Ora
che è stato raggiunto un accordo sulla questione del nucleare iraniano,
l’attenzione si rivolge al modo in cui influenzerà la regione e il
mondo. L’accordo vede l’Iran accettare misure di trasparenza e
limitazioni sull’infrastruttura nucleare, compresi arricchimento
dell’uranio, approvvigionamento di tecnologie nucleari e ricerca
nucleare. In cambio, la comunità internazionale dovrà togliere le
sanzioni che interessano l’economia iraniana, una volta che l’Iran avrà
rispettato gli impegni nell’ambito dell’accordo entro un anno. Il
mancato raggiungimento dell’accordo annuncerebbe il confronto ed
eventualmente azioni militari. L’accordo apre nuove opportunità per
migliorare la sicurezza regionale.
Esito a beneficio di tutti
L’Iran ha fatto concessioni significative. Le possibilità di avere l’arma nucleare, date le circostanze sono quasi certamente nulle. Il regime di ispezioni dell’AIEA è abbastanza efficace, ma l’Iran ha raggiunto un accordo migliore rispetto al 2003. Il potenziale nucleare, in particolare il diritto di arricchire l’uranio, supera di gran lunga le esigenze economiche e per la ricerca scientifica. Ci sono tre alternative all’accordo. La prima, una guerra nel Golfo Persico a seguito di attacchi all’Iran impantanando la regione nel caos.
L’Iran ha fatto concessioni significative. Le possibilità di avere l’arma nucleare, date le circostanze sono quasi certamente nulle. Il regime di ispezioni dell’AIEA è abbastanza efficace, ma l’Iran ha raggiunto un accordo migliore rispetto al 2003. Il potenziale nucleare, in particolare il diritto di arricchire l’uranio, supera di gran lunga le esigenze economiche e per la ricerca scientifica. Ci sono tre alternative all’accordo. La prima, una guerra nel Golfo Persico a seguito di attacchi all’Iran impantanando la regione nel caos.
Seconda,
l’Iran diventa nucleare con tutte le implicazioni conseguenti. Terza, un
attacco aereo contro un Iran nucleare sarà seguito da un conflitto
regionale nucleare. Per evitare queste tre ipotesi, l’accordo va
rigorosamente rispettato da tutte le parti. Il programma dovrà essere
ridotto, l’AIEA condurre le sue attività senza ostacoli, la trasparenza
garantita e in caso di conformità dell’Iran, dovranno essere tolte le
sanzioni riunendosi alla comunità mondiale. Forse saranno necessari
ulteriori accordi e coordinamenti degli sforzi in futuro.
Lezioni da trarre
La diplomazia dovrebbe avere la priorità. Questa è una lezione da trarre. Un accordo era possibile nel 2003-2004 tra Iran e Regno Unito, Francia e Germania. L’Iran era pronto al compromesso. L’amministrazione statunitense di George Bush, Jr. irruppe chiedendo la completa capitolazione dell’Iran minacciando una campagna aerea e dicendo che Teheran apparteneva all’asse del male. Tale pressione addirittura portò all’aumento della resistenza e alla vittoria di Mahmud Ahmadinejad nel 2005.
La diplomazia dovrebbe avere la priorità. Questa è una lezione da trarre. Un accordo era possibile nel 2003-2004 tra Iran e Regno Unito, Francia e Germania. L’Iran era pronto al compromesso. L’amministrazione statunitense di George Bush, Jr. irruppe chiedendo la completa capitolazione dell’Iran minacciando una campagna aerea e dicendo che Teheran apparteneva all’asse del male. Tale pressione addirittura portò all’aumento della resistenza e alla vittoria di Mahmud Ahmadinejad nel 2005.
Nel 2006 l’Iran tornò all’arricchimento dell’uranio attivando 20
mila centrifughe e accumulando circa 10 mila tonnellate di uranio
arricchito, abbastanza per diventare una potenza nucleare in pochi mesi.
L’accordo appena raggiunto ridurrà di molto questo potenziale. C’è
un’altra lezione importante da trarre. Solo le azioni coordinate tra
grandi potenze, occidente, Russia e Cina, possono fermare la
proliferazione delle armi nucleari nel mondo contemporaneo, combinando
ragionevolmente la diplomazia con le sanzioni del Consiglio di sicurezza
(se l’imposizione è giustificata).
La linea di fondo è che l’esperienza
delle sanzioni a diversi Paesi negli ultimi decenni mostra che se i
Paesi colpiti sono disposti a pagarne il prezzo, le sanzioni non li
costringeranno a cambiare politica. Cuba, Iraq, Pakistan e Russia sono i
casi in questione. L’Iran è un grande Paese con un’ampia classe media
istruita e massicce risorse naturali. Ci sono segnali crescenti che il
regime di sanzioni multilaterale non sarebbe durato a lungo. Le sanzioni
avvicinano Russia e Iran, Cina e India importano più petrolio
dall’Iran, la Turchia è disposta a comprare più gas iraniano a un prezzo
scontato, le compagnie petrolifere europee e statunitensi desiderano
riprendere le attività in Iran.
