Il capo dello Stato russo ha fatto una dichiarazione
speciale in merito. Nessuno deve né ha il diritto di strumentalizzare la
tragedia avvenuta per fini politici strettamente utilitaristici, - ha
sottolineato Putin.
Intanto, è proprio questo quello che
sta avvenendo. La lobby russofobica in Europa e negli USA sta
strumentalizzando la tragedia del Boeing-777 per fomentare l’isteria
antirussa. Le accuse all’indirizzo del Cremlino sono già state
formulate. Quindi, non è il caso di attendere i risultati di
un’indagine imparziale, anche se sarà espletata.
Gli esperti constatano
che nel mondo moderno la realtà fisica in molti casi ha un’importanza
secondaria in rapporto alla realtà informativa: il fatto che Saddam
Hussein non possedesse armi di distruzione di massa non aveva impedito
agli USA di sconfinare in Iraq. Del tutto analoga è la situazione
relativa al Boeing malese: quello a cui l’Occidente addosserà il peso
della colpa sarà dichiarato colpevole quale che sia la realtà oggettiva.
L’opinione
pubblica occidentale sta subendo una forte pressione informativa.
Peraltro, in un primo tempo i russofobi incalliti si vedono costretti ad
esercitare moderazione. Dice il politologo ucraino Rostislav Ishchenko,
Presidente del Centro di analisi e previsione sistemica.
Tutte queste accuse mirano a privare la milizia popolare del sostegno internazionale per complicare la situazione internazionale della Federazione Russa. Ci sono in gioco interessi degli USA, interessi dei dirigenti ucraini. Ad onor del vero devo constatare che nel caso specifico l’Occidente, USA compresi, sta dando una prova di moderazione, non ha accolto prontamente le accuse gratuite di Kiev che ha accusato la milizia popolare e la Federazione Russa nel momento in cui l’aereo stava ancora precipitando. Sebbene gli USA abbiano fatto, in modo indiretto, delle invettive all’indirizzo della Federazione Russa, non si è scatenata una campagna isterica simile a quelle avvenute in passato.
Il
pubblicista americano Paul Roberts, ex redattore di The Wall Street
Journal, constata con orrore che la stampa occidentale in un impeto
comune di solidarietà sta tentando di allinearsi con le posizioni di
Washington e, ad onta della ragione, di addossare tutta la colpa alla
Russia. Secondo il pubblicista, si tratta di una regia informativa
totale, di un tentativi di travisare intenzionalmente il quadro reale.
Paul Kreig, giustificando, in un certo senso, i suoi colleghi,
sottolinea che i giornalisti sono costretti ad accettare bugie poiché
altrimenti possono essere licenziati:
Una carenza della diplomazia di Putin è rappresentata dal fatto che si basa sulla buona volontà e il trionfo della verità. Ma l’Occidente non ha buona volontà, Washington è interessata al trionfo di Washington stessa e non della verità. A Putin si contrappongono non partner ragionevoli ma il Ministero della propaganda diretto contro di lui. Il mondo sta vivendo un episodio simile a quelli della presunta arma di distruzione di massa in possesso di Saddam Hussein, della presunta arma chimica in possesso di Assad e della presunta bomba nucleare iraniana. Washington ha mentito così a lungo che non è in grado di fermarsi.
Attualmente
i dirigenti dell’Ucraina sono sotto la pressione dell’eventuale
rivelazione della verità. Il supporto degli assassini di abitanti civili
non lascia possibilità politiche di godere di una buona reputazione su
scala mondiale. Ma nonostante la retorica bellicista l’Occidente
comincerà ugualmente a costringere Kiev ad avviare il dialogo negoziale,
- ritiene Vladimir Kornilov, direttore del Centro Studi Eurasiatici.
Vediamo che l’Occidente ha preso a dare tutta la colpa alla Russia. Ignorando i fatti reali. Anzi, continuerà ad accusarci, a fare la pressione sulla Russia anche in futuro. È chiaro che se il conflitto è stato concepito a questo scopo, l’Occidente intende attenersi proprio ad un simile punto di vista. Ma c’è un aspetto da notare: condannando la Russia e la milizia popolare di Donetsk, l’Occidente invita ugualmente tutte le Parti coinvolte nel conflitto a cessare lo spargimento di sangue. Relativamente, s’intende fare la pressione anche su Kiev. Spero vivamente che questa tragedia che ha conferito al conflitto un carattere internazionale, costringerà l’Occidente ad invitare l’Ucraina a fermare questa dissennata operazione punitiva.
Secondo i
politologi, la tragedia del Boeing malese ha portato il conflitto al
livello internazionale. Il che consente a Kiev di intensificare la
pressione sugli sponsor occidentali torcendogli il braccio. In questo
contesto la risposta alla questione “chi trae vantaggio dalla catastrofe
nel cielo ucraino?” appare assai chiara.
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