
vita, liberarsi dalla luna. Tutti i suoi movimenti e, di conseguenza,
tutte le sue azioni, sono controllate dalla luna. Se egli uccide un
uomo, è la luna che lo fa; se si sacrifica per gli altri, è ancora la
luna. Tutte le cattive, tutti i crimini, tutti i sacrifici, tutte le
imprese eroiche, così come il modo di comportarsi nella vita di tutti i
giorni, tutto questo è comandato dalla luna.
La liberazione che viene con la crescita dei poteri e delle facoltà
mentali è una liberazione dalla luna. La parte meccanica della nostra
vita dipende dalla luna, è soggetta alla luna. Ma se noi sviluppiamo in
noi stessi la coscienza e la volontà e sottomettiamo ad esse la nostra
vita meccanica e tutte le nostre manifestazioni meccaniche, sfuggiremo
al potere della luna.
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