Le opportunità dell’accordo
L’accordo offre le seguenti opportunità: re-integrazione dell’Iran, Paese con significative capacità nel sistema regionale e globale, potendo facilitare la risoluzione di questioni scottanti. L’isolamento dell’Iran può approfondire ulteriormente i conflitti regionali. L’accordo apre la via alla risoluzione di controversie regionali come contenere l’ascesa dello Stato Islamico, il terrorismo in Pakistan, impedire la vittoria dei taliban in Afghanistan e contrastare il narcotraffico nella regione. L’Europa, compresa la Russia, ha vasti ed estesi interessi su stabilità politica e prosperità economica in Medio Oriente grazie a vicinanza geografica e legami storici.
L’accordo offre le seguenti opportunità: re-integrazione dell’Iran, Paese con significative capacità nel sistema regionale e globale, potendo facilitare la risoluzione di questioni scottanti. L’isolamento dell’Iran può approfondire ulteriormente i conflitti regionali. L’accordo apre la via alla risoluzione di controversie regionali come contenere l’ascesa dello Stato Islamico, il terrorismo in Pakistan, impedire la vittoria dei taliban in Afghanistan e contrastare il narcotraffico nella regione. L’Europa, compresa la Russia, ha vasti ed estesi interessi su stabilità politica e prosperità economica in Medio Oriente grazie a vicinanza geografica e legami storici.
I settori della
cooperazione sono molteplici, tra cui commercio, investimenti,
migrazione, traffico di droga, sicurezza energetica, non proliferazione
delle armi di distruzione di massa e lotta al terrorismo. Sarebbe
vantaggioso per tutti. Fare in modo che l’Iran non diventi potenza
nucleare senza essere scoperto migliora significativamente la sicurezza
d’Israele. Il programma nucleare iraniano rappresenta una minaccia
esistenziale per Israele. Se attuato, l’accordo evita ciò.
I passi per favorire il processo
Alcune misure potrebbero essere adottate per favorire ulteriori progressi e individuare i modi più costruttivi per collaborare e ridurre le minacce più gravi e immediate nella regione.
Alcune misure potrebbero essere adottate per favorire ulteriori progressi e individuare i modi più costruttivi per collaborare e ridurre le minacce più gravi e immediate nella regione.
– Riprendere i colloqui sul Medio Oriente libero da armi di distruzione di massa sotto l’egida delle Nazioni Unite;
– Rilanciare la collaborazione regionale sulla gestione del cambiamento climatico, unendo gli sforzi per affrontare problemi come carenza idrica, desertificazione e altre minacce ambientali, minacce più esistenziali delle armi nucleari;
– Avviare la cooperazione regionale sull’energia alternativa, come l’energia nucleare, per il bene dei popoli della regione. Dare impulso alla cooperazione iraniana-saudita con tutte le garanzie internazionali richieste. Data l’esperienza sull’energia nucleare la Russia può dare un contributo importante al processo.
La Russia guadagna dall’accordo
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato in un comunicato diffuso dal Cremlino che l’accordo significa che le
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato in un comunicato diffuso dal Cremlino che l’accordo significa che le
“relazioni bilaterali con l’Iran riceveranno un nuovo impulso e non saranno più influenzate da fattori esterni“.
L’accordo sul nucleare iraniano ha aperto la strada a una “larga”
coalizione per combattere lo Stato Islamico, secondo il ministro degli
Esteri russo Sergej Lavrov. “
Rimuove le barriere, in gran parte artificiali, sulla strada di un’ampia coalizione per combattere lo Stato Islamico (IS) e altri gruppi terroristici”,
ha detto Lavrov in una dichiarazione sul sito del ministero, il 14 luglio.
La Russia si è sempre opposta allo sviluppo di armi nucleari dell’Iran, così come non sostiene il programma di arricchimento dell’uranio iraniano. Nel 2006-2010 la Russia votò a favore di sei risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (tra cui quattro con sanzioni economiche) per frenare il programma nucleare iraniano. Tuttavia, Mosca non s’è mai espressa ufficialmente sulla natura militare del programma nucleare iraniano e ha dato sempre priorità alla diplomazia, piuttosto che a sanzioni economiche o peggio forza militare, nel risolvere questo problema. Negli ultimi anni Mosca ha mediato tra Iran e Stati Uniti ed ha fatto bene. La fine delle sanzioni economiche contro l’Iran apre altre opportunità economiche per la Russia, compresa la prospettiva di investimenti russi nel settore petrolifero iraniano così come l’aumento delle esportazioni di prodotti russi a Teheran.
Prima della rivoluzione
islamica del 1979, più di 60 grandi progetti infrastrutturali, tra cui
centrali idroelettriche e termoelettriche, gasdotti, fabbriche
metallurgiche e impianti metalmaccanici furono costruiti in Iran con
l’aiuto dell’Unione Sovietica. Negli ultimi anni le relazioni economiche
tra i due Paesi sono crollate a causa delle sanzioni di Nazioni Unite,
Unione Europea e Stati Uniti. La quota iraniana del commercio estero
della Russia è scesa ai minimi storici, mentre i grandi progetti
petroliferi furono cancellati dalle società russe, tra cui Lukoil, Norsk
Hydro e Gazprom Neft. Ora le aziende russe hanno in programma
importanti investimenti per lo sviluppo dei grandi giacimenti di gas
dell’Iran.
