Il kebab è un panino a base di carne di origine turca, persiana e araba che da diversi anni ormai spopola anche nelle città europee, divenuto popolare in Germania grazie alle immigrazioni provenienti dal Medio Oriente.
Ma qualcuno sa di che cosa sia veramente composta la carne usata?
Se tra gli ingredienti della carne di un kebab si trovino cose disgustose come scarti di macelleria, ossa, denti e anche carne di topo? La questione è finita anche davanti alla Commissione europea.
Di seguito vi mostreremo i risultati di diverse ricerche condotte in Inghilterra qualche tempo fa e che hanno mostrato risultati preoccupanti.
Secondo un’indagine diffusa dal Local Authority Coordinators of Regulatory Services, in media un panino contiene più di mille calorie, il 98 per cento della quantità giornaliera raccomandata di sale e il 148 per cento dei grassi saturi consentiti. Insomma, non basta il digiuno per rientrare nei ranghi dopo un kebab. Che infatti secondo alcuni è il fast food meno sano in assoluto.
Quel sapore anche “non male” e a volte appetitoso, che chiunque abbia mangiato un kebab conosce, non è nient’altro il risultato della lavorazione della carne con quantità spropositate di grasso animale e spezie: questo è quello che inganna il palato.
Lo studio LACORS è stato condotto su 494 panini acquistati in 76 aree della Gran Bretagna e del nord dell’Irlanda. Di ogni panino sono stati catalogati composizione della carne attraverso il DNA e valori nutrizionali.
- Il 35 per cento dei panini conteneva carni diverse da quelle dichiarate (pure in spregio ai precetti religiosi, visto che in due panini Halal c’era carne di maiale);
– La composizione del kebab può variare da esercente ad esercente. Nella maggior parte dei casi si tratta di carne di pecora o di un miscuglio di manzo e pecora. Ma spesso vengono aggiunti tacchino o pollo in composizioni varie. Raramente ci si può imbattere in kebab di solo pollo (5,1% dei casi) o in kebab composto in parte da carne di maiale (1,2% dei casi). Questa, seppure un’eventualità rara, è una truffa ai danni degli ignari consumatori musulmani per i quali la carne di maiale è tabù;
– A parte nei kebab realizzati con un’amalgama di carni di vitello, pollo, tacchino, pecora, maiale, in circa il 9% dei casi non si è potuta individuare con chiarezza la natura della carne utilizzata nel processo di triturazione;
– Un kebab contiene tra il 98% (nel migliore dei casi analizzati) ed il 277% della quantità giornaliera di sale accettabile, oltre la quale la salute di un essere umano è a rischio;
– Solamente la carne di kebab contiene tra le 1.000 e le 1.990 calorie (senza considerare le verdure e le salse, ndr);
– Un altro dato scandaloso è che ogni kebab contiene tra il 148% ed il 346% della quantità di grassi saturi assimilabili giornalmente da un essere umano (sempre considerando solo la carne, senza considerare salse e condimenti).In conclusione, per gli oltre 300 campioni valutati:
- nell’ 8,7% non è stato possibile valutare il tipo di carne contenuta;
- la composizione è risultata a rischio per la salute per contenuto di grassi, contenuto di grassi saturi (due kebab forniscono il contenuto settimanale di grassi saturi) e contenuto di sale, in oltre il 90% degli oltre 300 campioni valutati (escluse le salse e i condimenti).
La totalità dei kebab diffusi dalla Germania in tutta Europa, contengono una quantità elevatissima di conservanti ed additivi chimici, necessari per poter assicurare la conservazione del prodotto per mesi. Inoltre, durante il loro trasporto ed all’interno degli stessi stabilimenti dove sono venduti al pubblico, questi rotoloni di “carne” sono soggetti a gravi interruzioni della catena del freddo, in seguito a continui e ripetuti congelamenti e descongelamenti.
L’anno scorso un gruppo di studiosi dell’Hampshire County Council aveva definito il kebab come «il cibo take away più grasso e meno sano» trovandoci dentro l’equivalente calorico di un bicchiere di olio. «In linea teorica potrebbe essere un pasto equilibrato e sano» ha spiegato Simon Langkey-Evans, nutrizionista dell’università di Nottingham nel Regno Unito. «Ma le porzioni sono di solito grandi, poi ci sono troppe salse e condimenti». Alla fine ci ritroviamo in mano un panino gustoso (bisogna ammetterlo, e certo non stupisce con quel che c’è dentro), di sicuro economico per le nostre tasche, ma che chiede un conto salato al nostro benessere.
Altri rischi legati alla consumazione di kebab possono essere quelli di contaminazione batterica in caso la carne sia conservata male. La ricerca che lancia l’allarme arriva sempre dall’Inghilterra.
L’Agenzia per la protezione della Salute (Health Protection Agency’s Food ) ha effettuato ricerche su 1.213 insalate e 1.208 campioni di salsa destinati ai panini kebab. Gli acquisti sono stati fatti a caso in 1.277 negozi sparsi fra Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Le autorità hanno osservato come il 5% dei campione fosse infestato da batteri anche aggressivi come quello della Salmonella o dello Staphylococcus aureus.
Cosa c’è dentro al kebab allora? La politica veneta Mara Bizzotto ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europeaallarmata dalle voci che vorrebbero il kebab composto dalle peggiori schifezze del pianeta, fra cui grassi trans, occhi, denti e interiora varie. Certo, essendo una politica leghista qualcuno potrebbe sentire una certa puzza di accanimento razzista contro un panino di origine etnica…
La risposta è arrivata da John Dalli, che ha parlato a nome della Commissione: a vigilare sull’igiene dei chioschi di kebab devono essere gli stati nazionali. Traduzione: “E che ne sappiamo noi se i kebab sono sicuri per la salute? Ogni Stato membro faccia i suoi controlli!”
Le ricerche di cui abbiamo discusso sono state effettuate pochi anni fa in Inghilterra.
La notizia secondo la quale nei kebab ci sarebbero ossa, denti e altre schifezze rimbalza sui vari blog da diverso tempo, ma manca di ufficialità. Però non siamo nemmeno in grado di smentirla. Va ribadito tuttavia che ci sono persone di cui ho letto commenti in rete che hanno trovato unghie nel kebab.
Non si hanno studi generali sullo stato di igiene nei chioschi di kebab in Italia. Tutto viene lasciato ai controlli delle autorità locali.
Detto questo, se amate il kebab quando ne ordinate uno incrociate le dita, auguratevi che il panino non sia condito da batteri e non chiedetevi cosa c’è fra le fette di pane.
Dioni
fonte: http://www.dionidream.com/kebab-la-composizione/
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