La Russia prevede inoltre di continuare a sviluppare
l’energia nucleare iraniana, dopo aver raggiunto la posizione unica di
partner dell’Iran nella costruzione della centrale nucleare di Bushehr,
durante l’isolamento internazionale degli ultimi decenni. Accordi da 10
miliardi di dollari sono già stati delineati per la costruzione di
centrali idroelettriche e termiche. La cooperazione spaziale appare
promettente, mentre l’Iran non può mettere in orbita satelliti, si
aspetta di collaborare con la Russia. Un’altra possibilità interessante è
l’investimento per l’espansione e la modernizzazione
dell’infrastruttura ferroviaria iraniana, un settore in cui la Russia ha
vasta esperienza e capacità tecnica. Anche la cooperazione
tecnico-militare è un promettente campo di cooperazione.
Dalla metà
degli anni ’60, l’Unione Sovietica ha fornito all’Iran grandi quantità
di blindati e artiglieria, costruito fabbriche per riparare e produrre
equipaggiamenti militari (a Isfahan, Shiraz, Dorude e nei pressi di
Teheran). Dopo la rivoluzione islamica del 1979, la quota di
importazioni militari dell’Iran della Russia salì al 60% e negli anni
’90 l’Iran fu, insieme a Cina e India, un importante acquirente di armi
russe tra cui aerei da combattimento (MiG-29, Su-24), elicotteri
(Mi-17), missili antiaerei (S-200, TOR-1), sottomarini diesel (Kilo), carri armati (T -72) e veicoli da combattimento per la fanteria (BMP-2).
La Russia ha credenziali e capacità per facilitare e accelerare il processo di re-integrazione della Repubblica islamica nel sistema globale. Questa opportunità unica non va sprecata.
La Russia ha credenziali e capacità per facilitare e accelerare il processo di re-integrazione della Repubblica islamica nel sistema globale. Questa opportunità unica non va sprecata.
Unirsi, prerequisito per il successo
Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli USA Barack Obama hanno parlato il 15 luglio congratulandosi sull’accordo nucleare con l’Iran. I leader hanno convenuto che sia nell’interesse del mondo.
Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli USA Barack Obama hanno parlato il 15 luglio congratulandosi sull’accordo nucleare con l’Iran. I leader hanno convenuto che sia nell’interesse del mondo.
La conversazione telefonica ha avuto luogo su iniziativa degli Stati
Uniti. Le due parti hanno sottolineato il ruolo del dialogo
russo-statunitense per garantire sicurezza e stabilità mondiale.
“Le parti hanno sottolineato che l’accordo globale sul programma nucleare iraniano risponde agli interessi della comunità internazionale, contribuendo a rafforzare il regime di non proliferazione nucleare e diminuendo le tensioni in Medio Oriente. A questo proposito, i presidenti hanno sottolineato il ruolo del dialogo russo-statunitense per garantire sicurezza e stabilità nel mondo”,
afferma la dichiarazione. Putin e Obama
“hanno espresso la volontà di continuare a collaborare nell’interesse della realizzazione durevole degli accordi di Vienna, così come su altre questioni internazionali come la lotta al terrorismo internazionale”,
sottolinea la dichiarazione. I due leader si sono anche
“congratulati su una data speciale delle relazioni russo-statunitensi: il 40° anniversario del volo orbitale Sojuz-Apollo”.
In una relazione, la Casa Bianca ha detto che Obama ha ringraziato
Putin per il ruolo della Russia nei negoziati nucleari iraniani.
“I dirigenti si sono impegnati a rimanere in stretto coordinamento mentre (l’accordo) diventa operativo ed hanno anche espresso il desiderio di collaborare per ridurre le tensioni regionali, soprattutto in Siria”,
secondo la Casa Bianca. Ha aggiunto che Obama e Putin hanno deciso di
rimanere in stretto contatto mentre l’accordo con l’Iran viene attuato e
avrebbero collaborato per ridurre le tensioni in Medio Oriente, in
particolare in Siria. Questo è veramente importante, entrambi le parti
hanno accettato di cooperare ulteriormente in Medio Oriente. L’accordo
testimonia il fatto che Russia, Stati Uniti e occidente in generale
possono e devono mettere da parte le differenze sull’Ucraina e cooperare
efficacemente in altri campi affrontando temi scottanti di reciproco
interesse a beneficio di tutti.
I commenti in merito all’“isolamento”
internazionale della Russia sono piuttosto ridicoli, date le
circostanze. I colloqui sull’accordo con l’Iran hanno ancora una lunga
strada da percorrere. L’attuazione dell’accordo è su una strada
accidentata, ed è impossibile adempiere la missione divisi; solo
combinando gli sforzi si arriva al successo, come l’accordo con l’Iran
dimostra.
Andrej Akulov Strategic Culture Foundation 21/07/2015
La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line della Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/07/21/accordo-iraniano-implicazioni-e-lezioni/
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